Memento mori (di Muriel Spark)

Proposto da Giancarlo

Riferimenti: IBS, Wikipedia

Discussione di gennaio 2024

Sì: Adriano, Alberto, Gabriella
Nì: Alessandro, Giancarlo, Marinella
No: Luisella, Pierpaolo, Oscar


Giancarlo (nì, proponente): È stato scelto il libro che per me era la terza scelta, avrei preferito "Riflessi in un occhio d’oro" ma voi avete votato "Il flaneur", con quello che poi ne è conseguito... Il libro scelto è di lettura ostica e non mi piacciono tanto i  personaggi in cui ho fatto fatica a entrare.


Alessandro (nì): Non l’ho letto tutto per ragioni di tempo. All’inizio mi è piaciuto ma poi l’interesse è scemato.


Adriano (sì): Non è il libro della mia vita, ma l’ho trovato divertente e mi piace l’idea che dà dell’Inghilterra, è tutto un circo...


Pierpaolo (no): Tutti i romanzi sono trappole narrative che cercano di catturare il nostro piacere, qui non ho trovato invece niente e ho trovato difficoltà ad andare avanti. Il meccanismo giallo è una falsa pista. E poi non trovo giusto ridere di persone così anziane…


Oscar (no): L'idea iniziale di leggere un giallo mi piaceva, ma, come ha detto anche Pierpaolo, il libro si svincola presto da quel genere. Ho abbandonato la lettura a circa un terzo del libro, disorientato tra l'altro dal gran numero di personaggi introdotti nel giro di poche pagine...


Marinella (nì): Avevo votato per "Il flaneur" che, grazie a Giancarlo, ho letto e mi è piaciuto moltissimo. Poi sono passata al libro del mese che ho letto sul Kindle e questo non mi ha aiutato, troppi personaggi, mancanza di trama e l’impossibilità di sfogliarlo, di tornare indietro…


Alberto (sì): L’ho letto in lingua originale e ho apprezzato cose che altrimenti sfuggono. È satirico verso gli inglesi, ci sono sottigliezze che, se non si conosce la cultura inglese, non si possono capire. Per quanto riguarda l’elemento giallo, l’autrice implicitamente ci dice che le telefonate erano uno scherzo.


Gabriella (sì): Memento mori mi è piaciuto e mi ha divertito, sebbene l’argomento affrontato non fosse dei più ameni. L’ho trovato assai particolare, permeato da un’ironia sottile, molto British e diverso da qualsiasi libro abbia letto sino ad ora. Mi ha fatto pensare al periodo più difficile della vita, la vecchiaia. In cui le forze non sono più quelle di prima e ci si rende conto che la fine si avvicina inesorabile. Quando si è giovani, la morte sembra così lontana. I personaggi sono prevalentemente anziani danarosi ed egoisti, alcuni più di altri. Ognuno intriso di vizi e difetti. Ma sono proprio le loro peculiarità a far sorridere il lettore. Charmian è il carattere che ho apprezzato di più. Considerata dagli altri un’anziana rimbambita, è invece la persona più saggia e pragmatica, dotata di una sana filosofia di vita. Ho trovato esilarante la descrizione delle ospiti della casa di riposo con le loro piccole manie. A mio parere, la bravura dell’autore è stata quella di riuscire a scrivere di argomenti penosi con leggerezza ed umorismo, senza perdere di vista la serietà della materia trattata.

 


Prossimo libro: "Il nipote di Wittgenstein" di Thomas Bernhard (preferito a "Il giorno del giudizio" di Salvatore Satta e a "Costellazione familiare" di Rosa Matteucci)

Prossimo proponente: Alberto

Prossimo incontro: 23 febbraio