Gli scarafaggi non hanno re (di Daniel E. Weiss)

Proposto da Pierpaolo

Riferimenti: IBS, Wikipedia

Discussione di gennaio 2019

Presenti Alessandro, Tomáš, Alessandra Cepar, Pierpaolo e Katia.

Sono per il sì Tomáš, Alessandra e Pierpaolo, per il nì Alessandro e Katia.

Pierpaolo ricorda di averlo proposto in omaggio alle posizioni più animaliste presenti nel gruppo, e di chi difende sempre il massimo rispetto dell’Altro. E se l’Altro è l’animale più repellente di tutti? Il libro è molto divertente, rovescia il punto di vista sull’uomo, e Numeri, la blatta protagonista, potrebbe essere un personaggio di un Woody Allen appassionato di entomologia. Ha dei punti deboli, è un po’ troppo lungo e prolisso, a tratti difficile da seguire, con parti forse tradotte male e vocaboli desueti, legati all’anatomia degli insetti o alle consuetudini ebraiche dei protagonisti umani del libro. Complessivamente però è una lettura che può far discutere.

Tomáš è per il Sì perché il libro è divertente, ma non è scorrevole. Ad esempio la prima scena di sesso era molto imprevedibile tanto da non essere nemmeno chiara. Molte parole usate erano sconosciute, altre sembrano troppo forti. Infatti non è certo un libro per tutti, un libro che si sentirebbe di sconsigliare,nel gruppo, a Giuseppe. Malgrado questo però alcuni punti sono divertentissimi, come quello in cui si descrive il sistema pubblico di trasporto tramite ratti nelle fogne. A suo modo anche inquietante, «mi ha fatto venire dubbi sull’igiene della casa».

Alessandra all’inizio è stata frenata dalla sensazione di schifo.Andando avanti lo ha trovato però ironico, divertente, ma anche pesante - non certo un libro per educande, con l’insistenza di certe descrizioni su aspetti quali escrementi e sporcizie varie. La visione dell’uomo di Numeri è ironica e divertente all’inizio, ma alla fine anche triste. Noi ci crediamo sempre superiori, ma tutti gli esseri viventi meritano rispetto, anche le blatte. Gli animali possono avere sentimenti. Vivendo con noi ci possono vedere in momenti molto particolari e lo fanno con naturalezza. Per questo un libro sociologicamente interessante, anche se un po’ arzigogolato.

Alessandro ha trovato nel libro un buon compagno di viaggio, anche se alcuni capitoli gli sono sembrati un po’ tirati per le lunghe. Umanizzare insetti tra i più disgustosi permette di dire cose nuove e mostrare il loro rapporto con i libri e i grandi personaggi della storia è una prospettiva interessante. Ha trovato molto bello e riuscito il prologo, che descrive la dimensione romantica dell’amore umano in contrapposizione con l’orgoglio della semplicità di quello scarafaggesco. Si è chiesto perché questi insetti ci fanno particolarmente schifo: il colore, l’habitat? Deve essere un fattore culturale, visto che sicuramente è molto più sporca la tastiera di un PC o la spugnetta per lavare i piatti. Certe pagine sono di satira estrema, come le scene di sesso, o presentare i corpi umani visti da sotto la tavoletta del WC.

Luci e ombre di un libro che ricorderemo.

Katia osserva che è un libro che mai avrebbe letto di sua iniziativa, e che ha trovato interessante il capovolgimento di prospettiva. Ha trovato però difficile da seguire lo stile dell’autore. Ha trovato positivo il valore proposto dello spirito di gruppo, anche se poi alla fine il gruppo viene scoperto e quasi si estingue, per lasciare solo Numeri.. Molto buona la descrizione della morte di Ira, con il compimento della vendetta di Numeri. In tutto il libro c’è un continuo alternarsi di grande e piccolo, con rovesciamenti paradossali e l’idea originale che c’è un intero popolo di “cittadini” che vive con noi, sotto di noi. È comunque un libro che faccio fatica ad assimilare, ed è per questo che ho votato nì.


Prossimo libro: "Qualcuno volò sul nido del cuculo" di Ken Kesey (preferito a "Il migliore amico dell'orso" di Arto Paasilinna e a "Acido solforico" di Amelie Nothomb)

Prossimo proponente: Oscar

Prossimo incontro: 22 febbraio