Disputa su Dio e dintorni (di C. Augias e V. Mancuso)

Proposto da Gabriella

Riferimenti: IBS

Discussione di luglio 2013

Sì: Gabriella, Oscar, Marinella, Marisa, (Franca)

Nì: Alessandra, Giuseppe

Gabriella (proponente): Sì

Ho proposto il libro perché mi era piaciuto, nonostante nei passi in cui discuteva dei dogmi della Chiesa l’abbia trovato un po’ pesante. Ho trovato bello sentire discutere i due autori in modo ragionevole con un enorme rispetto reciproco, senza voler portare la ragione dalla propria parte. Splendida l’ironia di Augias ad esempio quando dice che “Dio dovrebbe essere processato per i crimini contro l’umanità”. Di lui apprezzato anche la rettitudine e l’onestà. Mi ha anche fatto riflettere quando ha presentato Gesù come una figura politica che lottava per liberare il suo popolo dalla prepotenza romana e di come la resurrezione fosse stata inventata dai seguaci a seguito del suo fallimento. Tanti spunti interessanti vengono trattati, quale ad esempio il problema della traduzione di “giovinetta”, riferito a Maria, in “vergine”: si tratta di un problema di interpretazione del testo originale e forse la prova che questa interpretazione fosse modificata nei tempi a seconda delle esigenze. Condivido anche il finale di Mancuso secondo il quale, dopo la morte torneremo a far parte del mondo. Ultima cosa: mi ha emozionato la citazione di Heisenberg che, al sentire le prime note della musica di Bach ammette di aver «trovato il collegamento con quel centro che mi mancava».

Alessandra: Nì

Non sono riuscita a finirlo. Non ho trovato nuovo quello che leggevo. Contrariamente al libro di Sacks in cui ero meravigliata a ogni pagina, qui mi sembrava di ascoltare persone colte che discutevano di cose già sentite molte volte, facendo numerose citazioni che rendevano la lettura un po' antipatica. Molti ragionamenti mi risultavano ovvi, su argomenti di cui in questo momento non sento la necessità di leggere tanto, la fede uno ce l‘ha o non ce l’ha. Sono così andata a sbirciare le ultime pagine del libro. Condivido appieno con Augias le emozioni da brivido che la Ciaccona di Bach può suscitare.

Marisa: Sì

Il libro è molto stimolante anche se ovviamente io mi trovo dalla parte di Augias. Nonostante ciò mi ha appassionato il botta e risposta dei due che in questo modo sono in grado di sviluppare tesi sia contrapposte sia convergenti (su antropologia, etica, evoluzione, bene-male, giustizia ecc.).

Mancuso pone a capo della nostra esistenza un «principio impersonale ordinatore» con lo scopo di lasciarci la libertà dell’agire (e non solo di re-agire) e secondo lui questo non può essere ridotto a pura biologia e materia.

Augias rifiuta questa visione e sostiene che la nostra biologia, attraverso le connessioni cerebrali, contiene tutto quelle emozioni, libertà, istinti, persino la fantasia, quella stessa fantasia che ci ha fatto creare il concetto di Dio. Ma alla domanda se siamo solo biologia, onestamente risponde che per ora non si sa e pertanto esistono due possibilità, entrambe scelte per fede.

Due sono anche le risposte che dà al dilemma di Dio e del male nel mondo: o Dio è indifferente o non esiste. Pertanto è per lui intollerabile il carattere dogmatico della religione cattolica che pretende di imporre la proprio visione.

Mi è piaciuta poi la conclusione del libro: una porta aperta per tutti, atei-credenti, evoluzionisti-creazionisti…

Oscar: Sì

L’ho letto velocemente quasi tutto. Mi sono avvicinato al libro come a un duello con la speranza di vedere la parte gerarchica della Chiesa argomentare e discutere problemi con la loro tipica rigidità: e invece, purtroppo, c’era Mancuso, pacato e anche dissidente rispetto alla Chiesa ufficiale. E infatti a volte mi sono trovato a condividere il suo pensiero, ad esempio sul fatto che avremmo bisogno di una religiosità che sia al passo con i tempi perché l’esigenza di spiritualità va incanalata e ascoltata. Nonostante ciò vorrei che sparisse l’interferenza della Chiesa nelle leggi che riguardano tutti.

Marinella: Sì

Lo lessi qualche anno fa assieme a tanti altri libri che trattano di questo argomento e affini perché mi interessa molto la questione delle religioni, capire perché e come è andata la storia del mondo dalla nascita delle religioni, quale impatto hanno avuto nello svolgersi dei fatti dell’umanità. Le religioni seguono infatti in parallelo le diverse fasi della storia. Ad esempio, in questo libro si parla di Gesù, dei dogmi della Madonna che non sono religiosi ma sono legati a motivazioni politico-sociali contingenti che hanno indotto la Chiesa a introdurli.

Anche a me è piaciuto il carattere civile e rispettoso del dialogo tra i due autori, un dialogo in cui entrambe le parti affermano cose ragionevoli condivisibili. Per cui che mi sento di riassumerlo nello stesso modo di Bobbio: la questione non è tra credere e non credere ma tra pensare e non pensare.

Giuseppe: Nì

Lessi il libro appena arrivato a Trieste: era un regalo di un mio amico per la mia partenza. Mi piacque anche se verso la fine iniziai a non sopportare le esposizioni di Mancuso. Ora che l’ho riletto (solo alcune parti) questa mia insofferenza è apparsa già dopo le prime pagine: forse divento sempre meno tollerante. Il fatto è che non sopporto chi, come Mancuso, usa termini scientifici in modo improprio (ogni parola ha il suo significato e se presa dal mondo scientifico ha addirittura una Definizione). Quando parla di “dimensione” cosa intende? Il massimo l’ha raggiunto quando ha detto “Per te Augias «io – mondo = 0 mentre per me io – mondo =x»! Fortunatamente Augias ha risposto che per lui «io – mondo = io – mondo» senza altre invenzioni. Ovviamente condivido anche la sua idea dell’uomo come solo biologia: tutto il nostro agire è un reagire a uno stimolo sulla base delle complesse elaborazioni che le nostre innumerevoli connessioni cerebrali producono.

Ho comunque apprezzato (da qui il mio Nì) il carattere pacato, civile e rispettoso del dialogo tra i due e ho apprezzato anche l’idea di affrontare l’argomento con questo insieme di botta e risposta piuttosto che con un esposizione unilaterale.

Franca: Sì

Avendo letto un riassunto ed un insieme di estratti, mi limito a dire che mi e' piaciuto il libro per i tema affrontati, soprattutto quello della libertà e del fatto che non possiamo essere solo biologia perché altrimenti da cosa deriverebbe la morale? E per lo stesso motivo trovo sorprendente vedere come tra le varie popolazioni in giro per il mondo esistono concetti morali ed etici comuni: ci deve essere qualcosa di trascendente che spinge l'uomo in questa direzione.


Prossimo saggio: “Sorvegliare e punire: nascita della prigione” di Foucault Michel (preferito a “I comandamenti: ama il prossimo tuo” di E. Bianchi e M. Cacciari, “Galateo: overo, de’ costumi” di G.Della Casa.

Prossimo proponente: Oscar

Prossimo incontro dei saggi: 11 ottobre.