Il condominio (James Ballard)

Proposto da Michele

Riferimenti: IBS, Wikipedia

Discussione di maggio 2011

Presenti: Gabriella, Giovanna, Donatella, Anna Maria, Oscar, Giuseppe, Tomas, Loredana, Massimo I., Michele, Alessandra, Concetta, Marisa, Maddalena , Massimo M.

Il libro era stato scelto da Michele.

Piaciuto: Giovanna, Alessandra, Marisa, Michele e Anna Maria.

Ni: tomas

No: gli altri

Quasi tutti l’hanno finito.

Michele: l’ha scelto xke appassionato di architettura, consigliato da un architetto (aveva letto “la foresta di cristallo”). Il condominio l’aveva già letto 4 anni fa. Gli piace la copertina (ed. Feltrinelli) con un progetto di Sant’elia (un futurista – veggente dell’architettura) che ideato solo progetti molto originali ma mai costruito nulla. Precursore di Le Corbusier. L’autore del libro ha imparato un linguaggio dell’architettura. Gli è piaciuto perché gli ricordava Cecità di Saramago ma rispetto a questi è più accessibile. Libro contemporaneo perché chi vuole elevarsi dalla propria posizione sociale trova sempre chi gli sbarra la strada. Di fronte alla barbarie siamo abituati. Siamo abituati a vedere le difficoltà di classe.

Le case dell’800 avevano in alto finestre piccole e in basso finestre grandi. In alto i poveri e in basso i ricchi. Oggi si è ribaltato. Chi è ricco vuole stare in alto.

Maddalena: Copertina “graziosa”. Aveva già letto Ballard e l’aveva trovato noiosino ma discreto. Sempre di fantascienza. Primo capitolo era una buona idea di partenza. A livello matematico ogni capitolo era peggiore dell’altro. Si meraviglia di come ha distrutto una buona idea. Non è fantascienza perché manca un minimo di scienza. Non c’erano ragioni che impedissero di uscire dal grattacielo. Non esiste che tutti insieme decidono di degenerare senza nessuno che ha un minimo di senno. Non ha ricevuto nessun messaggio: una merdaccia.

Giuseppe: La pensa come Maddalena. Noioso perché è un ripetersi di bottiglie che volano dalle finestre, macchine distrutte. Un ripetersi delle stesse cose e stesse considerazioni. Una bella idea bruciata da una trattazione balorda.

Loredana: Condivide Maddalena e Giuseppe. Idea buona non sviluppata. Molto prolisso. Più che fantascienza è horror. Non c’entra con Cecità perché li le persone si trovano in quella situazione, qui decidono di rimanere nel condominio. Ennesimo libro inutile. Inumano – inubestiale il fatto che gli piacesse rimanere sporchi ... horror gratuito.

Marisa: Avrebbe detto ni più che si. Si prova repulsione, orrore, angoscia inquietudine. Autore che però attrae dalla lettura, forse sperando in una soluzione salvifica. Considera Ballard l’autore della claustrofobia, del surreale, della psicopatologia – aveva letto “laforesta di cristallo”, è un esistenzialista. Interessata la struttura del condominio, per classi sociali. La classe superiore mira a balcanizzare le altre due inferiori. Un escalation di aggressività che c’è in tutti noi ma qui viene esasperato. L’autore, forse involontariamente, lancia un monito. Uomo destinato a soccombere quando perde il controllo e si allontana dalle regole sociali. Gli animali, pur contraddistinti dal loro istinto di sopravvivenza mantengono integra l’innocenza, in branchi manifestano solidarietà. In questo libro non c’è niente, solo abbrutimento, barbarie. Uomo peggiore dell’animale. Uomini incontro alla catastrofe con compiacimento per rifiutare la normalità: istinto di sopravvivenza e di morte. Eros e Thanatos (pulsione di vita e pulsione di morte). Le ha provocato molta riflessione: dove l’uomo può giungere. Nonostante i sentimenti negativi non riusciva a non leggerlo

Massimo I.: Trovato brutto. L’architettura del romanzo è debole, fa acqua. La storia sembra messa in piedi da un bambino di 15anni, infantile e rozzo. Ragazzino con turbe caratteriali.

L’idea di partenza può essere assurda ma poi il romanzo deve essere coerente, in questo caso non è così. Azioni immotivate e stile povero. Rispetto a “palazzo yacoubian” (che non gli è piaciuto) qui non c’era una storia, una motivazione. Aveva letto altro Ballard: un po’ noioso ma gradevole, qui è peggiore. Voto negativo

Anna Maria: Ha recepito un messaggio: una serie di atti disgustosi. Ha cercato un episodio scatenante che però non c’è. Secondo Ballard forse è proprio il non far niente, non agire che conduce ad una aberrazione. Forse deliberatamente fa risaltare il disgusto perché in un ambiente privo di regole la situazione diventa tragica. Una regressione: neonati nel corpo di adulti. Parla di regressione psico patologica. Dimostra che senza una guida c’è degenerazione.

Giovanna: Avrebbe voluto dire tante cose e forse le dimentica. Piaciuto tantissimo e ne ha comprati altri due. È entusiasta. Ballard le è simpatico perché è il protagonista de “l’impero del sole” e il padre di giovanna ha vissuto la stessa situazione. Iil film è il primo che ha visto col suo compagno. E’ stato perciò un primo impatto positivo. C’è l’influenza della casa su chi la abita. Molti se ne sono andati. Le ricorda club di svago in cui si formano rapporti sociali in cui la gente si odia per anni e se ne potrebbe andare ma rimane li, sembra che cerchino la rissa. Schiavi di quel determinato ambiente. Torre di montparnasse, le ricorda il condominio. E si domandava come vive la gente in quei 56 piani con tutti i servizi. Royal sognava di fare uno zoo e ha creato uno zoo per umani. Nessuno era obbligato a restare ma molti rimanevano. Surreale ma non del tutto improbabile. Come in “apocalipse now” wilder imbarbarisce e diventa un selvaggio. Schiavi della vita. Gli altri due libri letti, “cocaina night” e “supercannes” sono meno irreali: fantascienza sociologica. Nell’autore c’è un apprezzamento ad “alice nel paese delle meraviglie”.

Donatella: Non è piaciuto per niente. Incuriosita all’inizio. D’accordo con gli altri negativi. Privo di logica anche nel contesto pseudo fantascientifico. Aspettava una svolta di qualsiasi tipo. Non capisce la ‘normalità’ a cui si riferisce alla fine. Poco delineati i personaggi. Palazzo preda da un virus che toglieva la volontà. Non ha trovato nessun senso nel libro: inutile.

Tomas: È per il nì. Libro leggibile e prima metà interessante. Nella sua infanzia viveva in un condominio comunista (a Praga) in cui le persone venivano aggregate, dove invece non c’erano i servizi. Le relazioni tra persone erano proprio complicate. Man mano la qualità del libro si abbassa e alla fine non è rimasto nulla. Da piccolo in colonia non si lavava ma non provava il disagio. Noi siamo condizionati dal lavarsi troppo. Il libro non era così male come dicono glia altri ma certo non gli è piaciuto. Manca di un finale. Ha pensato al palazzo di Melara. A Michele ricorda l’unità di abitation a Parigi, che sono peggiori di Melara. L’impressione è data anche dalle persone che vi abitano o chi l’ha costruita.

Oscar: Non l’ha finito. Secondo lui queste persone sono negative. Usare la tecnologia per incutere timore. Personaggi non delineati. Si è arreso a metà quando Royal seduce la donna in presenza della moglie .. alla fine si scrive per quello che si ha dentro.

Gabriella: Non ha finito il libro. La violenza sugli animali non la sopporta. Calcare la mano su esseri indifesi non lo sopporta. L’autore non lascia uno spiraglio sui lati positivi dell’uomo. Nessuno si distingue, che si ribella per mettere fine. Non ci sono tonalità di grigi, solo bianco e nero. Lettura scorrevole ma pesante e violenta.

Massimo M.: D’accordo con negatività degli altri. Non ci sono donne e quelle presenti sono serve, abuliche, stracci da terra. Secondo Giovanna è così anche negli altri libri.

Concetta: Voto: 0 assoluto. Spera che non vada nelle mani di adolescenti perché è una violenza gratuita che può far presa. Insignificante, balordo, spazzatura.

Alessandra: Si risveglia al suo turno e dice YAHOOOOOO ….. non ha finito il libro per mancanza di tempo. Nelle sue esperienze di gruppi le persone si sclerotizzano in manie. Il condominio rappresenta quei nuclei in cui i lati negativi sono dentro e in certe condizioni vengono fuori. Il condominio è architettura che costruiamo quando non siamo capaci usciere dalle dinamiche. Quanto è vero e la gente non esce dagli schemi.