Armi, acciaio e malattie (di Jared Diamond)

Proposto da Marinella

Riferimenti: IBS, Wikipedia

Discussione di luglio 2014

Sì: Franca, Massimo M. Gabriella, Piero, Marisa, Marinella, Alessandra

Nì: Massimo I.

Marinella (proponente): Sì

Mi è stato consigliato e l'ho proposto. Quando l'ho letto ho fatto però molta fatica perchè non so nulla dell'argomento e anche perchè non mi interessa. E' un libro certamente valido ma mi dice poco e penso che questo valga per tutti i saggi che leggiamo: contrariamente a un romanzo, un saggio è molto personale e difficilmente incontra i gusti delle persone.

Giuseppe: Sì

Mi sento anch'io un proponente dato che inclusi questo libro nella prima edizione de Gli Assaggialibri. Mi fu consigliato da colleghi (biologi, agronomi...) come libro “imperdibile”. Lo lessi quindi anni fa e lo trovai molto interessante per l'idea che propone. Ora ho riletto solo il commento su wikipidia di cui condivido la valutazione. Unico punto negativo che trovai era la ripetizione un po' esagerata dei concetti, ma a quanto pare fa parte del sistema divulgativo americano.

Gabriella: Sì

L'ho letto in 2 settimane e mi è piaciuto moltissimo: fa un'analisi incredibile dei fatti, parlando di molte cose. E' scritto in modo comprensibile: ho trovato un po' difficile solo la parte della linguistica.

Massimo M: Sì

E' un libro che mi ha dato molti spunti di riflessione (mi piace l'argomento). E' sorprendente ad esempio questa idea che ci siano migliaia di cause e casi che ci fanno arrivare dove siamo adesso, noi che siamo un solo piccolo granello di sabbia in un ambiente che non conosciamo. Questa “storia dell'umanità” così narrata potrebbe insegnare molte cose.

Punti negativi: troppa insistenza sui casi della Nuova Guinea e dell'Australia. Ho trovato poco convincente la teoria dello sterminio dei grandi animali.

Franca: Sì

Letto con fatica perchè è un libro impegnativo ma molto interessante. Pone domande a cui non avevo mai pensato ed espone poi chiaramente con metodo scientifico i fatti che supportano la sua tesi interpretativa.

Mi ha colpito tanto la questione dell'organizzazione sociale: una società si evolve quando diventando più numerosa riesce a produrre più cibo. Questo fa comparire una stratificazione sociale e quindi la comparsa della cleptocrazia!

Dobbiamo capire che la storia si ripete sempre ma che noi non impariamo niente: dopo la desertificazione della Mesopotamia, continuiamo con quella dell'Africa e del Sud-America.

Alessandra Co.: Sì

Premetto che ho letto solo 90 pagine: mi sono piaciute perchè presenta un problema con un ottica molto ampia nello spazio e nel tempo proponendo così tanti spunti di riflessione. Spero di finirlo.

Bello il tentativo di analisi metodico pur lasciando aperte altre possibilità.

Piero: Sì

Ho letto solo 5 capitoli ma li ho trovati molto interessanti. All'inizio propone la sua tesi molto innovativa che mi ha subito sbalordito (l'implicazione agricoltura -> guerra) ma poi con metodo preciso, approfondito e impeccabile “dimostra” in modo convincente le sue affermazioni.

Su alcuni punti l'ho trovato però poco convincente: ad esempio si è rifatto a una discendenza ominide che, da quanto io so, non è considerata più valida. Non tiene conto dei cambiamenti climatici (bastano pochi gradi per causare forti perturbazioni ambientali) e, come dice Massimo, neppure io sono convinto della teoria dell'estinzione dei grandi animali.

Massimo I. Nì

Il libro è molto accattivante e l'autore è furbo nel renderlo tale, partendo ad esempio con una serie di domande di cui alcune quasi estreme e fa poi di tutto per sostenere la sua tesi e le sue risposte.

A volte però fornisce spiegazioni semplicistiche, forse troppo centrate su quello che è stato il ruole dell'allevamento.

Mi ha molto interessato la storia di Hataualpa e Cortez.

Marisa: Sì

Mi è piaciuto molto. L'agricoltura ha preso piede nell' addomesticare piante e animali permettendo così uno sviluppo più rapido, invenzioni e scoperte. E le zone più isolate sono rimaste indeitro. Quello che mi piace è che questo dimostra l'importanza della scrittura e della comunicazione. Bello quando parla delle bande e tribù, dell'evolvere dell'organizzazione della società.

Il messaggio è che le differenza tra i popoli non sono dovute alla diversa intelligenza o a quella che chiamiamo “razze” e questo è molto educativo.


Prossimo saggio: “Ho sognato una banca” di F.Salviato (preferito a “Mi chiamo Rigberta Menchu” di Elizabeth Burgos e a “Compratevi una bicicletta” di F.del Prete).

Prossimo proponente: Mirella

Prossimo incontro: 17 ottobre