Sì: Gabriella, Mirella, Marinella, Alessandra Co., Oscar
Nì: Pierpaolo
Oscar (sì, proponente): Ho proposto questo libro perché mi è sembrata una buona occasione per rinfrescare le nozioni di mitologia greca apprese nei nostri anni di scuola e allo stesso tempo approfondire un aspetto interessante, quello dell'amore e dell'eros, dell'antica Grecia, una società così lontana nel tempo dalla nostra, ma con diverse affinità (non sempre positive) con la nostra.
Gabriella (sì): Il libro mi è piaciuto perché mi ha dato occasione di scoprire cose che non conoscevo e approfondirne altre di cui avevo una conoscenza superficiale (ad es. il mito di Giasone e l'avventure degli Argonauti). Il libro condensa in poche pagine diversi miti dell'antica Grecia, quindi si potrebbe definire un "Bignami" della mitologia greca. Eva Cantarella riesce a descrivere in maniera leggera storie e personaggi che, se affrontati in maniera scolastica e accademica, potrebbero risultare noiosi. Mi sono appassionata per alcune delle storie con personaggi femminili (come quella di Medea), anche se mi sono sorpresa di quanta misoginia caratterizzasse la società degli antichi greci.
Mirella (sì): Leggendo questo libro mi son fatta un ripasso veloce della mitologia greca. Mi è piaciuto lo stile a volte ironico dell'autrice. Ho apprezzato in particolare le parti in cui Eva Cantarella (storica e giurista) parlava di argomenti vicini alle sua competenze professionali. Ad esempio il mito di Creonte e Antigone: tutti e due, secondo le leggi greche, potevano avere sia ragione che torto. Bella anche la parte dedicata al mito di Medea: non è la solita vendetta in cui una donna si serve dei figli per danneggiare chi l'ha lasciata, ma ci sono anche le complesse implicazioni di una madre che uccide i figli per risparmiare loro un destino peggiore.
Marinella (sì): L'autrice, scrivendo questo saggio, ci ha fatto vedere che lamore è un sentimento che è cambiato nel corso della storia e ha avuto una sua evoluzione. Così come è cambiata l'istituzione del matrimonio e le ragioni alla sua base. Ho apprezzato l'aspetto divulgativo del libro e le storie che, in esso narrate, ci parlano di amore, sentimento, ma anche desiderio sessuale.
Pierpaolo (nì): Nel libro ho trovato sia aspetti positivi che negativi. Tra i positivi c'è la volontà di rendere democratica la cultura greca classica (in questo senso si tratta di un libro militante). Mi è piaciuta anche la parte in cui si spiega che la fine delle tradizioni mitologiche corrisponde alla fine della cultura orale. Inoltre ho trovato interessante l'approfondimento sulla questione della pederastia (nei nostri studi scolastici si sorvolava ampiamente su quest'argomento): l'amore tra uomini e ragazzi era accettato socialmente e seguiva regole ben definite. Passando invece alle cose che non mi sono piaciute del libro, devo citare lo scarso rispetto per le fonti storiche (l'autrice critica certi libri per la loro sottigliezza filologica): per definizione a me non piacciono i libri senza note. Chi scrive riguardo a certi argomenti dovrebbe offrire strumenti critici al lettore. Inoltre non mi sono piaciute le "divagazioni" del libro, in quanto storie non integrate nel racconto. Per finire non mi è piaciuto il modo in cui viene proposta la storia di Medea, che l'autrice definisce una "serial killer" (termine troppo pop per i miei gusti).
Alessandra Co. (sì): Ho sempre amato tantissimo i miti greci, che conosco sin da piccola (mi è rimasta impressa la copertina marrone del libro "Storia della storia del mondo") e che da grande ho approfondito grazie ai "I miti greci" di Robert Graves. Ho apprezzato il livello di dettagli di questo saggio, anche se è innegabile che molti fatti e aspetti sono stati omessi. Interessante il discorso sulla sessualità. E le storie mitologiche erano belle per l'ampia varietà di situazioni raccontate: il dio Eros poteva far innamorare una divinità tanto di un essere umano, quanto di un fiume. Mi piace il fatto che tutto potesse essere possibile, ma anche che ci fossero diversi modi di leggere le situazioni (un esempio: il personaggio di Achille, al tempo stesso eroe e personaggio dalla forza brutale). Anche io ho notato che il libro in alcuni punti avrebbe dovuto descrivere meglio il contesto storico in cui erano ambientati certi fatti.
Prossimo saggio: "La conquista dell'America" di Cvetan Todorov (preferito a "L’anello di Re Salomone" di Konrad Lorenz e a "Scienza e religione" di Bertrand Russell).
Prossima proponente: Marisa.
Prossimo incontro: 8 aprile.