Di là dal fiume e tra gli alberi (di Ernest Hemingway)

Proposto da Luisella

Riferimenti: IBS, Wikipedia

Discussione di agosto 2023

SÌ: Alessandro, Pierpaolo
NÌ: Luisella, Giancarlo
NO: Adriano, Marinella, Gabriella, Oscar


Marinella (no): Ho votato per questo libro perché mi piace Hemingway ed ero contenta di leggerlo. Ho riconosciuto la scrittura di Hemingway solo nelle parti in cui si parla di guerra e di caccia. Non mi è piaciuta la parte centrale, i dialoghi tra la ragazza e il generale sono melensi. La ragazza pare fuori dal mondo. Nel complesso non mi è piaciuto.


Gabriella (no): Ho letto all'incirca metà libro: proseguendo nella lettura il mio interesse andava calando. Non ho provato empatia per i personaggi: lei era ingenua e sprovveduta, lui faceva continue ostentazioni del suo grado militare. Per non parlare poi del discorso "battute di caccia", che mi ha dato fastidio, visto il mio impegno verso gli animali.


Adriano (no): Ho trovato continuità con il libro che abbiamo letto il mese scorso, "La morte a Venezia": l'ambientazione in una Venezia da sogno, l'ostentazione della ricchezza. Il Caronte/gondoliere di Thomas Mann ricorda molto il battelliere di Hemingway. Questo è il primo libro che ho letto di Hemingway (forse perché diffido dei personaggi macho, maschi alfa). Le mie attese sono state deluse, perché da un mostro sacro della letteratura mi aspettavo di più. Mi son piaciute le parti iniziale e finale (il viaggio e la parte umana del protagonista). Mi ha infastidito invece la parte dialogata: una sequenza di battute assolute con frasi definitive. E' quasi una analisi psicanalitica tra lui e lei. Il colonnello riesce ad aprirsi e a essere sincero parlando col ritratto di lei (una specie di confessione con il prete, prima di morire).


Alessandro (sì): Mi è piaciuta l'atmosfera crepuscolare tra Venezia e Trieste (l'ambientazione in questi luoghi è evocativa). Mi hanno affascinato i riferimenti agli anni '50. Il protagonista è consapevole della morte imminente. Mi ha colpito questa figura maschile alla John Wayne (dimensione di un maschile che mi fa riflettere, seppur lontano dal mio essere). Avvincenti anche le descrizioni della vita militare e delle battaglie. Tutto sommato una lettura piacevole.


Oscar (no): Ho portato a fatica al termine la lettura di questo romanzo. Il personaggio del colonnello era ostentatamente odioso, volgare, misogino e dall'ego smisurato (non era solo una mia impressione, era il personaggio stesso a riconoscere questi suoi aspetti negativi). Renata, invece, alternava momenti di forza e risolutezza a momenti di vulnerabiltà. I discorsi tra i due risultavano a volte involontariamente comici, pur considerando l'intento dell'autore di raccontare una storia di passione disperata e senza speranza.


Giancarlo (nì): Mi è piaciuta la parte iniziale e finale del romanzo. Ho trovato più debole la parte dei dialoghi (a volte ridicoli) tra il colonnello e Renata. Mi incuriosiva il punto di vista di uno straniero sui luoghi e sulla vita in Italia (personaggio stranamente ossessionato dal bere vino e alcolici). Non ho fatto fatica a portare al termine questa lettura, al netto delle mie perplessità (a quanto pare non si tratta della miglior opera di Hemingway).



Prossimo libro: "La ragazza con la Leica" di Helena Janeczek (preferito a "Tra due mondi" di Oliver Norek e a "Il secondo piano" di Ritanna Armeni)

Prossimo proponente: Giancarlo

Prossimo incontro: 29 settembre