Valsassina
foto: Parete Fasana e a destra il Dente
E' una prua rocciosa che dalle solitarie valli del versante settentrionale del Pizzo della Pieve s'impenna proiettandosi verso la vasta muraglia della Parete Fasana. Poco appariscente se vista dal suo omogeneo versante orientale, dagli altri lati offre fianchi verticali che, alzandosi velocemente, disegnano la snella sagoma di un dente. La sommità, composta da due vette di pari altezza, offre un'eccellente balconata sulla tetra e severa Parete Fasana. Rarissimamente raggiunta, difende la sua privilegiata solitudine con un manto di fitta boscaglia che oppone una tenace barriera lungo l'unica possibile via di salita.
La dorsale NE del Dente, occupata da un'ampia faggeta nella parte inferiore, diviene nella parte superiore una ripida rampa regolare interamente coperta da una fitta macchia di pini mughi: fastidiosi ostacoli alla progressione, si rivelano nel contempo essenziali lenendo fortemente l'esposizione del pendio che se spoglio offrirebbe una salita alquanto delicata per via della forte pendenza. In questo tratto la traccia di salita viene periodicamente fagocitata dai miti ma coriacei mughi: un seghetto è vivamente consigliabile per aprirsi il passaggio. Dei vecchi bolli rossi indicano la direzione da seguire, che comunque rimane obbligata nel corridoio di rami tagliati.
Unico punto che richiede attenzione è un breve ma alquanto ripido canaletto erboso: consigliabile una corda da 15m soprattutto per la discesa. Volendo raggiungere la cima W l'impegno, pur brevissimo, è alpinistico.
difficoltà: T4 (per la cima E)
dislivello: 500 m dal Passo della Stanga
tempo: 1.30 h
quota max: 1705m
Dal Passo della Stanga (1210m) si risale senza percorso obbligato il bosco verso SW e restando prossimi al ciglio settentrionale, affacciato sulla Valle Cugnoletto, si guadagna quota raggiungendo un panoramico promontorio (1436m Ctr); si prosegue per la dorsale sino al margine della macchia di pini mughi, dove si piega a sinistra lambendo la boscaglia di fitte conifere portandosi sul precipite ciglio meridionale della dorsale (1520m ca). Ci si addentra nella macchia di mughi dove un sentiero-corridoio tortuosamente permette di guadagnare ripidamente quota, si supera un erto canaletto erboso (1600m ca - 10m) e mantenendo la direzione verso S, sempre nel labirinto di conifere, si sbuca sul vertiginoso orlo meridionale affacciato sulla Parete Fasana; senza difficoltà si rimonta la parte finale raggiungendo la Cima E (1705m - 1.30h).
Per la cima W:
dalla cima E ci si abbassa di pochi metri per la cresta raggiungendo un blocco piramidale che si aggira a destra (N) con un breve ma estremamente esposto traverso su gradini sporgenti e buoni appigli (II+), quindi si riguadagna il filo di cresta e superato a cavalcioni un brevissimo tratto affilato si giunge sulla pianeggiante sommità della cima W.
variante del Passo del Lupo (T6)
Quale impegnativa variante al Passo della Stanga è possibile portarsi sulla dorsale E del Dente per il desueto percorso del Passo del Lupo, posto più a monte del Passo della Stanga e di difficile individuazione; la salita dal fianco meridionale avviene per una breve e caotica paretina di rocce rotte, terriccio e vegetazione.
Da Pra del Giarc ci si alza per traccia verso S per un centinaio di metri, quindi si traversano verso NW i valanghivi canali che scendono dal piede della Parete Fasana per fastidiosa boscaglia di ontanelle puntando verso N ad una pietraia. Ci si porta sul margine superiore della pietraia (1300m ca) dove una traccia conduce verso destra nel bosco al piede della cintura rocciosa: si risale un largo canale cieco sino al termine (grotta), ed a sinistra si percorre un'esposta cengia che conduce ad un vago diedro di terreno infido: lo si risale direttamente (cavo metallico) e superato un piccolo ma ostico gradino roccioso ci si porta su terreno meno difficile sbucando sul comodo pendio boscoso (1350m ca) della dorsale E del Dente.
aprile 2022
riferimenti:
Guida dei Monti d'Italia: Le Grigne (Saglio -1937)