La canzone di Achille (di Madeline Miller)

Proposto da Oscar

Riferimenti: IBS, Wikipedia

Discussione di dicembre 2021

Sì: Alessandro, Marinella, Sonja, Oscar
Nì: Pierpaolo
No: Luisella

Oscar (sì, proponente): Ho proposto "La canzone di Achille" perché per me è stato un bel modo per riscoprire e approfondire vicende studiate da giovane. L'autrice del libro, studiosa di lettere classiche, riesce ad approfondire il mito di Achille nel rispetto dello stile omerico e con l'intensità che una storia come questa merita. Il punto di vista narrativo, affidato a Patroclo, ci restituisce una storia d'amore e passione che molti studiosi hanno più o meno volutamente ignorato. Le vicende di Achille e Patroclo vengono narrate con naturalezza ed empatia, fino all'emozionante e commovente finale.

Marinella (sì): Il libro mi è piaciuto moltissimo. Parla di personaggi che sento nominare fin dalla prima elementare, personaggi che ho sempre sentito tanto lontani… Con il suo libro invece l’Autrice ci parla di persone che hanno i nostri sentimenti, le nostre emozioni e ce li rende cari. Con prosa molto semplice, ma mai banale, leggiamo dell’amore di Achille e Patroclo, che ai tempi della scuola ci sembrava di intuire sembrandoci però impossibile. Il racconto è intimo, emozionante, sensuale.

Sonja (sì): Il libro mi è piaciuto moltissimo. Innanzitutto perché è attinente al ciclo troiano e ricalca fin nei minimi particolari Omero, senza sottoporre i contenuti tradizionali a forzature e limitandosi a interpretare il mito e soltanto a volte arricchirlo con particolari inventati, ma sempre in modo pertinente. Ho notato però alcuni particolari non proprio ortodossi, come il riferimento all’uso delle armi in ferro che in teoria ai tempi della guerra di Troia non dovevano ancora esistere, anche se le troviamo menzionate nella stessa Iliade, cosa che, assieme ad altri particolari, ha fatto molto discutere sull’effettiva datazione del poema… ma questa è un’altra storia. Mi ha toccata da vicino invece l’idea di far raccontare le vicende a Patroclo, personaggio che nel tempo ha perduto la sua peculiarità diventando non di primaria importanza. Nell’Iliade ha invece un ruolo molto importante. Quest’idea di dare la parola a un personaggio diventato secondario a causa di un bigotto senso dell’illecito che si è protratto nei secoli mi è piaciuta perché io stessa ne ho fatto ampio uso nell’insegnamento: faceva parte dell’analisi e comprensione dei passi che leggevamo in classe. Dopo un’attenta lettura, ognuno doveva scegliersi un personaggio e raccontare la storia dal suo punto di vista. I ragazzi lo facevano molto volentieri perché li divertiva, io invece avevo la possibilità di capire subito se avevano afferrato il senso di quello che abbiamo letto. Era un esercizio molto amato perché dava loro la possibilità di esprimersi e in un certo qual modo dare libero sfogo alla fantasia e al piacere di raccontare, oltre a essere un’ottima esperienza per imparare a parlare davanti a un pubblico e non temere di esporre i propri punti di vista. Sono rimasta un po’ delusa del finale ma in effetti, morto Patroclo, era difficile fargli raccontare credibilmente il prosieguo dei fatti.

Alessandro (sì): I miti greci mi sono sempre piaciuti, forse perché ho avuto la fortuna di avere buoni insegnanti. Trovo che il mondo greco sia pietra fondate del mondo occidentale: è parte di me e parte di noi. Il libro mi ha portato in una terra conosciuta, facendomi provare familiarità con i personaggi. La scrittrice ha usato bene i passaggi vuoti della storia per riempirli con dettagli e narrazione. Un amico grecista che studia all'università mi ha confermato il rapporto amoroso tra i due protagonisti. Ho apprezzato il modo in cui viene rappresentato Ulisse: un furbo che cura i propri interessi. La narrazione, soprattutto sul finale, è riuscita a darmi un effetto di sorpresa e di coinvolgimento forte (non sono riuscito a trattenere la commozione, pur trovandomi in pubblico, in treno per l'esattezza, quando ho finito di leggere il libro).


Prossimo libro: "Stanotte l'ho vista" di Drago Jančar (preferito a "La città nel golfo" di Boris Pahor e a "Il servo Jernej e la sua giustizia" di Ivan Cankar)

Prossima proponente: Marinella

Prossimo incontro: 28 gennaio