Sì: Luisella, Pierpaolo, Adriano, Alberto, Marinella, Oscar e Alessandro
Nì: Gabriella
Alessandro (sì): La lettura del Maestro di Vigevano mi ha provocato una forte angoscia: sentivo il protagonista scivolare sempre più verso un precipizio, senza appigli, e a un certo punto ho dovuto leggere il finale su Wikipedia per riuscire a proseguire. Il rapporto drammatico con la moglie Ada, il figlio Rino, insieme a una vita fatta di routine, noia, sensazione di inutilità e incapacità di agire o scegliere, mi hanno colpito profondamente. La dimensione tragica emerge ancora di più dal fatto che non esistono reali vie di uscita per lui: né la religione, né l’illusione di un riscatto, né tantomeno Eva, inizialmente figura luminosa che ritroviamo alla fine come prostituta sgraziata (e maleodorante). È un romanzo cupo, senza consolazione, ma proprio per questo di grande potenza.
Oscar (sì): Bel romanzo corale da un autore che non conoscevo. I momenti tragici e quelli comici si alternano in un crescendo di tensione. Il protagonista cerca disperatamente di fare la cosa giusta, cercando di trovare un compromesso tra i suoi pricipi morali e le aspettative della società.
Prossimo libro: "Fontamara" di Ignazio Silone (preferito a "Le terre del Sacramento" di Francesco Jovine e a "Demetrio Pianelli" di Emilio de Marchi)
Prossimo: Oscar
Prossimo incontro: 27 dicembre