Val Biandino
Valsassina
Sull'antico Catasto Teresiano (1720) viene indicato un sentiero di mezzacosta che taglia la sinistra idrografia della Val Biandino, nota e frequentatissima laterale della Valsassina, meta di gite familiari e comitive attirate dall'ampia offerta di ristoranti-rifugi. Il sentiero indicato sul catasto non compare su altre mappe ed i versanti che attraversa sono complessi e difficoltosi: dell'antico sentiero non è rimasto alcunché salvo miseri brandelli nei ripidi fianchi della Val Bona. Enigmatica la sua presenza sul Catasto Teresiano, che soleva riportare solo i percorsi di concreto interesse e ben battuti: per quanto lo svanire del sentiero sia giustificato dal trascorrere del tempo, rimane l'interrogativo del perchè su di un tale versante, scosceso ed impervio, vi fosse un sentiero così importante da venire rilevato e censito. Oggi le zone attraversate sono battute solo dai selvatici, e l'unica frequentazione umana (oltre al solco della Val Bona) si ferma allo Zapello di Cam, un caratteristico intaglio su una spalla della dorsale SW dello Zucco di Cam da cui prende avvio la traversata, dove si trovano i resti di un piccolo alpetto affacciato sull'inattesa ripidità di questi ambienti.
foto: Zapello di Cam
Traversata Teresiana
E' un percorso riservato ad esperti (ed amanti) di luoghi faticosi senza traccia: occorre seguire labili tracce di animali su esposti e ripidi pendii senza validi riferimenti ad indicarne la direzione. La descrizione che segue è da ritenersi sommaria, in quanto il terreno offre numerose alternative più o meno difficoltose. Sino allo Zapello di Cam il sentiero, pur poco frequentato, è ben visibile.
difficoltà: T6-
dislivello: 1400m
tempo: 9h
quota max: 1754m
Da Introbio (586m) si entra in Val Biandino e mantenendosi sul sentiero in sinistra idrografica si prosegue lungamente sino a superare la Val di Cam; si prosegue ancora per sentiero sino ad una pietraia (1200m ca, prospiciente l'agriturismo La Baita): qui lo si abbandona e per traccia invasa dalla bassa vegetazione e alcuni sterpi ci si alza a destra quindi, su discreto sentiero, si guadagna quota sino a compiere un traverso a destra (S) che, con un ultimo strappo, conduce al caratteristico intaglio dello Zapello di Cam (1530m ca - 2h).
Si ritorna sui propri passi abbassandosi per il sentiero di salita per pochi metri, quindi senza traccia si traversa in quota nel bosco verso N sino ad un primo ampio vallone: si perde quota rimanendo sempre nel bosco, si aggira a sx in senso orario un salto roccioso e si raggiunge l'impluvio (1470m ca); si rimonta la destra orografica per una zona franata e si guadagna una poggiata dorsale di betulle (1500m ca), da cui si prosegue in salita dapprima poggiando a sinistra per aggirare un rilievo roccioso, quindi ritornando sul facile filo di dorsale sino a dove questa si impenna nuovamente con un'alta parete rocciosa: si devia nuovamente a sinistra e per aperti pendii ci si alza e si traversa la valle guadagnando così la cresta sinistra orografica dell'ampia Val Bona (1750m ca).
Da qui potrebbe essere più agevole alzarsi di un centinaio di metri e traversare più sopra verso le Baite di Val Bona (non verificato)
Per tracce di animali ci si abbassa con qualche difficoltà per un ripidissimo canaletto erboso portandosi su una delicata cengia (1700m ca) che, esposta, verso destra traversa in quota sino a condurre sul sentiero segnato per il quale si sale alle Baite di Val Bona (1754m - 5h).
Dalle baite ci si abbassa senza traccia per superare il torrente (1690m ca) e prendere una traccia di animali che, sui resti del vecchio sentiero, traversa i ripidi ed aperti pendii erbosi in destra della Val Bona superando alcune vallecole, quindi la testata di una forra per un'esposta cengia (1700m ca) sino a raggiungere un definito promontorio con larice (1729.9m Ctr). Si scende la breve crestina, quindi si piega a destra e per tracce ci si abbassa per traversare il piede di una importante balza rocciosa, oltre cui si riguadagna quota e su terreno più facile si prosegue in quota sino alla radura dove sorgono i ruderi inferiori della Baita di Cobbio (1690m ca). Senza più difficoltà ci si porta infine alla Casa Alpina Pio X (1688m - 7h).
ottobre 2022
riferimenti:
Archivio di Stato di Milano - Catasto Teresiano: Introbio - comune censuario