Val Darengo
foto: la piccola isola rocciosa del Sasso Acuto; sullo sfondo la Cresta della Scatta
L’isola Perduta. Tale appare il Sasso Acuto, una piccola e singolare emergenza rocciosa che affiora come una lama di sega dai dimenticati pendii alle spalle del Monte Duria. Dalle pareti precipiti, il Sasso Acuto è caratterizzato da un profilo dentellato segnato da una netta spaccatura che identifica le due minuscole vette: la cima N (1985m igm), e la cima S, la più alta (2002.3m ctr).
La breve ed atipica ascesa al Sasso Acuto per la crestina S è il coronamento del lungo avvicinamento che porta a calcare gli appartati e silenziosi pendii sospesi della destra idrografica della Val Darengo, i cui accessi sono da tempo abbandonati ed hanno lasciato questo ombroso versante in un felice isolamento.
Più corretto sarebbe stato nominarlo Sasso Aguzzo, in rispetto del nome locale Sas’ Agü. E’ probabile che il sasso aguzzo che ispirò il nome sia il monolite roccioso posto subito a NE del Sasso Acuto.
nota: volendo compiere un anello unendo i due percorsi descritti, è conveniente partire da Dangri e raggiungere Campo Faido per il buon sentiero il cui accesso, poco visibile e senza indicazioni, si trova pochi metri prima del termine della strada di Dangri
Accesso stradale
Le strade che da Livo raggiungono Campo Faido e Dangri sono percorribili previo pagamento del ticket alla biglietteria automatica di Livo.
Il percorso è monotono e faticoso nella prima parte dovendo risalire l’anonimo crinale sovrastante Sevione, ma diviene interessante nella parte superiore dove l’ambiente diviene più alpino e si aprono inedie prospettive; dalla bella vetta del Monte la Nava una bocchetta dà accesso ai pendii di ganda per i quali si giunge alla cresta S del Sasso Acuto: la crestina, brevissima, richiede notevole attenzione in quanto la si percorre sul filo, talora molto stretto ed aereo, caminando su di un cuscino di ginepri e rododendri che sovente si protendono a sbalzo nel vuoto. Utile una forbice da potatura per ripulire i tratti più delicati.
Da Campo Faido (Piéghée, 830m igm) si sale a Sevione (Séviòn, 978m igm) e quindi a Dossi (Alp du Dòs, 1122 m igm); si rimonta il lungo e regolare crinale erboso sino al ripiano del Pizùn (1945m igm) dove vi sono i resti di un recinto in pietrame per animali (Bàargh). Si lascia il crinale per piegare a destra (N) e seguendo una traccia di animali si traversa il versante orientale dell'Usciolo; superate alcune nervature rocciose ed uno stretto intaglio si giunge sulla testata del vallone dell'Alpe Crichella, dove facilmente ci si alza alla tondeggiante vetta del Monte la Nava (La Nàav, 1955m igm – 3,30h).
Dalla selletta posta a SW della cima ci si abbassa di poche decine di metri per il largo canale di pietrame mobile, quindi lambendo il piede della parete N dell'Usciolo si traversa senza traccia (1920m ca) per gande e praterie sino all'evidente sagoma del Sasso Acuto, raggiungendo la sella (1941m igm) da cui prende avvio la breve crestina S.
Si segue la crestina, dapprima per traccia quindi per facili roccette (I): mantenendosi sul filo (con attenzione per la presenza di un infido tappeto d'arbusti) si superano un paio di tratti stretti ed esposti e quindi, in breve, si raggiunge la piccola vetta (Sas' Agü, 2002,3m ctr – 4,30h).
settembre 2018
L’Alpe Cribial sorge in un magnifico terrazzo chiuso da arcigne pareti e difeso dal basso da un gradino glaciale dove il vecchio sentiero è da tempo svanito fagocitato da ontanelle e azzerato da slavine: occorre quindi salire per pendii erbosi ripidi ricercando la via migliore. Dall’Alpe Cribial si sale quindi facilmente all’attacco della crestina S del Sasso Acuto.
Da Dangri (659m igm) si sale a Baggio (Bàag’, 930m igm) quindi si entra in Val Darengo sino all'Alpe Darengo (Curt du Daréngh, 1378m igm). Si lascia il sentiero che sale al Lago di Darengo e ci si alza verso S senza traccia per l'ampio pascolo, quindi evitando le macchie di ontanelle ci si porta sulla destra idrografica del torrente e si rimonta l'ampia dorsale erbosa che conduce sino al piede della parete N del Sasso Acuto; dalla base della parete si piega verso destra (SW) e si entra in un ampio canalone che si rimonta per ripido pendio erboso con rade ontanelle (vaghi resti del vecchio sentiero); rimanendo sempre prossimi alla parete del Sasso Acuto ci si alza sin verso quota 1750m ca, dove si traversa in ascesa verso destra portandosi sull'ampio terrazzo dove sorge il piccolo baitino dell'Alpe Cribial (Cribiàl, 1807m igm – 4h).
Dall'Alpe Cribial verso SE si aggira in senso antiorario il tozzo promontorio (1957,1m ctr) che domina sull'alpe e per traccia di animali ci si alza raggiungendo la selletta, caratterizzata da un obelisco roccioso, posta subito a S del promontorio. Per evidente traccia pianeggiante si traversa in quota portandosi alla sella (1941m igm) da cui prende avvio la breve crestina S del Sasso Acuto, che come nel percorso precedente conduce alla vetta (2002,3m ctr – 5h).
settembre 2018