PERSENTI: Oscar, Loredana, Roberto, Concetta, Mirella, Maddalena, Franca, Massimo one, Marisa, Giovanna, Michele, Marinella, Gabriella, Massimo, Alessandra, Donatella, Tomas, Giuseppe
SI: Roberto Oscar Concetta Maddalena Massimo One Michele Marisa Gabriella
NO: Tomas Donatella Massimo Marinella Franca Giovanna Mirella
NI: Alessandra, Giuseppe, Loredana
Lo ha scelto Maddalena: Ci tiene a dire che ha letto 2 sole delle mail ricevute: la prima chiedeva una breve collocazione storica e biografica, non lo farò, al massimo un'analisi grammaticale del titolo. Mi ringrazio di aver scelto questo libro perchè non lo avevo letto e mi è piaciuto. Ho iniziato e mi piaceva sentir narrare l'interiorità. Quello che mi risuonava l'ho segnato e ho sottolineato, tanti pensieri che ho fermato e mi hanno colpito. A pag 34 ( della mia edizione)..L'uomo è un animale per eccellenza costruttivo... continuamente costruisce lo tua strada Sid Vicius scrive un po' lo stesso concetto "Non so dove vado, ma so come arrivarci" Elliot scrive: Il tormento dell'amore insoddisfatto è il più grande tormento del l'amore insoddisfatto. ( NdR Ma l'avrò riportata correttamente?). DOSTOEVSKIJ esprime concetti universali. Mi ritrovo e quindi mi piace. Mi è piaciuta la prima ma soprattutto la seconda parte e il finale! ..“Ma guardate un po' più attentamente...noi non sapremo più.. vivere nei libri stacca dal reale una vita di pensiero che impedisce la vita reale. “ Ora oltre ai libri internet e televisione ci allontanano dalla realtà. Attuale. Penso che viviamo su diversi livelli e che la coscienza manca. Esiste la vita, ma è necessario portare la coscienza su un certo livello. E ho constatata e apprezzato le diverse realtà l'incoscienza o sottosuolo e i livelli superiori. Maddalena conclude con una citazione che annoto: Whitman: “Dite che mi contraddico? Ebbene si', mi contraddico contengo moltitudini!”
Roberto inserisce storicamente lo scritto. Precisa che l'autore mentre scriveva il libro Stava perdendo la moglie e un caro amico. ( e non per distrazione).
Marinella: Noiosissimo, pedante, anche nel testo, non mi pareva nemmeno DOSTOEVSKIJ, ho apprezzato la letttura della sua vita e la sua storia drammatica. Cita Truffout : “Per i russi l'abiezione è l'aria stessa che si respira”
Massimo I.: Mi è piaciuto. Mi sembra valida la traduzione di Sibaldi Ed Mondadori. Confrontiamo ulteriormente l' ultima parte. Questa libro ha poi una postfazione di Nabokov che demolisce il romanzo. Pare però sia stata scritta in America quando lui attendeva di poterci restare e teneva lezioni universitarie. Dice ad esempio: “Dovrei avvertirvi che la prima parte è una fogna di frustrazioni ripetizioni banalità...” “.. il protagonista è così.”. Letto probabilmente in lingua originale da Nabokov, dice ancorache nella seconda parte apprezza il 4° capitolo. Per lui era divertente. l'umiliazione dell' uomo topo dai colloqui banali e squallidi.
Mi è piaciuto il punto in cui la donna sostiene che amandolo può maltrattare il suo uomo e essendo innamorata il suo comportamento non deve incidere negativamente sul rapporto.
Franca: Ho letto solo mezzo libro. All'inizio ho pensato all' introspezione e alla psicanalisi. Pensavo prendesse in giro chi faceva filosofia positivista. Tutto doveva essere razionale e tutto poteva diventare ossessivo. Dice infatti: Chi è troppo razionale e intelligente non può diventare nulla.Lo trovo provocatorio, ma ho molte riserve sulla struttura.
Mirella: Amo DOSTOEVSKIJ e mi sono forzata alla lettura. Pur trovandolo inconcludente ho continuato, ma alla fine ho rinunciato.
Giuseppe: Sono tra i ni solo perchè è di DOSTOEVSKIJ, avevo appena terminato i fratelli Karamazov, e mi è risultato molto faticoso passare a questo libro. L'ho torvato spesso contraddittorio: sul più bello mi sembrava di aver capito ma subito dopo diceva l'opposto.
Tematiche pesanti e fastidiose anche nella seconda, lunghi dialoghi febbrili ma meno lineari che nei fratelli Karamazov e altri suoi libri.
Donatella: Quando è stato scelto ero molto felice, ma poi non credevo fosse l'autore che conoscevo. Retorico, confuso incomprensibile. L'unica frase che condivido e sintetizza è che senza sofferenza non c'è conoscenza. Non l'ho finito e non sono riuscita a comprendere. No non posso provare che un po' di pena per il protagonista, non l'ho letto ulteriormente
Giovanna: Sottoscrivo Nabokov. E' stato come aprire una fogna. Il più brutto libro che ho letto nella mia vita.
Oscar: Sarà che ero febbricitante, ma le frasi febbrili mi confondevano. Molti i punti attuali, le domande le provocazioni e anche delle cose che abbiamo dentro e che fatichiamo a dimostrare. Mi ha lasciato domande e sensazioni e quindi mi è piaciuto.
Massimo F: Avrei saltato volentieri la prima parte, ad un certo punto ho lasciato. Poi Giuseppe mi ha invitata a farlo e ho continuato. Non l'ho concluso però ci trovo il comportamento di tanti e vorrei comprendere perchè questi sono così. Perchè vedono sempre nero e non vogliono stare bene.
In fondo ci sono tanti elementi attuali. La scrittura e l'esasperazione di questo personaggio è fastidioso e forse per questo vuole dire qualche cosa.
Marisa: Questo libro precorre la psicanalisi freudiana. I nostri lati oscuri, il personaggio è abbietto, dissoluto, frustrato.
Perchè cercare il proprio vantaggio? Anche andando contro il proprio vantaggio solo con la sofferenza si raggiuge la consapevolezza. Mi ha colpito questo , gretto ma si denuda e si svela.
Penso ai suoi progetti e analizzo i vari episodi. Il rapporto col servitore, grottesco, esilarante. O la rabbia verso il mondo, le vergogne, le paranoie espresse sulla carta diventano catarsi inutile. Le sue frustrazioni coinvolgono il tutto e dal sottosuolo non emerge.
Molte connotazioni autobiografiche, fa riflettere e mi è piaciuto.
Loredana: Da pag 12 sono saltata a pag 40. La seconda parte più leggibile, mi ha colpito il rapporto col servo e la frase “l'odiato lavoro d'impiegato” che faccio mia.
Il parallelo tra le diverse edizioni mi ha permesso di cogliere punti diversi. A volte più che edizioni possono sembrare universi diversi.
Tra una sauna e l'altra. Diversamente brutto.
Gabriella: Sono tra i si. Difficoltà nella prima parte, per l'esasperazione, la sofferenza continua. Alcuni concetti sono importanti. Altera coscientemente la realtà quando vuoi vedere diversamente.
I veri interessi dell'uomo non si conoscono e a volte è necessario andare contro i propri interessi non fermarsi alla ragione. L'uomo se arrivasse alla perfezione si annoierebbe. Leggendo la sua vita comprendo l'esasperazione del testo.
Alessandra:
Ho cercato di leggere questo libro due volte negli ultimi anni ed ero contenta della scelta che mi dava l'opportunità di concludere la cosa. Non ci sono riuscita. Letta la prima parte con difficoltà, apprezzavo alcuni punti (es: 2+2 = 4 è l'inizio della morte, a volte anche 2+2=5 può essere una cosetta molto carina) che però poche righe dopo si contraddicevano.
Non apprezzo la teoria masochista che impara chi ha molto sofferto, certo può essere una modalità che però non prediligo e che non porta sempre a una crescita. La seconda parte era ugualmente per me poco chiara, avrei voluto capire, sono saltata alle ultime pagine per il poco tempo e sono rimasta confusa. Mi domando se persone così esistono, cosa vogliano realmente, perchè si comporti così.
Prima o poi lo concludo, con fatica, ma lo concludo e anche il libro dei labirinti, uffa.
Roberto: La contraddittorietà è la sintesi di questo libro. Il sottosuolo è un humus. Noi siamo le opinioni degli altri
L'essenziale è essere carne e sangue senza recitare un ruolo.
La traduzione è complessa sia per i verbi che in russo hanno forma diverse, che per i diminutivi che nel russo sono molto usati ma danno un certo significato difficile da rendere con l'italiano..
Alcune scene sono molto intense e profonde, il cogliere la profondità dello sguardo di un bambino è una sensibilità che connota la profonda maturità dell'autore.
Concetta: Condivido quello che ha detto Roberto. E' una discussione autobiografica dell'uomo russo. Tocca tante tematiche dell'uomo russo. E' un libro molto ricco. Ci fa capire la sua concezione confuso, misero, sofferto, imprigionato. Aspirava all'elevazione morale. Gli schemi sociali, il benessere, gli davano disgusto. Preferiva umiliarsi L'indipendenza era il suo scopo. Ho trovato carino il punto in cui ha dipinto il servitore. Mi ha fatto tenerezza.
Michele: A me è piaciuto molto. Non condivido la visione di Concetta piuttosto quella di Oscar. E' un debole che cerca di riscattarsi socialmente. Non è facile. Lui vorrebbe essere come loro, vorrebbe essere ricco, deve invece prendere i soldi agli altri anche di condizione inferiore alla sua.
Quest'uomo ha cattiverie solo apparenti, perchè non accetta il ruolo e la posizione che riveste. Oggi faremmo cose simili, ma diventeremmo più accidiosi. Il suo è quasi un atteggiamento virtuoso.
L'accidia può diventare quasi una virtù in questa società così veloce e frenetica. Non è un carnefice ma una vittima.
Tomas: Ho vissuto sotto il comunismo per 10 anni. Per me vedere Lenin appeso al muro è come per voi vedere Mussolini. Per il popolo del mio paese la letteratura russa era ignorata. Quindi non conoscevo il testo. Questo è il peggiore libro che io abbia mai letto.
L'ho letto per confrontarmi con il gruppo. Ma era noioso e pesante. Una montagna di cliche , banalità e scemenze.
Avrei smesso dopo 10 pagine anche la seconda parte mi dava un'impressione di follia. Autobiografico, contraddittorio. L'autore criticava la società dell'ovest e andava a giocare d'azzardo.. Mi pareva matto.
Maddalena in chiusura confronta l'odio-amore generato dalla lettura. Dice che comunque lo schieramento in gruppi non lasciano la scelta nella solitudine.