Sì: Gabriella, Marinella, Pierpaolo
Nì: Oscar, Sonja, Luisella
Oscar (nì): Ho faticato a entrare in sintonia con questi racconti. Inizialmente per via del minimalismo che caratterizzava i primi due, poi nei restanti ho faticato a star dietro allo stile artefatto e poco lineare di Bassani. Probabilmente, se fossi stato un lettore ferrarese, mi sarei sentito coinvolto dai numerosi riferimenti a strade e luoghi della città. Ho trovato interessante il filo conduttore della vita di provincia in un'Italia dell'immediato dopoguerra, con fascisti e partigiani che interagivano a ruoli ribaltati.
Marinella (sì): Il libro mi è piaciuto, anche la scrittura, nonostante il commento di Sonja su cui abbiamo fatto molte risate perché non conoscevamo Cicerone… Sono dei brevi racconti di cui protagonista è la città di Ferrara. Sono tutti belli, alcuni particolarmente.
Pierpaolo (sì): Il libro mi è molto piaciuto, anche se non tutti i racconti allo stesso livello - Lida Mantovani, Una lapide in via Mazzini, Una notte del '43 tantissimo, Meno una passeggiata prima di cena. In generale trovo Bassani uno scrittore in grado di approfondire come pochi altri psicologia dei protagonisti e ambiente, dove per ambiente si parla della Ferrara dai primi del '900 all'inizio del secondo dopoguerra. Una coerenza d'ispirazione che non ha rivali, o non mi vengono in mente.
Luisella (nì): Anche se è una raccolta di racconti, percepisco il libro come un romanzo molto coerente e compatto. A fare da collante è ovviamente la città di Ferrara. Questo è uno di quei libri che agiscono sulla realtà del lettore, nel senso che lo inducono a fare qualcosa. In questo caso, visitare Ferrara seguendo passo passo i luoghi di Bassani. Se ne avrò l'occasione, sicuramente lo farò. Leggendo abbiamo preso nota di tutti i posti: la mappa è già pronta!
Mi piacciono le opere che rendono omaggio alla memoria, e riportano in vita persone e storie intime che altrimenti andrebbero perdute. Bassani ha fatto, con tutta la sua opera, un attento profondo e tenero lavoro di cura del passato.
Ho letto il libro con rispetto e con una vena di malinconia. I racconti mi sono piaciuti ma non tutti allo stesso modo. Ho un po' sofferto la scrittura fatta di periodi così lunghi e pieni di incisi (è la ragione per cui dico "ni"). Anche se sono consapevole di essere dinnanzi a un capolavoro, devo anche sinceramente ammettere che trovavo ostico lo stile. In altre opere di Bassani (penso soprattutto a "Gli occhiali d'oro" e "Dietro la porta"), non avevo avuto questa difficoltà.
Ringrazio Alberto per la proposta.
Prossimo libro: "Trema la notte" di Nadia Terranova (preferito a "Il crimine del buon nazista" di Samir Machado de Machado e a "Il canto del profeta" di Paul Lynch)
Prossimo proponente: Alessandro
Prossimo incontro: 28 marzo