La stanza di Giovanni (di James Baldwin)

Proposto da Alessabro

Riferimenti: IBS, Wikipedia

Discussione di settembre 2021

Sì: Alessandro, Pierpaolo, Oscar, Silvano
Nì: Marinella

Alessandro (sì, proponente): Alessandro ricorda le ragioni che lo avevano spinto a proporre tre romanzi a tematica gay e segnala che giudica positivamente il romanzo in discussione non perchè questo gli ha creato sensazioni positive ma perchè il forte impatto emotivo in lui generato. Il senso di vergogna del protagonista, il destino di infelicità di quest'ultimo e del suo amante Giovanni, la descrizione di Parigi sono tra gli elementi più interessanti del romanzo. La vicenda narrata gli sembra un esempio di storia con fine tragico riservata in molta letteratura ai personaggi socialmente non accettabili (uomini gay al pari, in molti romanzi dell'800, di donne che hanno relazioni al di fuori del legame matrimoniale).

Silvano (sì): Le cose che più mi hanno colpito sono il rapporto del protagonista col padre, sfuggente e finto, nel quale mi sono riconosciuto. L'atmosfera di Parigi e la prosa piacevole. Si parla del desiderio, della sua paura, della difficoltà di opporsi al proprio destino sentimentale e sessuale che, prima o poi, troverà dolorosamente il modo di uscire e manifestarsi. Curiosa la scelta dell'autore di raccontarsi come bianco, peraltro ben riuscita. Un autore che non conoscevo e un libro interessane per il modo delicato col quale il tema gay viene trattato.

Oscar (sì): James Baldwin ci racconta la storia di amore e morte di David e Giovanni, le cui vite si legano indissolubilmente sullo sfondo di una Parigi degli anni 50. Contesto storico certamente non favorevole all'evoluzione positiva di un amore omosessuale, ma l'autore sceglie il peggiore dei destini per i due protagonisti: Giovanni, respinto da David, cade in una spirale autodistruttiva che lo porterà sulla ghigliottina, mentre David sconterà per il resto della sua vita il senso di colpa di aver spinto un uomo verso la morte. Nelle pagine del libro affiora ripetutamente la non accettazione di David verso la propria bisessualità e verso il suo desiderio di ricambiare il sentimento di Giovanni. La sofferenza che questo rifiuto causerà sarà enorme e certamente si rivelerà ben più grande di qualsiasi conseguenza David avrebbe dovuto affrontare restando con Giovanni.

Marinella (nì): L’ho letto male, all’inizio ho trovato la prosa retorica e pomposa e non mi piaceva, poi, proseguendo nella lettura, ho capito che l’autore ha più volte cambiato stile a seconda degli avvenimenti narrati e alla fine questa sua scelta mi è piaciuta. Condivido il pensiero che "nessuna città è più bella di Parigi", anche per me è "casa". E la Parigi che descrive l’autore è anche quella che amo io: rue de Sevres, blvd St Germain, Montparnasse, così i bar frequentati, La Closerie de Lilas, il Select, la Parigi di Hemingway, degli esistenzialisti. Meno mi è piaciuta la storia raccontata, che in fondo è sempre quella di un amore che DEVE finire male.


Prossimo libro: "Satantango" di László Krasznahorkai (preferito a "Solaris" di Stanislaw Lem e a "L’Amico Americano" di Patricia Highsmith)

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Prossimo incontro: 29 ottobre