Gaggio

Bellinzonese


Vista dalla via di salita normale (dalla capanna Albagno) il Gaggio è la classica cima "panettone" facile, panoramica, quasi banale visto che il comodo sentiero segnato accompagna sino alla croce di vetta. Vi è però la possibilità di salirla da un percorso meno banale, faticoso ma remunerativo, partendo dal piccolo nucleo di baite di Bedretto.

Gaggio per la cresta NE

La traccia risale un ripido costone boscoso e pratoso sino a guadagnare la cresta NE del Gaggio, cresta che si risolve con divertente arrampicata (I°) senza punti esposti. La presenza di segnavia aiuta notevolmente nel bosco, sui pendii erbosi e infine nel "passaggio chiave" sulla placca che permette di guadagnare il filo di cresta nel punto più comodo.


  • difficoltà: T4
  • dislivello: 1050 m
  • tempo: 3h + 2h
  • quota max: 2267 m

Da Bedretto (1283 m) si segue la strada forestale che conduce nell'ampio pascolo di Arami (1446 m). Lasciato il sentiero che prosegue verso la capanna Albagno, si toccano gli alpeggi di Arami alle cui spalle, verso W, si individua la non evidentissima traccia che sale nel bosco. La traccia a tratti scompare, ma vi sono abbondanti bolli in vernice rossa che indica la direzione da mantenere. Con erta e faticosa salita si guadagna il piccolo ripiano di Pianca Grande (1761 m). I bolli riprendono decisi in salita, seguendo il filo della dorsale passando nei pressi delle quote 1868 m e 2008 m il cui orlo settentrionale precipita nella valle di Gnosca. Mantenendosi sempre prossimi al filo della dorsale, ripidamente si guadagna un'ampia sella da cui la via di salita diviene più evidente: mantenendo sempre il filo della dorsale, si prosegue verso un'ampia placconata dove è ben visibile un grosso segnavia. Con facile arrampicata si guadagna quindi il passaggio obbligato, una aerea ma comoda cengia che in lieve discesa scavalca la costola rocciosa e conduce ad un ampio canale erboso che, su traccia ripida, si risale fino a raggiungere la cresta NE del Gaggio verso quota 2180 m. Da qui ci si sposta sul versante della valle di Gnosca, e sfruttando le numerose e comode cenge si diagonalizza in salita sino a superare con un caratteristico passaggio una dorsale rocciosa oltre cui si guadagna un ampio canale da dove, con qualche elementare passo di arrampicata, si è in breve alla croce del Gaggio (2267 m - 3h).

Dalla vetta si scende per sentiero ben marcato sino alla capanna Albagno (1903 m), e da qui sempre in discesa su evidente sentiero all'Alpe Cassengo (1624 m) Valsecco (1577 m) e Croveggio (1469 m). Superata la forra torrentizia del rio Stuello, si risale sino a tronare ad Arami (1446 m) e da qui a Bedretto (2h dalla cima).

luglio 2012