Da Balmuccia (560m) si segue la destra idrografica del Sesia e senza traccia evidente si raggiungono i resti di Otra di Guaifola (551m) e, sul bordo del vallone del Croso del Porcile, Porcile. Senza traccia si rimonta il costone sinistro idrografico del Croso del Porcile, toccando Sul Fei (925m) e poco sopra una carbonera, da dove si imbocca un ampio canale che si restringe nella parte alta e sbuca sul filo della cresta (1100m ca); se ne segue il ripido filo raggiungendo un pianoro boscoso (1300m ca), da cui si rimonta per erba e roccette raggiungendo un primo rilievo (1403m igm), da cui ci si abbassa alla sella al culmine del Croso del Porcile e si risale alla Cima Scaletto (1414m - erroneamente Turlo su igm e cns); in discesa si raggiunge un tratto di cresta pianeggiante (la Spianata), da cui si sale al Turlo (1458m - 2h), ed in discesa superato un tratto roccioso esposto (II) si giunge ad una stretta sella dove si vince un breve muretto (II) e per ripidissimi arbusti si tocca la quota 1423 oltre cui, superata un'altra sella, si raggiunge la Mognetta Grossa (1473m).
Si segue brevemente la cresta E sino ad un canale-cengia che ripidamente consente di abbassarsi alla sella successiva e con ripida salita si guadagna l'Orello Arioso (1475m). Ci si abbassa e aggirato a destra (W) la parete strapiombante della Mognetta Storta si raggiunge un ombroso canale, qui diramato in tre rami superiori: si risale quello più a sinistra e per pietrame instabile (attenzione) si raggiunge un breve ma ostico gradino roccioso: lo si supera (III+) e con un'esposta uscita su terreno erboso si riguadagna il filo della cresta, subito a SW della Mognetta Storta (raggiungibile scalando la breve paretina meridionale).
La cresta si impenna con un filo roccioso: lo si aggira a sinistra (E) e per una delicata e molto esposta cengia si riprende la cresta oltre lo spuntone roccioso di quota 1560m ca; dopo un breve tratto aereo ed orizzontale si riprende a salire per facili roccette superando con un tratto ripido un rilievo, cui segue un breve muretto di II+ e, senza più difficoltà, si raggiunge la pianeggiante sommità del Dente Centrale (1676m - 5.30h).
Dal Dente Centrale si percorre la cresta verso NW quindi si scende per un ripido canalino erboso per salire all'Ometto (1671m); alla base del caratteristico spuntone roccioso (Dito di Dio) si effettua una calata da 20m e si sale al successivo dente, chiamato Pozzo (1667m). Dalla vetta del Pozzo con una calata da 30m (ancoraggio su una betulla) su di una parete rocciosa verticale (è anche possibile abbassarsi per l'erta parete erbosa sfruttando gli arbusti) si raggiunge la sella successiva, dove si trova una depressione circolare che ricorda un pozzo. Si sale e sfruttando una cengia che taglia da destra a sinistra la paretina (un passo esposto di III) si guadagna la sommità del Pizzo Piccolo (1660m).
Dal Pizzo Piccolo si scende per 15m su terreno scosceso tra arbusti sino ad un disagevole terrazzo erboso inclinato, dove un masso staccato dalla parete offre un ottimo ancoraggio per la calata di 30m che deposita alla sella tra Pizzo Piccolo e Reinauda. Si sale alla Reinauda (1650m), quindi passati dalla cima SW (1640m, resti di una croce in legno) con una calata da 15m (o con difficoltà abbassandosi sul fianco S) si raggiunge l'ultima selletta da cui facilmente si rimonta la bifida anticima della Reinauda (1615m ca - 8h) dove termina la cresta dei Denti.
Dalla selletta tra le due cime si scende per il ripido pendio erboso sino ad una sella sul filo di cresta, da dove si raggiunge un rilievo (1550m ca) da cui, sempre lungo l’ampio filo della dorsale, ci si abbassa sino ad un risalto: si individua sulla destra un’esile ed esposta cengia che in traverso a sinistra conduce alla paretina rocciosa che si ridiscende (II-III) col debole ausilio di un cavo metallico (è anche possibile effettuare una calata da 15m ancorandosi ad una pianta). Si giunge così ad un terrazzo panoramico (1460m ca) da dove si scende, aggirando le brevi balze, sino alla piccola insellatura dove si trovano i ruderi di sulla Selle (1275m - 9h). Ci si abbassa a destra (NW) dapprima seguendo una labile traccia (roncolate), quindi per ripide ma facili faggete si giunge a Pianetta (1086m) e sempre senza traccia ci si abbassa sino al vasto pianoro, coronato da numerosi muri a secco, di Pianelle (830m - Casoni delle Pianelle). Si prosegue la discesa e piegando verso destra si supera il Rivo Pian Perino (700m ca) ed il Rivo Bundacrosa (630m ca) oltre cui, passati i resti di Ca d'Otra, si giunge a Scopetta (600m - 10.30h).
ottobre 2017