Cardinello

Mesolcina

La massiccia mole tondeggiante del Cardinello è una meta ambita da chi frequenta le montagne dell’Alto Lario: la sua poderosa forma e la sua quota elevata (seconda solo al Pizzo Paglia) ne fanno una montagna importante, eccezionalmente panoramica, che domina alcune tra le più belle valli di queste zone. La sua salita, lunga e faticosa, avviene generalmente dal versante italiano risalendo la bella valle del Dosso e passando dal rif. Vincino. Ma anche dalla svizzera è possibile raggiungerne la vetta, attraverso la bocchetta di Camedo lungo uno storico percorso di contrabbando, percorrendo bellissimi boschi, ampie conche, panoramiche bocchette e lunghe creste erbose. Sono ambienti di ampio respiro, di grandi spazi, di preziosi silenzi.

Cardinello dalla diga della Roggiasca per la Bocchetta di Camedo

Sino alle alpi di Aian non vi sono difficoltà: poi i sentieri scompaiono ed occorre buon orientamento e buona visibilità per muoversi tra le macchie di ontani nella salita alla bocchetta di Camedo e per gli erbosi pendii di discesa dal Cardinello. Le difficoltà tecniche sono concentrate tra la Cima dello Stagn e la bocchetta di Caurit, dove occorre muoversi per brevi tratti su terreni molto esposti con passi di II°. Volendo evitare il tratto esposto è sufficiente rinunciare alla Cima dello Stagn e seguire a ritroso l’itinerario di rientro, abbassandosi quindi all’alpe Malpensata e da qui portandosi alla bocchetta di Caurit.

  • difficoltà: T5
  • dislivello: 1800m
  • tempo: 5h + 2.30h
  • quota max: 2520

Accesso stradale

Dall’autostrada per il San Bernardino si esce a Roveredo. Giunti a Roveredo si supera il fiume e si sale seguendo le indicazioni per Laura. Ci si alza per strada stretta a tortuosa, sino al bivio dove si lascia a destra la direzione per Laura e si prosegue per Roggiasca. Dopo alcuni km tortuosi la strada scende e raggiunge la piccola diga della Roggiasca. Senza scendere alla base del muraglione si posteggia nelle piazzole poco sopra la diga

Si percorre a piedi la corona della diga (956 m) portandosi sul versante opposto, dove una traccia evidente e ben battuta risale con numerosi tornanti il ripido bosco sino al panoramico dosso dove sorgono i Monti Lanes (1250 m). Per ampio sentiero ci si porta nella parte alta dei monti, da dove la traccia diviene pianeggiante e piegando a destra entra in una bellissima faggeta. Lasciata a sinistra la deviazione per Luarn si prosegue in piano, ignorando anche la traccia che verso destra scende al fiume. Si giunge così facilmente all’ampia conca dove sorgono le baite dell'Alpe d’Aian: la bocchetta di Camedo è in parte nascosta ma ben individuabile: è l’ampia sella subito a sinistra della cattedrale rocciosa della Punta di Valstorna. Ci si porta quindi nei pressi dell’alpeggio, ma poco prima di raggiungerlo si lascia il sentiero e si punta senza traccia verso S, risalendo i comodi pascoli sino alla bastionata rocciosa (radi segnavia gialli). Si aggira a sinistra la bastionata entrando nella macchia di ontani (tracce di sentiero), puntando ad un evidente isolotto roccioso in prossimità del quale si piega nuovamente a destra e si raggiunge un terrazzo da dove la bocchetta appare evidente. Sempre per tracce di sentiero per lungo traverso ci si porta verso la Bocchetta di Camedo che, con un ultimo tratto ripido, si raggiunge (1973 m – 2.30h).

Si incontra il percorso dell’Alta Via del Lario, ma non lo si segue e si rimonta a sinistra la facile cresta erbosa lungo la quale si raggiunge senza difficoltà, passando dalla Bocchetta di Paina, la Cima dello Stagn (2382 m – 3.30h). Si prosegue per cresta restando sul versante italiano, e seguendo un sentiero di capre si aggira una costola rocciosa con un passo di II° molto esposto. Ci si porta così sotto il torrione di quota 2399 m. Lo si scala a sinistra (lato elvetico) per un canaletto erboso o a destra (lato italiano) per cenge erbose e rocce. In entrambi i casi occorre superare passaggi di II° su terreno ripido ed esposto. Raggiunta la vetta si prosegue, senza più difficoltà, per pietraia e ci si abbassa velocemente alla Bocchetta di Caurit (2355 m), oltra cui per tracce si risale la facile cresta del Cardinello sino alla croce (2520 m – 5h).

Si ridiscende sino alla Bocchetta di Caurit, da dove ci si abbassa in diagonale verso sinistra (SE) per tracce. Aggirate così le ripide placconate sottostanti la bocchetta si piega nuovamente verso destra (SW) e con lunga diagonale ci si abbassa sino ai pochi resti dell’Alpe di Paina (1965 m) dove si incontrano i segnavia dell’Alta Via. Non resta che seguirli raggiungendo i ruderi dell’Alpe Malpensata (1880 m) e quindi, con breve salita, la Bocchetta di Camedo. Si ridiscende ai Monti Lanes per l’itinerario di salita e da qui alla diga (2.30h).

settembre 2010