Bugiardi e innamorati (di Richard Yates)

Proposto da Maddalena

Riferimenti: IBS, Wikipedia

Discussione di gennaio 2016

E’ piaciuto a: Marinella, Alessandro, Alessandra Ce., Marisa, Mirella e Maddalena.

Non è piaciuto con un secco NO a: Oscar.

Hanno detto NÌ: Luisella, Pierpaolo, Alessandra Co., Massimo I. e Tomas.

Maddalena (proponente)

Ero rimasta affascinata dalla raccolta di racconti UNDICI SOLITUDINI di Yates, proposto anni fa al gruppo, e ritenevo che altri racconti non potessero che essere altrettanto belli. Mi piace perché trasmette emozioni molto forti riguardo quello che le persone cosiddette “perdenti” provano, anche rispetto ai loro tentativi più o meno consapevoli di portare avanti vite da vincitori. Yates ha una capacità unica di trasmettere sensazioni ed emozioni, sembra più poesia che prosa, mi ha permesso di identificarmi con molti personaggi, di sentirli. Inoltre mi piace la cura (e l’affetto) che dimostra per alcuni personaggi secondari, secondo me i grandi scrittori hanno questa caratteristica.

Alessandro - jet lag

(SI) Mi è piaciuto ma non so perché. Ho letto il 60% del libro, in inglese (l’inglese è semplice), mi ha ricordato i quadretti di Hopper, è molto visivo, dà immagini. Rileva il fallimento delle illusioni che dominavano negli usa anni 50. Alcune frasi sono da ricordare, come la risposta di Susan al marito che le chiede perché non lo ama più (racconto “Una ragazza naturale”): “Non c’è un perché, non si smette di amare per un motivo, così come non si ama per un motivo.”

Marisa - bugiardi e mimetizzati

(SI) Vi sono narrate storie di uomini e donne frustrati, che s'illudono di vincere la mediocrità della vita quotidiana e il loro disagio esistenziale inserendosi in una società dove finalmente possano essere apprezzati. I loro blandi e rassegnati tentativi si risolvono puntualmente in fallimenti e per arginarne il crollo si costringono a mimetizzarsi, a mentire anche a se stessi, tessendo così una ragnatela fittizia di rapporti sociali e affettivi in cui fondamentalmente non credono. Ciò che li contraddistingue è la finzione, l'inadeguatezza nell'adattarsi alla realtà, l'assunzione di un ruolo alieno al proprio modo di sentire ma conforme a quello che gli altri si aspettano da loro. Procedono schiacciati dal peso del fatalismo e dell'inerzia e sono trascinati dalla contingenza degli eventi spesso con l'indifferenza di chi non ha neppure la forza di autocommiserarsi: in breve, sono dei perdenti che si cotruiscono da soli la propria infelicità.

Questi racconti, dalla scrittura scarna, essenziale, attenta ai dettagli e pervasa di pessimismo, attingono alla vita travagliata dell'autore e risentono dell'influenza di Francis Scott Fitzgerald, senza il quale - citando le stesse parole di Yates - egli non sarebbe mai diventato uno scrittore.

Alessandra Co. - Voglio i racconti del Mulino Bianco!

(NÌ) Sono stufa di leggere storie tristi, anche se scritte benissimo. Sono stufa di situazioni anomale, casini, ecc.: è già stato scritto tanto su questi argomenti. La vita è già abbastanza piena di persone come quelle descritte da Yates, non serve ricordarcelo, comunque ben scritto.

BREAK - attimi di guerriglia intellettuale (n.1): congiunzione che scongiunge

Si apre un conflitto generalizzato sulla traduzione del titolo, in particolare sulla "e"

Marisa e Tomas versus tutti gli altri sostengono con forza che la traduzione ha commesso l’errore di mettere la congiunzione "e" tra le parole Bugiardi (Liars) e Innamorati (In Love). Le interpretazioni sono:

Bugiardi e Innamorati = alcuni personaggi sono bugiardi, altri innamorati

Bugiardi Innamorati = sono tutti bugiardi e contemporanemente innamorati

Bugiardi e Innamorati = non significa niente , è solo il titolo di uno dei racconti che viene usato per dare il nome alla raccolta (Mirella)

Tomas - Bravo ma basta

(NÌ) E’ scorrevole, è scritto bene ma le storie non lasciano tracce. Non ci sono in realtà delle storie, ma solo immagini. L’ultimo racconto mi è piaciuto di più, aveva più storia, succedeva qualcosa, ma... "L’ultimo racconto mi è piaciuto di più forse proprio perché era l’ultimo." (N.D.R.: nomination per la frase dell’anno.)

Oscar - Formattazione avviata

(NO) Il primo racconto non mi è piaciuto per niente, non aveva nessuna trama. Il secondo mi è sembrato subito uguale al primo, per cui ne ho lette solo alcune pagine. Non mi restava niente. Quindi non ho letto il resto, ho dimenticato le pagine del secondo racconto e poi ho dimenticato il primo.

Alessandra Ce. - Autore promosso a pieni voti, personaggi non ammessi alla matura

(SI) Mi è piaciuta molto la scrittura, avrei voluto che la raccolta continuasse con ancora altri racconti. Alla fine questa lettura mi ha lasciato triste, ha trasmesso molto bene le emozioni. Viene esasperato il sogno americano, in modo critico, nella fissazione su vincenti e perdenti. Solo ho avuto un certo fastidio per molti dei personaggi, troppo immaturi e concentrati su se stessi.

Luisella - Bravo ma bevi coll’acqua

(NÌ) Dico "nì" perché se da un lato le storie mi sono scivolate addosso senza lasciare traccia (personaggi e frustrazioni in fondo molto simili e che si confondono, onnipresente bicchiere, spinto autobiografismo che alla fine stanca), dall'altro è scritto splendidamente, nel modo che piace a me. Con dettagli, delle vere perle, che mi resteranno impressi a lungo. Probabilmente non ricorderò più il nome del personaggio né il racconto, ma ricorderò quel gesto e lo riconoscerò quando lo vedrò fare nella vita reale. Solo per fare un esempio: Elizabeth (Partecipare alla corsa) che allunga il braccio verso la portiera e poi stringe a sé, verso la leva del cambio, le gambe della figlia, tenendole così per qualche secondo. "Andrà tutto bene" le dice, ma questa frase sarebbe stata del tutto vuota senza quel gesto di tenerezza attenta e lenta, e non avrebbe avuto la medesima forza rassicurante. E allora, davanti a questo, perdono tutto, anche che una storia non sia incisiva, perché incisivo è il gesto. Inoltre, a me generalmente non interessa la vicenda, l'accadere di straordinari eventi. Storie come queste, nella loro banalità, sono quanto di più aderente al vero ci sia. Mi è piaciuto molto – nella sua amarezza... - il continuo riferimento alla finzione, al bisogno di avere un "ruolo", una propria "parte" da recitare nel mondo. Quasi come non ci fosse una verità ma esclusivamente una maschera da mostrare. Senza quella siamo perduti. Avevo trovato la medesima angosciosa necessità ne "I non conformisti" (o "Revolutionary Road") che guarda caso si apre proprio su April che con una compagnia amatoriale mette in scena uno spettacolo. Lo scarso successo della serata però scatena la sua rabbia e frustrazione. Poi anche nella vita coniugale, sarà tutto un recitare...

Mirella - Parigi mon amour

(SI) Mi è piaciuto molto, in effetti le storie non rimangono in mente, ma è scritto benissimo, linguaggio stringato ma esaustivo. I personaggi vogliono cercare la felicità, soprattutto essere riconosciuti dagli altri, e questo è universale, anche se inserito nel periodo americano anni 50, con i miti classici dei vincitori, del viaggio a Parigi che ricorre come sogno ecc. Il titolo non miè piaciuto, non si può dire che qualcuno mente a se stesso, piuttosto che si illude.

Pierpaolo - Qualcuno passi il mocho su quei racconti!

(NÌ) Ho detto ni perché ho trovato elementi positivi e negativi. Tra i positivi alcune perle (il discorso citato da Alessandro di “Una ragazza naturale”, le scene da film che sembrano proprio sceneggiature come quella del carillon caricato al contrario. Tra gli elementi negativi il fatto che sono racconti troppo autobiografici e ambienti descritti troppo squallidi, dettagli di sporcizia (“borsa sudicia”, cibo cattivo ecc.). Altri elementi negativi: l’esagerazione dei personaggi velleitari e alcune espressioni assurde (“occhi virginali” ecc). In più ho provato fastidio per alcune parole scritte in corsivo nel testo.

BREAK - attimi di guerriglia intellettuale (n.2): fastidio corsivo grassetto sottolineato

Pierpaolo versus tutti gli altri che ritengono le parole scritte in corsivo come una tecnica dell’autore per sottolineare ed enfatizzare gli elementi che lui ritiene vadano sottolineati. Pierpaolo prova invece un istintivo fastidio.

Marinella - Una raccolta di romanzi

(Si) Racconti lunghi che a mio parere non sono solo racconti, ciascuno era complesso e PIENO come un romanzo. E’ allo stesso livello di “11 solitudini”. Sono racconti visivi, cinematografici, anch’io ho notato la presenza del mito di Parigi. Il significato sta nel mostrare il dramma della ricerca della perfezione, noi desideriamo ciò che non abbiamo, sicuramente è una questione non solo da contestualizzare negli USA anni 50, ma eterna quindi attuale. La scrittura è ottima.

Massimo I. - Volo artistico RyanAir

(NÌ) L’ho letto velocemente in due giorni, mi era piaciuto, è scritto molto bene, ma dopo una settimana già non mi ricordavo niente. Questo mi ha fatto dire ni. Yates scrive come tutti gli altri minimalisti, una corrente che parla sempre di cose banali, quotidiane. Vola rasoterra, mentre io cerco nei romanzi di trovare argomenti più alti e profondi. Alcuni racconti poi mi fanno pensare “Perché? C’è bisogno di scrivere su alcuni argomenti squallidi e meschini?”

Sallinger dieci anni prima aveva scritto racconti molto più interessanti. Alcuni personaggi comunque, come i bambini, sono trattati molto bene. Il racconto che mi è piaciuto di meno, a differenza di Tomas, è l’ultimo, perché è pieno di riccastri annoiati, descrive un brutto ambiente.

BREAK - attimi di guerriglia intellettuale (n.3): lotta di classe contro movida

Massimo versus Tomas: L’ultimo racconto è il peggiore causa ambiente con schifosi riccastri? O è il migliore perché è l’unico con un po’ di vita e movimento?

N.D.R. (Maddalena): i commenti di Luisella e Marisa sono scritti da loro stesse medesime, per cui sono al 100% no o.g.m.. Tutti gli altri derivano dai miei appunti quindi possono contenere tracce di smemoratezza, confusione e residui di sonno. Abbiate pietà.


Prossimo libro: "Un amore" di Dino Buzzati (preferito a "Tempo di uccidere" di Ennio Flaiano e a "Fosca" di Igino Ugo Tarchetti).

Prossimo proponente: Alessandro

Prossimo incontro: 26 febbraio