Pizzo San Giacomo

Val Bedretto

foto: Pizzo San Giacomo, dalla Bocchetta di Formazzora

Elegante e slanciata piramide rocciosa, si eleva ben distinta tra le dolci ondulazioni erbose del Passo San Giacomo e le brulle conche detritiche del Ghiacciaio del Cavagnöö. E’ composta da rocce marmoree giallastre disposte in placche e piccoli torrioni che alternano tratti solidi a zone degradate, i cui sfasciumi si raccolgono nelle vaste gande ai piedi delle pareti.

Pizzo San Giacomo per la cresta SW

La salita qui descritta percorre la cresta SW: è una cresta molto breve, con bella ma a tratti delicata arrampicata per la roccia che in alcuni punti si sbriciola; si percorre l’aereo e panoramico filo di cresta superando brevi tratti verticali ed esposte lame affilate sino alla panoramica vetta. La discesa avviene invece lungo il canale detritico della via normale che richiede attenzione per il pietrame malfermo.


  • difficoltà: PD (III)
  • dislivello: 1500m
  • tempo: 4h + 3h
  • quota max: 2924m

Da All’Acqua (1614m) si segue la stradina che conduce alle baite di Formazzora lasciandola presto per seguire il sentiero segnato che, dopo un tratto pianeggiante, supera il Ri di Val d’Olgia e si inerpica sino alla grande stalla dell’Alpe Val d’Olgia (2063m). Si attraversa nuovamente il Ri di Val d’Olgia e senza traccia, per gli ondulati pascoli ai piedi del Pizzo Grandinagia, si aggira in senso orario l’isola di pietrame del Ganone sino a ricollegarsi col sentiero segnato che giunge dal Passo San Giacomo verso quota 2400m ca. Con ripida e faticosa salita si segue la traccia che sale fino alla Bocchetta di Formazzora (2687m – 2.30h).

Dalla Bocchetta ci si abbassa di 50m ca, si lasciano i segnavia e piegando a destra (W) si traversa al piede delle placche della cresta E del Pizzo San Giacomo, dapprima su detrito quindi su pietrame più grosso. La quota 2893m posta sulla cresta SW del Pizzo si raggiunge in due modi: se i nevai del Ghiacciaio del Cavagnöö sono in buone condizioni li si percorre e, portatisi a S della quota 2893m, la si raggiunge risalendo una breve rampa di sfasciumi; oppure ci si mantiene alti e si prosegue la traversata sulle faticose pietraie raggiungendo la cresta SW poco ad E della quota 2893m.

La cresta diviene subito impegnativa: lungo una breve cengia si traversano le placche che precipitano verso S e si raggiunge un verticale spigolo di pochi metri, lo si scala (III) uscendo su terreno più facile ma sempre molto esposto. Ci si abbassa lungo l’aereo filo di alcune lame su roccia non sempre solida, si prosegue con passi più facili (II) e si raggiunge l’intaglio dove esce il canale di salita della via normale. Si scala il muro di ca 5m lungo la sua spaccatura sfruttando i generosi appigli (II+) e si sbuca sul tratto finale della cresta che, pianeggiante e senza più difficoltà, conduce alla vetta (2924m – 4h).

Si ritorna all’intaglio da cui si scende per il canale del versante S, ingombro di pietrame mobile, sino al suo punto mediano dove vi è un piccolo salto in corrispondenza di alcuni blocchi incastrati: ci si abbassa non facilmente (III-) e pochi metri più a valle si abbandona il canale uscendo sulle più sicure roccette della destra orografica, da cui si guadagna la pietraia dove, ricollegandosi col percorso dell’andata, si risale alla Bocchetta di Formazzora e si rientra ad All’Acqua (3h dalla vetta).

agosto 2015

altri report:

https://picasaweb.google.com/110460079672379492177/6376485271296343441#6376484457505207218

Pizzo San Giacomo - Zaza

riferimenti:

Guida delle Alpi Ticinesi: dal Gridone al Passo del San Gottardo (Brenna - 1993)