Donna per caso (di Jonathan Coe)

Proposto da Mirella

Riferimenti: IBS, Wikipedia

Discussione di novembre 2009

Presenti: AlessandrA, Mirella, Donatella, Massimo II, Giovanna, Oscar, Marinella, massimo frico, AlessandrO

Scelto da Mirella per scrittura veloce ironica, understantment inglese. le piacciono i personaggi: le sembra che al narratore Maria sia antipatica raccontando solo quello che gli fa comodo sottolineando le cose negative senza valorizzare le positive.

Positivo che Maria ogni volta ricomincia da capo. Il personaggio strano sono i vari personaggi attorno, pieni di luoghi comuni. Maria sopporta le situazioni attorno a se. All'inizio del libro si nota una progettualità degli adulti che i giovani non hanno ma questo è dovuto all'età non ad una mancanza di maturità. I personaggi rappresentano fatti e persone che è facile trovare attorno tutti i giorni.

Piaciuti frasi brevi, ironiche e legate al presente, alla reltà.

piaciuto: Massimo frico, AlexO, Oscar, Giovanna, Max II. AlexA e Marinella (ni). No per Donatella e Maddalena.

AlexA: Maria è algida e l'autore la dipinge così. Questa cosa è terribile. è assurdo il fatto che Maria non provi sentimenti per la perdita del figlio.

La disturba la freddezza del personaggio, non dichiarare le emozioni. Sembra che l'autore voglia lasciare il lettore alle conclusioni. per questo lascia le situazioni in sospeso. Si dibatte se il l'uomo ucciso dall’amica sia l'uomo che Maria amava.

Si dibatte sulla casualità: Maria si lascia andare, non prende decisioni, si lascia vivere. Sceglie il marito senza entusiasmo. Il libro non la lascia indifferente anche se la irrita.

Donatella: non è piaciuto nè come scrittura nè come contenuti. La disturba che Maria si lascia vivere accettando passivamente le situazioni. Maria è incapace di vivere le situazioni più normali sia tra le persone sia nei fatti della vita. E’ sempre distaccata. Lascia tristi la potenzialità di una persona che non si esprime, una vita incompleta dal punto di vista emozionale più che rispetto ai successi della vita. Livello di emozioni superficiale e incompleto. Il libro le ha lasciato tristezza.

il finale non tradisce il resto del libro perchè rimane aperto.

Maddalena: non è piaciuto il libro. Concorda con Donatella. Il libro non le ha lasciato nulla. Personaggi allucinanti e lo è anche la visione del narratore, troppo forte su eventi crudi come la violenza del marito sulla moglie. E’ irreale che Maria viva apaticamente.

La mamma di Maria alla fine dice una frase tragica che ha l'hanno lasciata senza nipoti con Maria che ha lasciato il figlio al marito e il fratello è gay.

Trova tragici certi passaggi (la vecchietta che sorride mentre Maria pensava ad altro). Per AlessandrO è positiva l’ironia inglese che alleggerisce situazioni pesanti. Un libro con situazioni molto drammatiche smorzate dal linguaggio. L’ironia esprime un linguaggio opposto alla situazione descritta. E’ tragica la situazione in cui Maria cerca sostegno nell'amica durante una cena e questa pensa ad altro.

il libro si divide in tre parti: la prima calma piatta , la seconda esplosiva e la terza tragica.

Massimo II: amante di Coe ne ha letto diversi libri. Con questo libro (il terzo) l'autore ha una parabola dall'ironia del primo alla tragicità dell'ultimo, questo è a metà. Per Coe Maria non deve essere simpatica. E’ una persona come tante che sono così. Alle volte lo trova troppo freddo e distaccato ma in generale gli piace questo stile. c'è del sarcasmo e dell'ironia. La prima parte è poco riuscita.

La parola a pagina 77: è un mistero. Dalla testo inglese Oscar segnala “pride” mentre in italiano è tradotto “prudenza” anche se dall'inglese dovrebbe essere orgoglio.

Giovanna: Ven Assel ha un percorso contrario: dalla serietà all'ironia al delirio. Il libro gli è piaciuto per l'ironia e l'umorismo della scrittura. l'autore 'odia' Maria. Secondo G. il libro è scritto per rabbia nata da un'esperienza personale. Cosa ha provato a scrivere questo libro? Secondo G. non ha amato quello che ha scritto.

Per Mirella non voleva scrivere una storia d'amore ma una descrizione dell'ambiente anni 70 e 80 sull'umanità delle persone. Non dobbiamo giudicare il libro per come vorremmo il personaggio ma dobbiamo vederlo dal punto di vista dell'autore. Non dobbiamo giudicare per come avrebbe dovuto scrivere. L’autore dà il suo punto di vista.

Secondo G. è un livore verso qualche storia personale. G. trova triste che Maria abbia studiato e non abbia mai usato i suoi studi finendo a fare lavori degradanti addirittura il giornale femminile gestito da uomini con pseudonimi di donna.

Oscar: all'inizio stava per mollare. I personaggi erano senza coinvolgimento poi il seguito scoppiettante l'ha fatto continuare. L'ironia secondo lui su certi argomenti deve essere ben bilanciata per non offendere. Maria si trova bene con persone come lei che sono indifferenti. Le persone che la amano la mettono in difficoltà. E’ stato molto gustoso leggerlo in inglese cogliendo le finezze della lingua. Le ultime parole del libro gli lasciano dubbi. l'autore lascia in sospeso quello che potrebbe essere l'evoluzione del personaggio.

Marinella ha dei dubbi sul libro: avrebbe abbandonato il libro all’inizio. A seguire il racconto propende per il bello, rivaluta Maria. Il personaggio viene lasciato in sospeso. Situazioni non chiarite nel libro lasciano al lettore il giudizio. L'io narrante racconta con cinismo la situazione e Marinella lo vede come positivo. L’artificio che rende interessante il libro è che l’io narrante sospende, lascia il dubbio non vuole dire come vanno le cose. L'io narrante è un personaggio del libro non è l'autore stesso.

AlessandrO: colpito dal finale sereno: nelle ultime righe Maria è definita per quello che è: sola e indifferente. Gli è piaciuta l'ironia del libro in genere. La negatività dell'io verso Maria è parte dell’ironia del libro. L'esasperazione serve per mostrare meglio i fatti della realtà. Il libro è discontinuo. Giovanna ha letto il libro volentieri fin dall'inizio.

Massimo frico: l'ironia e la freddezza non sono incapacità o mancanza di sensibilità ma un voler rendere una situazione.

Mirella non vede l'indecisione di Maria che in genere non sopporta nelle persone. Maria riesce simpatica e l'io narrante dà fastidio.

L'epilogo del libro sembra essere una vita piatta catatonica.

Giovanna: vorrei precisare solo una cosa. Lo scrittore a cui mi sono riferita, come esempio di autore che comincia a scrivere in modo serio e drammatico poi strada

facendo sviluppa una visione dapprima ironica poi comica poi grottesca fino ad arrivare al delirio, non è "Ven Assel" ma Sven Hassel... un danese dello Schleswig Holstein che, quando fu conglobato dalla Germania, si trovò a dover combattere per Hitler durante la Seconda

Guerra Mondiale. E' l'autore, tra l'altro, de "I dannati di Cassino", che poi divenne un film. Una precisazione che sentivo di dovere all'autore, che ho molto amato negli anni Ottanta.