Ho servito il re d'Inghilterra (di Bohumil Hrabal)

Proposto da Katia

Riferimenti: IBS, Wikipedia

Discussione di luglio 2020

Alla discussione erano presenti: Alessandro, Alessandra Co., Marisa, Silvano, Pierpaolo, Luisella, Gabriella, Oscar, Sonja e la proponente Katia.

Il libro è piaciuto a tutti, con un NI solo di Luisella.

Marisa: È un romanzo surreale in cui il protagonista Jan Dítĕ narra la propria vita, le sue ambizioni e frustrazioni in un monologo convulso e ininterrotto. I pensieri scaturiscono incontrollati, pur mantenendo un filo logico e cronologico ben preciso. Le vicende del protagonista s’inseriscono nel periodo storico che va dall’invasione della Cecoslovacchia nel 1939 da parte dei nazisti all’evolversi della guerra fino all’avvento dell’occupazione sovietica postbellica: avvenimenti che incidono profondamente sul futuro di Jan. Il suo candore iniziale perde man mano l’abituale gioiosità ed egli non insegue più quella fama e quella ricchezza di un tempo, quando, sognando di emulare il suo maître d’hotel che aveva servito il re d’Inghilterra, lui, piccolo semplice cameriere, aveva avuto l’onore di servire l’imperatore di Abissinia: ora, conscio della fugacità della vita, si ritira in un villaggio sperduto fra le montagne con la compagnia di un cavallo, un cane, un gatto e una capra, unici testimoni della sua malinconica e definitiva rinuncia ad altri sogni. Bellissime e struggenti le ultime pagine dove Hrabal abbandona il registro comico-grottesco e sfiora a tratti punte di lirismo. Qui l’amara delusione di Jan cede il passo alla consapevolezza che il senso della vita sta forse nell’interrogarsi su ciò che la morte rappresenta dal punto di vista dell’infinito e dell’eternità. Jan allora va pensando alle parole di quel professore di letteratura incontrato in passato quando diceva che l’uomo è indistruttibile sia spiritualmente che fisicamente, si trasforma soltanto, si metamorfizza. Diceva anche che un uomo vero è colui che sa passare nell’anonimato e riesce a liberarsi del falso io, magari - sembra suggerire Jan - guardandosi allo specchio, quello stesso specchio che in casa gli rimanda la sua immagine vera, fedele.


Prossimo libro: "Salammbò" di Gustave Flaubert (preferito a "Il viaggio del Santo" di Susan Trott e a "Alamut" di Vladimir Bartol)

Prossima proponente: Marinella

Prossimo incontro: 28 agosto