La simmetria dei desideri (di Eshkol Nevo)

Proposto da Michele

Riferimenti: IBS, Wikipedia

Discussione di febbraio 2020

Sì: Alessandra Ce., Alessandro, Angela, Katia, Marinella e Marisa

Nì: Oscar

Marisa (sì): Il tema centrale del romanzo è l’amicizia, un concetto che implica un legame forte e duraturo fatto di stima, fiducia, affetto, condivisione, generosità, ma come in questo caso anche di momenti di contrasto. Presuppone la simpatia e l’empatia fra persone che non necessariamente hanno sempre la stessa comunanza di idee e di inclinazioni e presuppone anche la capacità di riconoscere i propri limiti e, per contro, quella di perdonare. La storia si snoda nell’arco di tempo fra una finale dei Mondiali di calcio e la successiva e prende spunto dai desideri scritti su dei bigliettini che quattro giovani amici nel frattempo sperano di realizzare. Il gioco traccerà il percorso di ognuno, ma determinerà una singolare simmetria che metterà sottosopra i risultati, senza compromettere il rapporto d’amicizia. La scrittura di Nevo è scorrevole, fatta di frasi brevi, concise, e arriva diritta al cuore del lettore, come se avesse origine non da un pensiero già elaborato ma da uno che si sta appena formando. Interessanti sono gli inserti relativi a filosofi, figure paradigmatiche di cambiamenti importanti e contraddittori di pensiero, come multiforme del resto è la natura umana. L’autore non indulge mai a sentimentalismi, neanche quando l’io narrante dispera ormai di riconquistare l’amore perduto né quando si trova sull’orlo del suicidio, effetto che rende la lettura ancor più coinvolgente e induce a identificarsi in molti aspetti dei protagonisti. Infine, la conclusione lasciata in sospeso sottolinea l’inconsistenza e il superamento dei dissapori che nascono talvolta nell’amicizia e soprattutto il rapporto paritario di reciproco aiuto di fronte a situazioni anche drammatiche.

Angela (sì): Il fatto fondante è l’amicizia tra uomini molto diversi. La forma è particolare, uno dei quattro è incaricato a correggere il libro che l’amico ha scritto. Tra i due c’è stata una notevole rottura a causa di Yaara. Ma l’amicizia non si rompe, rimane, il legame è più forte di qualunque dissapore. E’ una necessità di vita. Compaiono figure di donne che hanno la loro precisa connotazione. Anche della donna che muore che pareva un personaggio scialbo capiamo la vera importanza. Tutti sono legati dalla città, Haifa. ‘Se non fossimo di Haifa, forse non avremmo certi sentimenti…’ Emerge la situazione di sofferenza per il sopruso degli israeliani verso gli arabi, seppur suffragati dalle parole della Bibbia. Tutto ha un risvolto psicologico e filosofico. Libro molto piacevole, scorrevole che ti avvince e che ti invoglia ad andare avanti.

Oscar (nì): Ho trovato il libro alquanto dispersivo nella prima parte: il filo narrativo veniva spesso interrotto da flashback, alcuni dei quali poco significativi e poco utili alla narrazione (se non allo scopo di far capire qualcosa in più dei personaggi e dei loro legami). Il racconto ha iniziato a prendermi nella parte finale con l'avverarsi incrociato dei desideri dei protagonisti.

Katia (sì): Nevo mi piace molto. Ho cominciato con "Tre piani". In questo libro l’amicizia è descritta in maniera bellissima. Ho ritrovato l’io, l’es, il super-io. Bello il finale aperto.

Alessandra Ce. (sì): Storia interessante, originale, in quattro anni succedono tante cose. Non è un capolavoro, non resterà nella mia memoria come "Tre piani".

Alessandro (sì): Tema del desiderio e del cambiamento: il tema del desiderio è nel titolo e nel gioco dei bigliettini. C’è una contrapposizione tra l’io narrante e gli altri tre.

- Tema dell’amicizia: parla degli amici dei genitori, quello che amicizia non è, in contrapposizione all’amicizia tra i quattro amici.

- Tema Israele: Tel Aviv in Tre piani emergeva meno, qui ci sono vari riferimenti.

Il finale mi ha molto commosso. L’amicizia che si riunisce.

Marinella (sì): Nevo, rispetto ad altri autori ebrei, come Amos Oz, è profondamente israeliano e il suo essere ebreo è sullo sfondo. Ci parla di una grande amicizia che attraversa difficoltà ma rimane sempre forte. La scrittura è bellissima. Forse mi è piaciuto ancora più di Tre piani. E’ un gran autore questo Nevo.


Prossimo libro: "Il figlio del dio del tuono" di Arto Paasilinna (preferito a "Il problema dei tre corpi" di Liu Cixin e a "Il racconto dell'ancella" di Margaret Atwood)

Prossima proponente: Katia

Prossimo incontro: 27 marzo