Resoconto sull'ultimo incontro del gruppo svoltosi ieri da me per discutere del libro "Creatura di sabbia" di Tahar Ben Jelloun.
In esordio, la richiesta un po' manichea di rispondere con un si o un no alla domanda "vi è piaciuto il libro?" ha dato il seguente risultato:
SI: Max, Cinzia, Alessandra I, Alessandro, Giovanna e Oscar;
NO: Donatella, Maddalena, Marinella, Massimiliano e Franca, con anche Max II e Marina che, pur assenti, hanno espresso la loro opinione con un'email che è stata letta all'inizio della discussione.
Renitenti ad una tale suddivisione SI/NO sono state invece (NI/indecise): Liviana, Gabriella e Alessandra II (che successivamente, nel corso della discussione, si è spostata sul SI).
Apprezzato da quasi tutti (anche da molti che hanno dato il loro NO alla domanda di cui sopra) è stato lo stile e l'ambientazione. In particolare, Max ha gradito i voli onirici, Giovanna le immagini caleidoscopiche, Oscar il carattere di "labirinto" assunto dal libro (richiamando e rileggendo brani a pag. 135 e 157-158). Liviana ha associato allo stile di Tahar Ben Jelloun l'idea dell'arabesco. Immagine ripresa da Alessandro per segnalare la necessità di guardare il volume nel suo insieme piuttosto che nei suoi particolari (ha letto alcuni brani finali per sostenere che lo stile proposto dall'autore è in linea con un certo modo di vedere la narrazione come percorso a più voci). Cinzia e Sandra hanno gradito il libro perchè, rispettivamente, hanno letto il libro di getto e si sono lasciate trasportare dal suo flusso, senza aspettative e/o mediazioni della razionalità.
Dagli incerti o dai NO è stato invece segnalato: il minor gradimento della seconda parte (Liviana e Gabriella), l'aver provato un senso di angoscia (Massimiliano) o di fastidio pur avendo iniziato la lettura con buoni propositi (Donatella), un'eccessiva e vuota oscurità del testo (Maddalena e Marinella), una persistente confusione (Franca).