Plattenberg
Val di Blenio
Val di Blenio
foto: Plattenberg
Vetta poco conosciuta e molto raramente battuta, il Plattenberg sorge a cavallo tra la Valle di Blenio e la Valsertal lungo la cresta che collega l’Adula con il Piz Terri. Offuscato dai vicini Pizzo Cassinello e Pizzo di Cassimoi, mete preferite da chi si avventura da queste parti, il Plattenberg se guadagnato dal Passo di Soreda offre una salita interessante e laboriosa, non banale e con difficoltà da non sottovalutare: dapprima la salita al Passo Soreda lungo una traccia che se pur segnalata richiede attenzione per la ripidità del canale di rocce malferme, poi la ripida salita lungo esposte balze rocciose per raggiungere i pendii sommitali.
La salita in giornata richiede ottimo allenamento dato lo sviluppo ed il dislivello da superare: volendo spezzare la salita in due giorni è possibile usufruire del rifugio Scaradra.
Note:
- In caso di residui di neve nel canale del passo Soreda le difficoltà aumentano sino a divenire di tipo alpinistico, in quanto le pendenze superano i 40° e lo scivolo del canale termina su salti di roccia (in tal caso picozza e ramponi utili)
- La zona delle balze rocciose lungo la parete est della cima 2915m può presentare difficoltà sensibilmente diverse a seconda della direzione seguita. Percorrendole in discesa la via da seguire non è di facile individuazione.
- La via normale lungo il versante NW, più breve ma monotona, è delicata per la ripidità dei pendii rocciosi finali: instabili e franosi in stagione avanzata (sconsigliato), molto ripidi e alpinistici in presenza di neve (oltre 40° in uscita).
Accesso stradale
Dalla cantonale del Lucomagno si devia a Olivone in direzione Campo Blenio. Si seguono le indicazioni per Luzzone. Giunti in prossimità della diga si imbocca la galleria di sinistra, si percorre la corona della diga, quindi dopo un’altra lunga galleria si raggiunge la strada sterrata e pianeggiante che percorre il lato orientale del lago. La si segue sino al ponte sul Ri de Scaradra, dove si posteggia poco dopo in una piccola piazzola in corrispondenza di un ciclopico larice.
Dalla piazzola (1633m) si sale per il bosco seguendo i segnavia per buona traccia. Si raggiunge così una vertiginosa cengia che percorre il fianco della forra in cui scorre il Ri de Scaradra. Guadagnati i pendii aperti, dopo aver attraversato un primo torrente si raggiunge l'Alpe Scaradra di Sotto (1797m), oltre cui la traccia pressochè pianeggiante supera un secondo torrente e si inoltra nella valle verso il gradino glaciale che sorregge l'altopiano superiore. Raggiunto il gradino la traccia si impenna e lo risale con numerosi risvolti sino a sbucare sul bel pianoro dell'Alpe Scaradra di Sopra. Senza raggiungere la vicina Alpe (rifugio) i segnavia piegano verso SE e, percorso un tratto pianeggiante, riprendono a salire ripidamente lungo una costola di erba e roccette fin verso quota 2500m dove, raggiunta una parete rocciosa, piegano a destra e si immettono nel canale che scende dal Passo Soreda. Con attenzione per le rocce mobili si rimonta faticosamente il ripido canale (vi sono dei resti di scalinata e alcune catene) piegando nella parte alta leggermente a destra e guadagnando il Passo Soreda(2759m – 3h). Dal Passo occorre portarsi a N della cima 2915m: per farlo si deve compiere un giro antiorario aggirando ad est la cresta che collega la cima 2817m con la cima 2915m e rimontando alle spalle di quest'ultima. Si scende quindi verso la Lantatal lungo il sentiero segnato fin verso quota 2650m circa da dove si abbandona la traccia e si punta verso NNE per pietraie in direzione di alcune balze di roccia interrotte da diverse cenge erbose (sono i pendii orientali della cima 2915m). Si individua una traccia di stambecchi che in salita si porta sopra le balze rocciose più basse. Percorrendone in traversata l'esposto ciglio ci si porta in prossimità di un solco torrentizio: si rimonta quindi l'erta rampa erbosa mantenendosi paralleli alla cascata quindi, piegando verso destra, si sbuca poco prima dei 2800m nell'ampia conca a NE della cima 2915m. Si raggiunge facilmente il filo di cresta e si prosegue verso N salendo dapprima la cima 3014m, coperta di fine pietrisco, quindi dopo una breve discesa si prosegue sempre verso N e, salendo a sinistra per un ripido ma ben gradinato canaletto o a destra per blocchi e facili rampette erbose, si raggiunge la vetta del Plattberg (3041m – 4,30h).
La discesa per l'itinerario di salita, mantenendo la cima 2915m come riferimento per la discesa nella parte alta e prestando attenzione ad individuare il passaggio di arrivo nella zona delle balze rocciose (non visibile arrivando dall'alto).
luglio 2013