Il talento di Mr. Ripley (di Patricia Highsmith)

Proposto da Oscar

Riferimenti: IBS, Wikipedia

Discussione di maggio 2023

Sì: Sonja, Oscar, Gabriella, Marinella, Katia, Alessandro, Luisella


Oscar (proponente): Anni fa mi sono appassionato talmente al film di Anthony Minghella (tratto da questo romanzo) che penso di averlo visto non meno di cinque volte (fantastica regia e fotografia, attori credibili nelle loro parti, sceneggiatura arricchita di nuovi personaggi). E tra queste cinque visioni ho letto questo libro e anche "Il ragazzo di Tom Ripley", della stessa autrice. Ci sono alcuni libri/film che riescono a farmi parteggiare per personaggi negativi e sicuramente "Il talento di Mr. Ripley" è uno di questi. Ho apprezzato la tensione tra i personaggi, l'evoluzione della trama, e anche il finale non risolutivo ha un suo senso (dopotutto Patricia Highsmith pensava di scrivere più di un romanzo con lo stesso protagonsita).


Sonja: Ho sofferto fino a metà libro, per via del protagonista: un personaggio negativo e, a mio parere, diseducativo. Poi, dopo l'omicidio di Dickie a San Remo mi sono incuriosita sui possibili sviluppi della trama. Mi aspettavo da un momento all'altro che lo arrestassero, ma non è stato così. Devo dare atto all'autrice che è stata abile nel delineare e descrivere il protagonista. Nella parte finale del libro Tom vive una vita fatta di paure, ma ciò nonostante ha la sfrontatezza di continuare nei suoi loschi intenti.


Gabriella: Il libro mi è piaciuto e, pur avendo trovato delle incongruenze nella storia, non sono riuscita a staccare, in quanto incuriosita di come sarebbe andata a finire. Non ho provato empatia per il protagonista, ma pena sì. Sociopatico e disadattato, rifiutato dalla zia che l’aveva cresciuto; non riuscendo ad accettare se stesso per quel che era, Tom si sentiva realizzato solo nei panni di Dickie, uomo affascinante e facoltoso. Ho sperato fino all’ultimo che non riuscisse a farla franca, ma una serie di circostanze fortuite e alcune situazioni, a mio parere inverosimili, hanno portato ad un epilogo inaspettato. Probabilmente, dovuto al fatto che la scrittrice aveva già in mente di scrivere un sequel.


Marinella: L’ho letto sull’onda dell’entusiasmo per il film di Minghella e non mi ha deluso. Sono diversi libro e film ma entrambi interessanti. Come già dissi a proposito della Perrin, si legge anche per divertirsi, passare il tempo e questa è spesso la funzione dei libri ‘gialli’, se sono buoni, si leggono d’un fiato...


Katia: Ho letto questo romanzo tutto d'un fiato, presa dalla curiosità di vedere come andava a finire e apprezzando i colpi di scena della trama. All'inizio non avevo messo in conto che il protagonista potesse arrivare a uccidere Dickie. Devo dire che ho trovato strano e poco credibile lo scambio d'identità e mi sono chiesta come una persona possa arrivare a tanto. Altro dettaglio stonato è quello degli anelli, ma capisco che Tom potesse non aver calcolato bene questo dettaglio, forse perché preso dall'infatuazione per Dickie.


Alessandro (via Whatsapp): Il talento di Mr. Ripley mi è piaciuto. Nonostante la riluttanza iniziale (vecchi ricordi cinematografici mi richiamavano un certo disagio), l'ho letto molto volentieri. Interessante il personaggio centrale (è una banalità, lo so, visto che è tutto o quasi centrato su di lui). Non proprio uno stinco di santo, il protagonista spicca però tra co-protagonisti e comparse, che sono caratterizzati da egoismo, se non squallore, non di poco conto. Alla fine non si può non parteggiare per lui che non cerca altro che una vita migliore, dopo averla iniziata male con la terribile zietta. L'abilità della scrittrice - trovo - sta proprio nel riuscire a far identificare e parteggiare per un mascalzone. Mi ha fatto uno strano effetto trovare riferimenti a Trento e Trieste.


Luisella (via mail): Il romanzo mi è piaciuto molto, è stata una lettura facile, disinvolta, ma allo stesso tempo tesa e coinvolgente. Il genere noir psicologico è appassionante. Patricia Highsmith inchioda il lettore da subito. Non avevo mai letto niente di suo prima, pur conoscendola di fama. Soprattutto avevo in mente il film di Hitchcock tratto da "Sconosciuti in treno".

Non ho visto (o forse sì, ma non mi ha colpito più di tanto) il film di cui parlate spesso, con Matt Damon,  Jude Lawe e Gwyneth Paltrow. Perciò ho potuto godere di una lettura vergine: ero libera di immaginare i personaggi come volevo. Soprattutto Marge.

Mi sono messa volentieri nei panni di Tom, anche se è completamente amorale, truffatore e assassino, ma così vuole il gioco letterario, ed è stato divertente pensare di essere in lui e chiedermi “e adesso, cosa faccio? come ne esco??”

Curioso che il romanzo si apra e si chiuda esattamente nello stesso modo, con Tom che si chiede se per tutta la vita si guarderà le spalle, immaginando poliziotti dovunque. Anche il signor Greenleaf all’inizio era stato scambiato per un detective o qualcosa del genere. 

Grazie Oscar per la proposta! 



Prossimo libro: "La peonia del Carso" di Alojz Rebula (preferito a "Anche l'amore ha bisogno di riposo" di Drago Jančar e a "La morte di Ivan Il'ič" di Lev Nikolaevič Tolstoj)

Prossima proponente: Marinella

Prossimo incontro: 30 giugno