Elogio della mitezza (di Norberto Bobbio)

Proposto da Alessandro

Riferimenti: IBS

Discussione di luglio 2015

Presenti da Alessandra venerdì 10-07-15: Alessandra Co., Alessandro, Oscar, Gabriella e Marinella.

Il libro in discussione è piaciuto a tutti, tranne che a Oscar che ha optato per il "NI" e a Giuseppe che via mail ha mandato il suo "NO".

Il proponente Alessandro afferma di amare molto il saggio centrale del libro in quanto il concetto di mitezza viene descritto da Bobbio con straordinaria precisione tanto da far assumere a quello scritto le caratteristiche di una specie di Vangelo laico.

Ad Alessandra Co. è piaciuto il libro per la chiarezza (La volontà di comunicare il meglio possibile all'Altro spinge a esporre i concetti in modo matematico. Nel tentativo di determinare un'accuratezza quasi scientifica si cerca di definire per assurdo, escludendo possibili rappresentazioni erronee dei concetti esposti.) Lo trova molto Umano (con la U maiuscola). Le piace la definizione di pregiudizio data dall’autore.

Marinella, pur condividendo tutti gli altri saggi del libro, rimane dubbiosa sul concetto di mitezza e racconta l’episodio di un necrologio di un amico che era stato definito mite suscitando una reazione contraria in lei e in altre persone. Le sembra che il concetto di mitezza sia troppo nella tradizione cattolica/cristiana e questo le dà un certo fastidio.

Oscar è rimasto deluso dalle pagine lette, dichiara che forse non era nello stato d’animo adeguato e trova che libro sia un po’ troppo teorico.

Giuseppe, assente più che giustificato, ha mandato la seguente mail: Il mio no nasce dalla fatto che mi ha annoiato e che, contanto le frasi che ho evidenziato come "non senso" (almeno per me) e quelle che ho evidenziato come "valide", vincono le prime 10 a 1! Confesso innanzitutto che non ho capito il titolo del libro. Comunque, anche se l'argomento era interessante, ho trovato il libro un insieme di cose un po' scontate e neppure ben organizzare: spesso si ripeteva senza arrivare al dunque. Mi pare che dopo tutte quelle pagine, l'unica conclusione che ne trae è che "l'eccezione conferma la regola" (soprattutto se le regole sono fatte male) e non lo ritengo un gran risultato. L'approccio analitico del classificare mi è sembrato un po' puerile: distinguere i vari casi non porta a tanto... è come dividere forchette, coltelli e cucchiai senza sapere a cosa servono. Appare infatti come un tentativo per razionalizzare (perché fa figo!) e capire cosa c'è dietro ma è ben lontano dal raggiungere questo scopo anche perché ci sono casi/combinazioni che, secondo me, non ha incluso della sua classificazione (esempio una verità unica che nessuno però possiede o crede di possedere). Anche alcune definizioni rigorose (quando le dava) mi sono sembrate poco chiare: ad esempio quella del pregiudizio mi è parsa ambigua. Stando a quella definizione ogni religione è un pregiudizio, ma questo non lo dice e si limita a dire che il pregidizio può essere nazionale o di classe (sulla base di cosa lo dica non si sa). Insomma se vuoi fare il rigoroso fallo fino in fondo, se no esce una cosa che non è nè carne ne pesce! Non mi è poi piaciuto il continuo citare testi (più volte in latino), mi sembrava sfoggio di cultura... anche se forse è normale tra filosofi fare così, non so. Inoltre usava spesso queste citazioni per sostenere una sua tesi: il fatto che uno abbia proposto un'interpretazione non vuol dire che sia corretta a meno che lo scopo del libro sia solo fare un riassunto della letteratura passata. Stessa cosa quando usava fatti del passato per trovare una prova di quanto diceva: ad esempio dice che "nella sfera politica si compiono continuamente azioni che sono considerate illecite dalla morale... Da questa constatazione si è ricavato che "la politica ha una morale diversa"... Io direi invece che i politici usano una morale diversa. L'esistenza di una morale in politica (ammesso che ogni settore abbia una propria specifica morale) non è necessariamente quello che si vede nella realtà. Riassumendo: non è come Platone, ma ci va vicino! :)


Prossimo libro in discussione: "Il cammino dell’uomo" di Martin Buber (preferito a "Il Tao della fisica" di Fritjof Capra e a "Non è più come prima - Elogio del perdono nella vita amorosa" di Massimo Recalcati).

Prossimo proponente: Oscar.

Prossimo incontro: 9 ottobre.