Prospettiva Nevskij (di Nikolaj Vasil'evič Gogol')

Proposto da Alessandro

Riferimenti: IBS, Wikipedia

Discussione di febbraio 2021

Presenti (con tra parentesi la risposta data alla domanda: vi è piaciuto il libro del mese?): Marinella (SI), Alessandro (SI), Oscar (NO), Gabriella (SI), Sonja (SI), Giuseppe (NI), Luisella (NI) e Pierpaolo (NI).

Alessandro esprime le ragioni della proposta (presenza della lettura in “Ad alta voce”, fascino dei luoghi descritti) e il legame con la città di San Pietroburgo che emerge protagonista del racconto lungo.

Marinella è rimasta incantata dalla parte iniziale de “Prospettiva Nevski” con la descrizione del succedersi delle ore. La vicenda poi non l’ha “presa” più di tanto.

Oscar si è fermato alla seconda puntata della lettura di “Ad alta voce”. Non gli piacciono i romanzi descrittivi. Non gli è piaciuta il tono troppo teatrale della lettrice.

Gabriella è stata “vittima” dell’equivoco generato da Alessandro che ha parlato dei “Racconti di Pietroburgo” ed ha letto anche altri racconti (ad esempio, Il naso). Le è parso che ogni racconto avesse una specie di morale (che però poi la deludeva un po’). La parte descrittiva sulla Prospettiva Nevski le è piaciuta molto.

A Sonja il libro è piaciuto ma ha dato una lettura diversa dai precedenti interventi. Si sofferma sul termine “prospettiva”, come se niente di ciò che vediamo è reale in senso assoluto. Ognuno vede da una sua prospettiva.

Giuseppe ha letto il racconto trovando piacevole la descrizione della strada ma non gli è piaciuta la vicenda seguente.

Pierpaolo attribuisce il suo “ni” ad una sorpresa negativa (la fantasia grottesca e onirica sottolineata da una voce troppo teatrale nella lettura di “Ad alta voce”) rispetto al ricordo de “Le anime morte” (romanzo che definisce verista) dello stesso autore. Le due vicende ne “Prospettiva Nevski” non sono ben accostate.

Luisella: Ho detto NI perché mi è molto piaciuta la prima parte e per nulla il resto. La descrizione della Prospettiva è davvero monumentale, lussureggiante, vividissima. Molto "cinematografica", potremmo dire oggi, con questo volo d'uccello sulla lunga strada. Ma appena la cinepresa, cioè la nostra attenzione, scende nel particolare per cogliere un paio di storie nel loro dettaglio, beh, lì scatta una sonora delusione. Le due vicende sono ben poca cosa, i protagonisti quasi grotteschi. Gogol vuole prendere sempre in giro la società russa, ironizzare su tante situazioni. Lo sappiamo. Ma nonostante questa consapevolezza, ho trovato tutto molto stucchevole... La bellezza esagerata dell'eterea fanciulla (che non ha una testa bensì una testina, non ha piedi bensì piedini, non cammina bensì s'invola lungo la via...); gli atteggiamenti molto sciocchi dei protagonisti maschili, ecc... Anche la morale, che Gogol ama mettere in tutti i suoi racconti, mi pare scarsa. Chi ha la carrozza trainata da splendidi cavalli, non ama particolarmente queste bestie; chi invece li vorrebbe, è costretto ad andare a piedi; chi ha a suo servizio un cuoco sopraffino, mangia pochissimo e non ne gode; ... Noi triestini non possiamo non tradurre tutto ciò in un semplice "chi ga denti no ga pan"! (Chiedo venia se dinnanzi alla grandezza di un autore russo, mi permetto tale dissacrante battuta). Ho provato curiosità, questo sì, per un sistema sociale complicatissimo e quasi castale, con paletti molto ferrei tra un ceto e l'altro, e figure professionali che oggi non ci dicono nulla ma che all'epoca in Russia dovevano essere particolarmente significative. Ma nel complesso, ammetto che Prospettiva Nevskij - incipit a parte - mi ha molto annoiata.


Prossimo libro: "La signora Dalloway" di Virginia Wolf (preferito a "Il bell'Antonio" di Vitaliano Brancati e a "Il mare non bagna Napoli" di Anna Maria Ortese)

Prossima proponente: Sonja

Prossimo incontro: 26 marzo