Undici solitudini (di Richard Yates)

Proposto da Franca

Riferimenti: IBS, Wikipedia

Discussione di aprile 2009

Principali punti emersi dalla discussione sul libro "11 solitudini" di Richard Yates:

- il libro è generalmente piaciuto molto, pur con alcune perplessità espresse da Alessandra II (ha provato un senso di frustrazione/depressione) e, in parte, da Oscar (che ha ritrovato qualcosa di personale nei due "racconti delle maestre" e che ha definito lo scrivere di Yates come una "foto posata)". Gabriella, dopo aver superato la fatica iniziale, ha gradito molto "11 solitudini". La proponente Franca è rimasta molto soddisfatta dal libro a cui era giunta dopo la visione del film "Revolutionary Road" tratto da un romanzo di Yates;

- i racconti hanno richiamato assonanze con l'opera pittorica di Hopper (Alessandro e Giovanna), con la poesia di Elliot (Maddalena) e con i numerosi romanzi citati da Valerio. A Marinella è sembrato che gli undici brani di Yates fossero come delle scene di un unico racconto;

- il valore dello stile di Yates è stato sottolineato in modo particolare da Massimo, da Luisella (per l'incisività e per i "dialoghi perfetti"; il racconto breve è come "una fucilata nel silenzio"), da Alessandra I (uno stile "tristemente piacevole") e da Marina (uno stile "ricercato, pulito, non minimalista");

- relativamente ai personaggi dei racconti Donatella ha sottolineato la loro generale "incapacità di comunicare" e, nel corso della serata, si è discuso a più riprese su quanto i protagonisti del libro fossero o non fossero "perdenti", "sfigati", "sapessero o no vivere";

- è parso che il racconto più gradito fosse "Abbasso il vecchio", seguito forse da "Tutto il bene possibile" e "Nessun dolore". Come di consueto invito chi lo desiderasse a far circolare ulteriori integrazioni e precisazioni rispetto a quanto sopra ho molto, molto sinteticamente espresso.

Commento spedito da Liviana: La mia impressione di lettura perciò è assolutamente parziale perchè di racconti ne ho letti soltanto i primi tre e pertanto può essere che mi sia persa qualche cosa di più interessante ...... devo dire infatti che quello che ho letto non mi ha particolarmente entusiasmata sia come stile che come storie ..... le ho trovate assai "pesanti" ma non nel senso di difficile lettura ma in quanto storie deprimenti, dure, scarne, tristi ...... può darsi che questo sia stato l'intento dello scrittore (ah, dimenticavo, ho saltato a piè pari l'introduzione) ma dopo la lettura confesso che mi sono sentita un "tantino" depressa.