Sasso Bianco
Val Masino
Val Masino
foto: Sasso Bianco
La Cima di Cavislone, propaggine orientale delle Cime del Calvo, precipita nel solco della Val Masino con uno vasto, sfaccettato e dirupato versante ben avaro nel concedere spazi al pascolo. Sui rari poggioli erbosi, sorretti perlopiù da balze e serrati tra forre, sorsero alcuni alpeggi, talora singoli ma più sovente riuniti in gruppi; tra questi Sasso Bianco che, in favorevole posizione, fu pertinenza di Cornolo, tra i principali insediamenti della Valmasino (le cronache contano una ventina di famiglie a cavallo tra il 1500 ed il 1600). Sul piccolo terrazzo del Saselun de Sas Bianch, posto sulla dorsale tra la Val Pegolera e la Valle Odola, sorsero una decina scarsa di edifici raggiunti da diversi sentieri: oggi tutto giace in un silenzioso abbandono, dallo spento borgo di Cornolo ai luminosi ma vuoti pascoli sempre più assediati dal bosco.
Dei due sentieri che da Cornolo salivano a Sasso Bianco, questo è quello che rimane sulla dorsale tra la Val Pegolera e la Valle Odola e tocca le baite di Scetèrgna. Il sentiero non è sempre visibile e si confonde con le numerose tracce di animali: alcuni radi bolli rossi aiutano nel mantenerlo ma in diversi tratti, mancando indicazioni, è facile uscire dal percorso corretto.
difficoltà: T4-
dislivello: 1000m
tempo: 2.30h
quota max: 1674m
Dall'imbocco della strada per Cornolo (730m ca, vietata ai non autorizzati) ci si alza per il bel sentiero che conduce al nucleo più settentrionale di Cornolo, da dove, nei pressi della chiesa (812m), si segue una vecchia strada di servizio sino alla cava abbandonata (900m ca), da cui si individua un ripido sentiero (bolli rossi) che si impenna deciso nel bosco: guadagnando velocemente quota, il sentiero devia solo brevemente verso sinistra (S) per raggiungere un pulpito (1060m ca), da cui riprende la salita deciso rimanendo sempre sulla dorsale tra la Val Pegolera e la Valle Odola. Con diversi tratti poco evidenti, lo si mantiene sino al ripiano imboscato con le baite abbandonate di Scetèrgna (1452m Ctr), poste al piede della parete che sorregge le cascine di Sasso Bianco (Saselun de Sas Bianch). Sempre per sentiero ci si sposta sul fianco della Val Pegolera, ma si abbandona presto la traccia che prosegue verso Carponega per alzarsi con risvolti verso W: con percorso tortuoso il sentiero risolve il ripido pendio (qualche tratto leggermente esposto) sfruttando cengette e balze erbose, sino a sbucare sull'ampio pianoro subito a monte delle baite di Sasso Bianco (Sas Bianch, 1674m Ctr - 2.30h).
marzo 2023
Da Sasso Bianco una traccia, via via più labile, si alza toccando alcune baite diroccate e da qui, portandosi nella testata della Valle Odola, scavalca la linea di cresta consentendo di entrare nell'ampia Valle Spluga. Il percorso è cancellato in diversi tratti ed occorre buon orientamento per seguirlo, inoltre la bocchetta per cui si svalica è fasciata su entrambi i versanti da una boscaglia di ontanelle che, pur breve e non particolarmente fitta, è fastidiosa da superare.
difficoltà: T4
dislivello: 450m
tempo: 1.45h
quota max: 2065m
Da Sasso Bianco (1674m) ci si alza lungo la larga dorsale boscosa sino al piede di un risalto, che si aggira lungo una traccia che ne rimonta il ripido fianco destro esposto sulla Val Pegolera (N) sbucando sull'ampio pianoro dove si trovano ruderi delle baite di Màza (1876m); ci si sposta verso il fianco della Valle Odola ed abbassandosi di alcuni metri si segue una traccia che in traverso, superata una pietraia, prosegue verso la testata della valle (W): raggiunto l'impluvio principale (1820m ca) si risale l'alveo senza traccia sino ad una evidente cengia (1850m ca) che da destra verso sinistra consente di uscire facilmente dal solco guadagnando la dorsale in destra idrografica della valle su cui si trova un rudere azzerato (1890m ca). Si rimonta senza più traccia il ripido pendio puntando al punto di massima depressione della cresta, posta subito a N di un selvaggio rilievo, e superata una fastidiosa fascia di ontanelle si giunge alla Bocheta da la Porta (o Bocheta de Sas Bianch, 2065m Ctr - 1.15h).
Ci si abbassa verso W sempre tra ontanelle guadagnando dopo un centinaio di metri l'ampio ed aperto pascolo della Casera Cavislone (Casera do Cavislun, 1986m), da cui, senza bisogno di ricercare il poco visibile sentiero, si perde decisamente quota per il facile lariceto che, senza traccia ma privo di problemi, conduce a Corte di Cevo (1769m - 1.45h), dove transita il sentiero segnato della Valle Spluga.
marzo 2023
riferimenti:
Inventario dei Toponimi - Val Masino (Songini - 1997)
La Val Masino e la sua gente (Songini - 2006)