Croce Garei

Valsesia

foto: il rilievo del Castello, dalle Alpi delle Loccie

E' una piccola cima che separa il Vallone del Cervo dal Vallone di Roj. Offre un discreto panorama ma soprattutto permette di gettare lo sguardo su pendii che, una volta ferventi di greggi, oggi sono percorsi da indisturbati branchi di camosci: le vaste e ripide conche pascolive disseminate di alpeggi sono oggi isole sperduta ed isolate dal mondo essendo scomparsi i sentieri che la servivano. E' possibile immergersi in questo ambiente compiendo un anello che, cavalcando la facile cresta tra i due valloni, porta all'abbandonato Colle della Finestra.

Sono luoghi di grandi solitudini.

Croce Garei da Cervatto

E' una salita faticosa per l'assenza di traccia, ma priva di difficoltà degne di nota se non quelle dovute al terreno talora ripido. Dalla vetta è possibile compiere un allungo raggiungendo il defilato Colle della Finestra da cui si entra negli sperduti pascoli della Alpi delle Loccie, da dove si risale verso la Croce Garei.

note:

- per il sentiero che saliva dalla Madonna del Balmone vedi nota a fondo pagina

- il sentiero riportato sulla Cns che traversa dalle Alpi delle Loccie all'Alpe Casone di Doja è in parte reperibile e dovrebbe essere percorribile, anche se non del tutto facilmente (non verificato)


  • difficoltà: T4+
  • dislivello: 1100m
  • tempo: 2,30h + 2,30h
  • quota max: 1920m

Da Cervatto (1004m) si segue la comoda e battuta mulattiera sino a Torno (1053m). Dalla chiesa si prosegue verso Roj su buon sentiero sino all'ampio solco del vallone che scende dalla Croce Garei: qui si lascia la traccia verso Roj e si risale il vallone, senza traccia e senza percorso obbligato (può risultare più comodo mantenersi sulle pietraie della sinistra orografica). Ci si alza così faticosamente e passati dai ruderi di un piccolo baitello posto sulla testata dell'ultima pietraia (1600m ca) si giunge al rudere dell'Alpe Casone di Doja (1681m - 2h) sotto la parete di uno sperone roccioso.

Si segue l'evidente sentiero che aggira in senso antiorario lo sperone passando dal panoramico punto 1688m, dove il sentiero piega nettamente a sinistra (W) e raggiunge una spalla affacciata sul Vallone di Roj (1740m ca). Si sale direttamente il pendio verso S e per rade ontanelle ci si porta alla cresta E della Croce Garei, a monte dello sperone soprastante l'Alpe Casone di Doja, quindi si rimonta l'erbosa cresta e, aggirato a destra (N) il salto di roccia della vetta, si raggiunge la sommità della Croce Garei (1846 m – 2,30h).

Si prosegue per l'erbosa cresta W mantenendone il filo, si scavalca un primo rilievo quindi se ne risale un secondo portandosi presso il risalto orientale di un tozzo castello roccioso: prima di raggiungerlo ci si abbassa sulla destra (N) e per tracce di animali lo si aggira traversando al piede delle pareti (1860m ca) sino ad una pietraia, da cui si rimonta per la ripida traccia che tra detrito e qualche facile roccetta conduce all'intaglio del Colle della Finestra (Finestrola, 1920m ca – 3h).

Da Colle si scende ripidamente senza traccia puntando ad una ripida valletta erbosa sulla sinistra di due caratteristici spuntoni rocciosi, la si ridiscende fino a dei ruderi (1800m ca) da dove prende avvio una traccia che verso sinistra (E) con lungo traverso conduce alle baite diroccate delle Alpi delle Loccie (1750m ca). Da qui, per aperto pendio erboso, si risale senza traccia verso N sino a riguadagnare la cresta W della Croce Garei da dove si rientra per il percorso dell'andata (5h).

Il sentiero riportato sulle carte che collegava la Madonna del Balmone con il Colle della Finestra è completamente scomparso ed il tracciato indicato non è affidabile, in quanto conduce ad un salto di roccia che precipita per diverse decine di metri. E' stato effettuato un sostenuto tentativo di raggiungere in discesa dalle Alpi delle Loccie la Madonna del Balmone, tentativo interrotto dall'incombenza dell'oscurità: il terreno, infido e fortemente esposto, sconsiglia di intraprendere questo percorso che si svolge in completa assenza di traccia lungo le scivolose cenge di erba sostenute dai salti rocciosi della sinistra idrografica del Rio delle Loccie. Il passaggio chiave è rappresentato da un'inclinata cengia erbosa (1620m ca) che dal torrente che scende dalle Alpi delle Loccie adduce ad una spalla erbosa oltre la quale ci si abbassa per un ripidissimo ed esposto canale; da questo, senza scendere al Rio delle Loccie (inforrato e con alcuni salti), occorre individuare in quota l'uscita verso il successivo canale che dovrebbe condurre, sempre su terreno infido ed esposto, al traverso della Madonna del Balmone. (T6+)

dicembre 2015

album fotografico:

Croce Garei: da Cervatto - dic2015

riferimenti:

Guida dei Monti d'Italia: Alpi Biellesi e Valsesiane (Castello, Protto, Zoia - 2013)