Punta di Val Scaradra

Val di Blenio

foto: Torrone di Nav (a sx) e Punta di Val Scaradra (a dx)

La vetta della Punta di Val Scaradra pare una beffa: dopo ore di faticosa salita su terreni privi di traccia, tra rododendri e pietrame malfermo, nei pochi metri di cresta verso la vetta alcuni piccoli blocchi rocciosi le fanno da baluardo e senza concedere alcuna alternativa ne serrano l’accesso. L’ascesa alla Punta richiede così, per quei pochi metri, impegno alpinistico con tanto di manovre di corda e passi di scalata. Va da sé che la cima viene raramente toccata: il libro di vetta conta infatti una firma all’anno.

Punta di Val Scaradra

Le poche difficoltà sono tutte concentrate, come detto, nella brevissima cresta SSE, dove a tratti camminabili si susseguono tre piccoli gradini rocciosi di cui l’ultimo, che sorregge il pianoro sommitale, è un blocco roccioso di soli 2 metri: ostico ed aereo, si supera con un singolo passo di IV abbondante. Una discutibile eccedenza di spit lenisce comunque le difficoltà nei passaggi più esposti.

Note:

- necessaria una corda da 15mt e materiale d’assicurazione; i tratti da scalare sono attrezzati a spit

  • difficoltà: PD (IV)
  • dislivello: 1150m
  • tempo: 3.30h
  • quota max: 2823m

Accesso stradale

Da Campo Blenio si sale alla diga del Luzzone, quindi percorrendo la galleria della diga si raggiunge il Passo del Muazz dove si posteggia.

Si abbandona la strada all’altezza della diga del Bacino di Carassino (1720m ca) per risalire sulla sinistra un poco battuto sentiero che con un giro orario sale all’ampio terrazzo dell’Alpe Saltarescio (1838m). Si supera il torrente e si rimonta, senza traccia, la dorsale di bassa vegetazione fin verso quota 1930m ca, dove su di un piccolo camminamento di pietrame a secco si supera un secondo torrente; per tracce ci si porta al successivo costone che si risale tra rododendri e ginepri sino al dosso di quota 2068m dove si trovano i resti dell’Alpe Saltarescio superiore. Rimanendo sulla sinistra idrografica del torrente si rimonta la dorsale erbosa raggiungendo la conca di quota 2220m ca (pozza d’acqua e baitello dei cacciatori) da cui si prosegue in salita sempre verso E ed intersecata la traccia che giunge dalla quota 2421m ci si porta, dapprima per aperta prateria quindi per pietraia, alla base della parete W della Punta di Val Scaradra; da qui si sale verso SE per il canale di pietrame instabile che conduce sino alla sella tra la Punta di Val Scaradra e la cima 2833m del Pizzo Sorda.

Si salgono i facili blocchi della cresta SSE della Punta, e dopo un aggiramento sul lato della Val Scaradra si raggiunge il primo gradino: lo si scala (III) con un esposto traverso sulla destra o per un piccolo diedro sulla sinistra, quindi si prosegue per il facile filo giungendo ad un secondo gradino (II+), superato il quale si raggiunge l’ultimo ostacolo che si supera direttamente (IV, 2m) guadagnando la Punta di Val Scaradra (2823m – 3.30h).

luglio 2016

altri report:

https://picasaweb.google.com/110460079672379492177/6376485271296343441#6376484457505207218

Punta di Val Scaradra - Zaza

riferimenti:

Guida delle Alpi Ticinesi: dal Passo del San Gottardo al Pizzo di Claro (Brenna - 1994)