E’ piaciuto a: Oscar, Alessandra Co., Massimo I, Massimo F, Giovanna, Marisa, Tomas, Alessandro e Maddalena.
Hanno detto Nì: Marinella e Mirella.
Nessuno ha detto NO.
La proponente (Maddalena) spiega di averlo proposto perché “è un libro che NON SI PUO’ non leggere”. Orwell era una bella persona, sempre in cerca della verità dietro le cose.
Marisa (sì): Piace la trama, come si arriva alla manipolazione dei “comandamenti” originari. Sono scettica a definirla “fiaba”, è una satira bestiale. Non è strumentalizzabile perché va contro tutte le ortodossie, induce a dubitare anche del nostro stesso pensiero. Il limite di questo racconto è che la denuncia è troppo focalizzata sul regime di Stalin e non spiega le fonti del totalitarismo, che invece viene visto come “naturale”, con una visione pessimista. Invece l’uomo può salvaguardare la propria integrità non sottomettendosi.
Alessandra (sì): Lo sento come un fratello. La satira è comunque attuale. In Italia si può anche vederlo, dato che abbiamo una “sinistra da aperitivo”. Il pensiero di Orwell è lucido. Mi ha fatto tornare in mente la canzone di Gaber “…i borghesi son tutti dei porci…”, e anche l’argomento del prossimo saggio che leggeremo.
Massimo I. (sì): Da bambino lo avevo letto e mi era piaciuto. Quando l’ho riletto la terza volta da adulto ho capito i riferimenti storici. Comunque lo rileggerei perché è “lieve” e umoristico, a differenza di 1984 che ho trovato molto angosciante (anche perché letto prima del 1984). Di Orwell ho letto anche “fiorirà l’aspidistra”, un romanzo assolutamente a-politico.
Tomas (sì): Lo avevo già letto in un edizione ceca degli anni 90, che riportava una traduzione risalente al 1979 (e quindi illegale). Orwell non poteva essere pubblicato in Cecoslovacchia: era proibito. Il racconto mi è piaciuto molto, l’unica cosa che non mi è piaciuta è che era troppo corto: avrei voluto che durasse di più. Mi sono chiesto come sarebbe stata la discussione, perchè gli italiani che sono stati a Praga come turisti non hanno colto com’era la situazione fino a che è durato il regime totalitario. Se Praga al turista poteva sembrare piena di “atmosfera”, in realtà noi che ci vivevamo eravamo soffocati dalla mancanza di libertà, come ingabbiati (Tomas racconta la sua esperienza e intervengono altri, tra cui Giovanna, che racconta alcune esperienze nella Jugoslavia).
Mirella (nì): La prima volta che l’ho letto mi è piaciuto. Oggi mi pare troppo uguale a tutto quello che si vede in giro. Dopo 50 anni la corruzione è ancora più diffusa. I miei personaggi preferiti sono Palla di Neve e l’Asino. Ho detto nì per il minore impatto che mi ha dato la rilettura.
Marinella (nì): Il saggio che seguiva il racconto mi è molto piaciuto. Ho detto nì perché avevo già letto questo racconto e non lo avrei riletto di mia spontanea volontà: l’ho fatto perché richiesto dagli assorbilibri.
Oscar (sì): Mi è piaciuto, ma a un certo punto facevo fatica a proseguire. Avrei preferito un esito diverso, magari una nuova rivoluzione. Anche se il libro vuole sottolineare che gli uomini sono incapaci di seguire un ideale, la storia è piena di situazioni in cui si passa “dalla padella alla brace”. Anche a me è piaciuto il saggio che seguiva il racconto.
Giovanna (sì): L’avevo letto nell’84, quando era di moda. L’avevo trovato prevedibile e poi me ne ero dimenticata. Ora mi è piaciuto di più. Parla di verità che si vedono anche ora. Mi ha ricordato il film “The beach” (con Di Caprio) dove dei “rivoluzionari” finiscono per ricadere nei vecchi schemi di società. O anche la storia di Fra Dolcino di Novara, che era un ribelle, o “il signore delle Mosche”, o “La Colonia”, storia della decolonizzazione in africa, dove gli zulu si sono comportati come gli Afrikaner, in uno scambio “perseguitati-persecutori”. Anche a me è piaciuto il personaggio dell’asino, il cavallo e la cavallina Molly.
Massimo F (sì): Sono d’accordo con Mirella, lette oggi, queste cose suonano trite, non nuove. Anche da noi il potere oggi si comporta così. Alla massa va bene non pensare e dimenticarsi del passato. Oggi c’è un totalitarismo mascherato da democrazia. Chi sta al potere senza meritarlo è là perché GLI VIENE PERMESSO DI STARCI da parte della gente.
Alessandro (sì, via registrazione audio): Mi è molto piaciuto, tra utopia e incubo. Provavo malinconia e angoscia per gli animali. Interessante l’accento sull’imposizione di scordarsi il passato. Geniale “tutti gli animali sono uguali ma qualcuno è più uguale degli altri”. L’autore non critica il sogno, ma la fine che fa il sogno.
Si discute poi tutti insieme sui meccanismi del potere, che cambia le persone. (Max I fa l’esempio della Regina Vittoria o di Marco Aurelio). Difendersi dalla degenerazione del potere può avere una risposta collettiva (con le armi) o personale (coscienza dei singoli), se non si smette di sentire il dolore degli altri.
Prossimo libro: “La sonata a Kreutzer” di Lev Tolstoj (preferito a "Jezabel" di Irène Némirovsky e a "Il Maestro e Margherita" di Michail Bulgakov).
Prossimo proponente: Oscar
Prossimo incontro: 31 ottobre