Sì: Adriano, Luisella, Pierpaolo, Sonja
Nì: Marinella
Marinella (nì): Non l’ho finito perché, problema mio, non amo i libri ‘di storia’ che non parlano della storia recente…, per quello che ho letto, l’ho trovato molto ben scritto.
Sonja (sì): Se dovessi descrivere questo libro in una sola frase lo definirei un coraggioso lavoro di fantasia imperniato su un fatto storico. In realtà invece di storico questo libro non ha niente a parte la presa di Otranto da parte dei turchi e la conseguente strage dei suoi valorosi difensori. Tutti i personaggi che si raccontano in prima persona sono frutto della fervida immaginazione dell’autrice, Francesco Zurlo a parte. E la fantasia dell’autrice si abbandona a errori piuttosto grossolani. Nel capitolo narrato dallo Zurlo appunto, questi, quando si rende conto che la città sta per capitolare, chiede a mastro Natale di andarsene e di portare in salvo suo figlio Giovannello del quale in effetti nel libro non si farà più menzione. Ma mi chiedo: come fa a portarlo fuori dalla città assediata se lo stesso corriere Fanciullo che è stato mandato a chiedere aiuto è riuscito a uscire – e poi pure a rientrare – passando roccambolescamente tramite un pozzo avvelenato e angusti passaggi noti solo a lui e attraversando a nuoto il fossato praticamente sotto gli occhi dei turchi, come ha fatto un vecchio a ripetere tutto ciò con un ragazzetto? Ma anche accettando che sia riuscito a farlo, il vecchio Natale ce lo ritroviamo poi a consolare i rifugiati nei sotterranei ed è uno dei primi a prendere la situazione in mano e rincuorare ed esortare i martiri a rifiutare la conversione morendo martire lui stesso. Ma anche concedendo tutto ciò, come la mettiamo con i fuochi d’artificio, i tacchini o con i pomodori che Idrusa raccoglie? Sono degli anacronismi più che paradossali dato che la presa di Otranto – e qui non ci sono dubbi – si è svolta nel 1480 e le caravelle con le quali Cristoforo Colombo dodici anni dopo parti alla scoperta del nuovo mondo – perdonatemi l’ironia, ma qui ci sta – erano ancora in costruzione? Potrei citare altri strafalcioni ma qui mi fermo perché nonostante tutto ciò il libro mi è piaciuto. La narrazione è scorrevole. I singoli personaggi parlano con il cuore, raccontano con amore le proprie vicende e quelle della loro amata città in un crescendo che rende l’idea della tensione vissuta dai veri protagonisti durante l’assedio, la difesa e il successivo martirio.
Libro scelto: "Stupore" di Zeruya Shalev (preferito a "La perla" di John Steinbeck e a "La strada" di Cormac McCarthy)
Prossimo proponente: Adriano
Prossimo incontro: 31 ottobre