Sass de la Scritüra

Val Calanca

foto: Sass de la Scritüra

“Le transumanze di pecore bergamasche in Svizzera vennero interrotte alla fine dell’800. Nel 1901, però, un’ordinanza del Consiglio Federale permise di nuovo alle nostre greggi l’accesso ai pascoli demaniali nelle valli di Misex Mesocco) e Calanca, pascoli molto estesi che, senza la presenza delle numerose greggi bergamasche, rimanevano del tutto inutilizzati. Ripresero dunque le transumanze, e durarono fino al 1914, quando scoppiò una grave pestilenza tra il bestiame. Stavolta fu l’Italia a chiudere i confini. Ma, come era già avvenuto per l’Engadina e per la Val Poschiavo, i pastori bergamaschi continuarono a trascorrere l’estate su quei pascoli ormai familiari, nel ruolo, però, di custodi di pecore altrui. È proprio da uno di questi «pastori stagionali» Pietro Imberti, di Parre, che sentii raccontare di un luogo della Val Calanca, denominato «Pas de la Scritüra» chiamato così per la presenza di un macigno su cui i pastori bergamaschi di passaggio nella zona erano soliti incidere il loro nome e la data del passaggio stesso. Le date coprono un periodo che va dal 1656 al 1928. Quanto poi ai cognomi incisi nella roccia Cominelli, Cossali, Imberti), essi sono indiscutibilmente bergamaschi e, più precisamente, molto diffusi nell’Alta Valle Seriana.”

dal libro: "Pastori - La pastorizia bergamasca e il vocabolario Gaì (Anna Carissoni - 2004)"


Nel ripercorrere i dimenticati cammini dei pastori e nel riscoprire il poco che rimane testimone delle loro fatiche non è raro imbattersi in incisioni recanti date, nomi, croci: architravi di cascine o massi isolati raccolgono le impronte di coloro che, forse sopraffatti da quelle sconfinate solitudini soverchianti qualunque animo, sentivano il bisogno di aggrappare la realtà del loro esistere, altrimenti destinata a svanire col ruotare delle stagioni, ad una memoria tangibile ed imperitura come quella della roccia.

Delle diverse “rocce narranti” il Sass de la Scritüra, nell’alta Val Calanca, è tra gli esempi più sorprendenti per la quantità di scritte e simboli che custodisce: un diario di tre secoli di transumanza, un registro che, al pari di un atto notarile, sanciva i diritti di pascolo. E’ strano che nella Svizzera, paese così attento al territorio ed alla sua memoria storica, un tale reperto rimanga nascosto in un’umida piega anonima delle montagne. Ma forse il fascino di questo roccia narrante è anche questo.

Approfittando della visita al Sass de la Scritüra è consigliabile addentrarsi nella solitaria testata della Val Calanca per salire al magnifico Lagh de Stabi: sono ambienti di un tranquillo e straordinario isolamento.

Lagh de Stabi per il Sass de la Scritüra

Il sentiero, man mano che ci si addentra verso la testata della valle, diviene meno evidente: sino al Bosch del Mina è una battuta mulattiera, quindi diviene un buon sentiero sino all’Alp Rodond. Oltre la traccia talora si perde, ma l’orientamento non è difficile e si raggiunge il Sass de la Scritüra senza particolari difficoltà (T3). Oltre la traccia diviene meno comoda e con qualche punto leggermente esposto.

  • difficoltà: T4
  • dislivello: 1000
  • tempo: 4h+ 2h
  • quota max: 2300m

Accesso stradale

Da Rossa si sale per la stretta strada asfaltata a Valbella, da cui uno sterrato prosegue in piano e, superata la sbarra (chiusa in caso di esercitazioni militari), prosegue lungamente sino ad un’ampia radura (cartello di divieto) dove si posteggia

Dal posteggio (1338m) si raggiunge Pian d’As dove prende avvio la mulattiera segnata che conduce al Pass di Passit. Dopo una veloce salita il sentiero prosegue in piano e superato il Calancasca sul ponte di quota 1405m raggiunge l’imbocco della Val di Passit. Sulla destra idrografica della Val di Passit si segue il sentiero per il Pass di Passit rimontando il Bosch del Mina fin verso quota 1500m ca, dove si abbandona il sentiero per seguire a sinistra una traccia (segnavia rossi) che dopo una lieve discesa prosegue in piano e, superati i Pascul del Mina, si porta al di sotto del terrazzo dell’Alp Rodond. Dopo una comoda cengia, il sentiero compie un netto risvolto e con uno strappo raggiunge l’Alp Rodond (1904m). Da qui la traccia (parzialmente con segnavia blu) diviene meno evidente: ci si porta ad E dall’alpe e con giro antiorario si sale il ripido pendio che, in parte invaso da ontanelle, conduce al terrazzo soprastante l’alpe; su terreno aperto si prosegue verso N alzandosi sino al piede della fascia rocciosa superiore, dove in traverso si giunge al bivio di quota 2124m: si prende la traccia che verso sinistra perde quota sino al torrente che scende dalla quota 2823m de I Rodond: lo si guada e si prosegue per pochi metri lungo lo stretto sentierino, sino a raggiungere il Sass de la Scritüra (2014m – 3h).

Si prosegue per il sentiero, stretto ed esposto, che poco avanti si abbassa sino al Calancasca dove, superato il torrente che scende dal Lagh de Stabi, si continua nel traverso lungo la sponda sinistra del Calancasca su traccia talora scomoda (qualche punto leggermente esposto), raggiungendo quindi gli ampi e dolci pascoli della testata della Val Calanca. Dove è più comodo ci si alza a destra per aperta prateria e, piegando verso SE, passati dai resti di un alpeggio nei pressi di un grosso masso (2000m ca) ci si alza gradualmente e senza traccia e si raggiunge verso quota 2200m ca il torrente che scende dal lago: restando sulla sua destra idrografica ci si alza e in breve si raggiunge il Lagh de Stabi (2292m – 4h).

Ci si porta sulla sinistra idrografica dell’emissario e traversando l’aperto pianoro tra pietraie e placche (radi segnavia blu) si raggiunge la balza a monte del Sass de la Scritüra (2250m ca) dove verso S un’evidente cengia, al piede di una compatta parete scura e verticale, porta a superare nuovamente il torrente che scende dalla quota 2823m de I Rodond. Si prosegue verso S e senza traccia evidente ci si abbassa tra le balze sino al bivio bivio di quota 2124m, ricollegandosi col percorso di andata.

Si rientra quindi a Pian d’As (2h).

giugno 2017

album fotografico:

Sass de la Scritura - giu2017

altri report:

https://picasaweb.google.com/110460079672379492177/6376485271296343441#6376484457505207218

Unterwegs im obersten Val Calanca - Zaza

riferimenti:

  • Il Moesano
  • Guida delle Alpi Mesolcinesi: dallo Zapporthorn al Passo s. Jorio (Brenna - 1999)