Passo dei Laghetti

Valmaggia

Il Passo dei Laghetti, o Passo dei due Laghi sulle carte recenti, è una dolce insellatura tra il Pizzo Muretto ed il Pizzo Coca. Solitario e remoto, è raramente toccato per il lungo avvicinamento che richiede ed in quanto non ha alcuna utilità pratica in quanto collega la testata di due valli confluenti nella bassa valle. Rimane quindi una meta per gli amanti dei luoghi solitari e lontani dalle rotte escursionistiche usuali.

foto: Passo dei Laghetti

Passo dei Laghetti in traversata

Ampio giro ad anello in valli poco frequentate, su sentieri solo in parte segnati.

Si passa dalle quercete e dai castagni di bassa quota sino alla prateria alpina, andando a toccare due stupendi laghetti posti sull’ampia e solare sella che si raggiunge dopo un lungo cammino. Anche le opere dell’uomo, con bellissime scalinate e opere di sostegno dei sentieri, meritano di essere conosciute con questo itinerario, privo di difficoltà ma che richiede allenamento, buon orientamento e l’uso attento della cartina.


  • difficoltà: T3+
  • dislivello: 1800m
  • tempo: 5h + 3.30h
  • quota max: 2070m

Da Giumaglio (350 m) si sale a monte della chiesa, dove si trova una strada da cui, dietro una cappella in prossimità di grotti privati, sale il sentiero segnato verso Vasasca. Alla Cappella di Cima si prosegue dritti, per poi scendere di diverse decine di metri e attraversare il torrente su un ponte. Una scalinata di pietra conduce a delle costruzioni, poste su un costone da cui si vede la piccola diga. A monte del piccolo nucleo partono due sentieri: si lascia quello pianeggiante a sinistra per prendere quello subito a destra che rimonta ripido il costone boscoso. La traccia non è sempre evidente ed è necessaria un po’ di attenzione per seguirla. Dopo ca 200 mt piega a sinistra e si dirige verso l’interno della valle di Coglio con pendenza meno accentuata. Si raggiunge Vasasca (919 m), un bel nucleo di rustici abbandonati e nascosti nel bosco, dove si incontra un bivio che conduce a destra verso Spin. Si prosegue a sinistra, verso l’Alpe Quasca, penetrando sempre più nella valle. Il bosco è ora una bella faggeta ed il sentiero è piacevolmente pianeggiante. Superata una baita ricovero, si giunge ad un nuovo bivio: l’itinerario segnato piega a destra e risale verso Moriscioi: si prosegue invece dritti per il sentiero che poco avanti attraversa il torrente. Qui la traccia torna ad essere poco evidente e i segnavia radi. Le baite di Quasca son già visibili sopra un erboso promontorio. Oltre il torrente si tocca un alpeggio e si prosegue in piano sino ad attraversare nuovamente il torrente per poi risalire un costone erboso con magre tracce di sentiero e radi segnavia. Il sentiero si sposta verso sinistra e, superato un ruscello, piega a destra per salire molto ripido verso Quasca. A quota 1650m ca si lascia il sentiero che conduce a destra alle ormai vicine baite di Quasca, e si prende e sinistra una poco visibile traccia che, con lieve discesa, supera una ganda (ometti) per poi traversare in falsopiano il fianco del pendio che conduce alla ben visibile sella del passo. Seguendo la flebile traccia e i radi segnavia si guadagna l’ampia conca in cui si trova il primo lago. Un ultimo strappo porta al Passo dei Laghetti (2070 m – 5 h). Dal passo si scende verso il secondo lago, e superatolo sulla destra ci si abbassa oltre il gradino roccioso che sostiene il lago. Si piega a sinistra e, superato il piccolo Alpe di Sopra, si continua la diagonale di discesa sino a superare un ruscello, oltre cui il sentiero scende più diretto e punta alle visibili baite di Cortone, dove un rustico è stato riattato ed è sfruttabile come comodo rifugio. Da Cortone (1593 m) si scende su rade tracce lungo il pendio erboso cercando di seguire i poco visibili segnavia. Abbassatisi di un centinaio di metri si prende la traccia che entra a destra nel bosco, dove la traccia diviene più evidente. Si superano dei ruderi e sempre abbassandosi nel bosco ci si avvicina ad una radura con delle baracche recenti: prima di uscire dal bosco per raggiungerle, si piega decisamente a destra e si supera il torrente per portarsi sulla destra orografica della valle. Da qui il percorso è evidente e lineare, e si continua pressoché pianeggianti lungo il bel sentiero con brevi scalinate e muri a secco che percorre il fianco destro della valle di Giumaglio. Più avanti si ignora la deviazione che si abbassa a sinistra e scende alla diga e si prosegue sempre dritti sino a raggiungere la frequentata Arnau (1108 m). Il sentiero scende nella valletta a sinistra della croce, estremamente ripido e con vertiginosa vista sui paesi della valle. Si raggiunge così il bivio in prossimità della Cappella di Cima e ci si ricollega al primo tratto di sentiero percorso in salita. In breve si scende a Giumaglio (3.30 h dal Passo).

maggio 2004