La mia famiglia e altri animali (di Gerald Durrell)

Proposto da Alessandra Co.

Riferimenti: IBS, Wikipedia

Discussione di settembre 2015

Sì: Gabriella, Alessandra Co, Alessandra Ce., Oscar, Marisa, Tomas, Pierpaolo, Giuseppe.

Alessandra Co. (sì, proponente): Lo ho proposto perché è un libro solare. Finalmente si può leggere e ridere. Spero abbia portato sorrisi anche a voi. Mi è piaciuta soprattutto la priopercettività con cui Durrell racconta gli anni trascorsi sull'isola e il fatto che tutti si dicono di tutto, senza ipocrisie, ma che le cose proseguono senza fratture. E in questo mondo pieno di sapori, colori, profumi, visto da un ragazzino che sguazza nella natura io mi ci ritrovo. E' un libro che riesce a coinvolgere anche ragazzini iperattivi che solitamente dopo poche righe di altri testi non ascoltano più nulla e che restano invece incantati a immaginare la lotta con i serpenti marini o l'incontro col pellicano. Ha incantato anche me.

Marisa (sì): Pur sorvolando su alcuni passaggi, dove l'autore indugia un po' troppo su descrizioni dettagliate di insetti, questo racconto autobiografico conquista il lettore per la freschezza e la naturalezza del suo stile narrativo e per gli episodi divertentissimi resi con un umorismo spiccato, tipicamente inglese. La caratterizzazione dei personaggi è tratteggiata in modo talmente vivo che non si può fare a meno di simpatizzare immediatamente con le loro bizzarre manie, piccole disavventure, sottili complicità, e tante altre amenità che fanno della strampalata famiglia Durrell, assieme agli amici isolani, un affresco variegato di specificità umane. Altrettanto viva è la descrizione dell'ambiente, tanto che sembra veramente di sentire l'odore delle alghe e il verso degli uccelli, di ammirare i colori cangianti del mare e dei fiori, di assaporare l'uva e i fichi appena colti. Qui persone e animali convivono caoticamente in pace e gli animali - perfino gli insetti - hanno un proprio pensiero, una propria anima, e sono trattati da pari a pari. Non a caso il titolo del libro sottintende solo una vaga differenziazione tra la fauna umana e il resto degli altri animali.

Oscar (sì): E' un libro pieno di gioia e poesia. Difficile paragonarlo a un altro tra i libri che abbiamo letto, se non forse a "La schiuma dei giorni", perché ugualmente gioioso e pieno di situazioni inaspettate. Oltre che alle descrizioni dei luoghi, mi son piaciuti quelle dei nativi dell'isola, persone semplici ma di gran cuore, con le loro stranezze e i loro colori felliniani. Durrell dice che gli abitanti di Corfù raccontavano tutto di sé e della propria famiglia e che si offendevano se non si faceva altrettanto con loro. Questo mi ha fatto ricordare la mia infanzia: anch'io abitavo in un paesino vicino al mare e le persone del luogo avevano lo stesso senso di sincerità e curiosità. La fine dei capitoli in cui si ipotizzava un possibile trascloco mi lasciava sempre stupito: prima razionalmente veniva considerata impossibile la cosa, poi iniziava il capitolo successivo e tutti trasportavano mobili e si sistemavano in nuove stanze.

Tomas (sì): Mi è piaciuto molto e mi ha fatto ridere di gusto, soprattutto negli ultimi capitoli. L'ho letto in 3 giorni. I commenti della mamma erano deliziosi e Theo mi risultava molto simpatico (ho pensato potesse essere omosessuale). Larry era proprio insopportabile: penso sia diventato famoso grazie a questo libro, più che per i libri che ha scritto. Mi erano difficili le parti che descrivevano gli animali, troppi termini che non conosco: devo rileggerlo nella mia lingua. In alcuni punti mi aspettavo delle cose che non sono capitate, la tensione del racconto mi spingeva a immaginarle, ma poi non accadevano. In altri momenti l'interazione del protagonista con gli animali mi risultava invasiva nei loro confronti.

Alessandra Ce. (sì): Il titolo del libro mi piace molto: sembra la traccia del tema da dare il primo giorno di scuola. L'autore ha osservato animali e familiari e le loro interazioni in modo spregiudicato mettendoli sullo stesso piano. Una descrizione particolare, coinvolgente che mi ha ridato il sorriso. Il contatto con la natura, visto attraverso gli occhi del ragazzino istintivo, non mediato, era coinvolgente. Mi sono piaciute le scene, l'atteggiamento serafico della madre, gli accadimenti sereni e incredibili, davvero di un altro mondo se confrontati alla mia realtà.

Gabriella (sì): Mi sembrava un cartone animato della Disney: colori, animali, natura e lo spirito di osservazione di Gerry! Ma gli animali in gabbia mi parevano una forzatura. E mi pareva anche un po' classista. L'incontro con la madre del suo professore è stato fantastico! Ha colto davvero il messaggio che la donna gli ha trasmesso. Un libro che ti fa dimenticare il male di vivere; quel male che in genere trovo nei libri che leggiamo.

Pierpaolo (sì): Avete già detto quasi tutto. Non sono del tutto d'accordo su quello che ha detto Gabriella: non l'ho trovato razzista o classista. Dettagli come i treni italiani maleodoranti potevano benissimo corrispondere alla realtà di quegli anni. E' un ragazzino che sperimenta, osserva e poi racconta, con sincerità. Osserva tutto, compresi pregi e difetti delle persone (inclusa l'ammirazione degli abitanti dell'isola verso gli inglesi). Mi sembra non abbiate parlato della malinconia: nel libro si raccontano gli anni in cui si lascia la fanciullezza, dove tutto è possibile. Durrell dà prova di grande maturità letteraria, raccontando la stagione magica della giovinezza e del tempo che fugge. Una malinconia pervade il tutto. Certe descrizioni mi hanno fatto pensare a Lucrezio.

Giuseppe (sì, via mail): Nel mio gruppo di lettura, qui a Norwich, questo libro è piaciuto a tutti perché divertente (anche se abbiamo trovato insopportabile il fratello che voleva cambiare casa ogni volta per motivi anche stupidi). Abbiamo invidiato un po' l'autore per la sua infanzia in un posto del genere, ma forse è solo perché quel periodo è finito da molto per noi. A me non è piaciuto tanto il comportamento da ricconi di questi inglesi che se ne andavano in Grecia e compravano di tutto e di più. E mi ha fatto un po' senso la battaglia tra la mantide e il geco. Il titolo poi è perfetto: rende bene l'idea di quello che racconta ed è già comico di suo!


Prossimo libro: "Roma senza papa" di Guido Morselli (preferito a "A perdifiato" di Mauro Covacich e a "Verde Acqua" di Marisa Madieri)

Prossima proponente: Gabriella

Prossimo incontro: 30 ottobre