Piz di Pian
Mesolcina
Mesolcina
foto: Piz di Pian e la loro catena di vette
Luminosa cavalcata di cresta che dai dolci pascoli di San Bernardino conduce alle austere cime gemelle dei Piz di Pian, lungo un panoramico e alpinisticamente facile percorso sul filo spartiacque tra la valle Curciusa e la valle Febbraro.
Avvicendando lunghi tratti elementari a brevi tratti più impegnativi il percorso, alterno tra creste rocciose e fili nevosi, dal Piz Curciusa si mantiene costantemente in quota intorno ai 3000m sino all'impennata finale sul Piz di Pian (o Pizzi dei Piani), montagna principale della regione, seconda solo al Pizzo Tambò ma assai meno frequentata per le non semplici vie di salita e per i lunghi accessi.
Le difficoltà sono su alcuni tratti rocciosi, dapprima tra Piz Curciusa e Piz Bianch dove occorre aggirare alcuni gendarmi con brevi spostamenti sugli esposti fianchi rocciosi, quindi nella traversata tra la Cima SW e la Cima NE dove bisogna muoversi sulle placche esposte della Cima SW e sulle rocce instabili della Cima NE. I passi comunque, se si sceglie il percorso giusto, non superano mai il II°.
Dal Lagh de Pian Doss ci si porta all'alpe de Pian Doss e quindi al sentiero per la bocchetta di Curciusa. Lo si segue e con ampio giro si traversa il pendio meridionale del Piz Motton sino alla larga sella della bocchetta di Curciusa (2388m – 2h). Si lasciano i segnavia e ci si porta verso sud per pietraie sino a raggiungere il filo della cresta occidentale del Piz Curciusa che si segue, perlopiù per rocce rotte e blocchi, sino alla vetta del Piz Curciusa (2871m – 3,30h). Si prosegue lungo la cresta abbassandosi ad un'ampia depressione e dopo avere aggirato dei risalti sul fianco meridionale (brevi passi di I° o II°) si riguadagna velocemente il filo della cresta, ora facile, raggiungendo il cippo di confine n12. Poco oltre alla comoda sella 2940m ca si interseca il segnavia biancoblu del percorso Curciusa – Balnisc (Via Alta della Mesolcina) quindi, toccando la quota 2997m, si raggiunge il Piz Bianch (3037m – 4,30h). Se ne ridiscende la cresta E e con facili tratti su rocce e placche, talvolta esposti, si transita dal Piz di Ross (Punta dei Tre Spartiacque – 3018m). Transitando dalla quota 3038m o poco a sinistra di essa ci si porta su un modesto rilievo roccioso superato il quale si raggiunge la base del Piz di Pian SW: si sale mantenendosi dapprima a N del filo di cresta per riguadagnarla con un breve canale di placche con buoni appoggi, quindi con percorso più diretto per facili rocce si guadagna la Cima SW del Piz di Pian (3149m – 5,30h). Dalla Cima SW si percorre la breve cresta pianeggiante verso N, quindi per placche esposte (II°) ci si abbassa dapprima in modo diretto, quindi si piega a destra riportandosi al di sotto della cima da dove, nuovamente a sinistra, si raggiunge l'affilato intaglio (3120m ca). Si attacca lo spigolo della Cima NE aggirando a destra (lato italiano) una roccia sporgente (II°) di cui se ne raggiunge presto la sommità, da cui per rocce più facili, mantenendo quanto possibile il filo dello spigolo, si raggiunge la Cima NE (3158m – 6h).
La discesa per il medesimo itinerario sino alla sella 2940m ca da dove, sfruttando i segnavia biancoblu o gli scivoli nevosi ci si abbassa velocemente alla bocchetta di Curciusa e da lì al Lagh de Pian Doss (4h)
luglio 2014