Ecco ora il resoconto sulla discussione che si è svolta ieri su: Amélie Nothomb, L'entrata di Cristo a Bruxelles e Senza Nome.
Presenti (con, tra parentesi, la valutazione espressa sul libro): Franca (NI), Luisella (NI), Mirella (NI), Marisa (SI), Giovanna (NO), Alessandra (NI), Giuseppe (NI), Loredana (NO), Concetta (NO), Tomas (SI), Alessandro (NI), Michele (SI), Maddalena (NO), Annamaria (NI), Massimo (NO).
Quindi, 15 persone in tutto di cui 3 esprimono il giudizio "SI, mi è piaciuto", 6 "NI" e le rimanenti 6 "NO".
Il proponente Alessandro segnala di aver indicato nella terna un testo della Nothomb in quanto non aveva letto nulla di tale autrice pur avendone sentito parlare molto. Gli era sembrata poi simpatica l'idea di proporre un testo a sole 0,50 euro.
Tuttavia non ha trovato particolari emozioni nel libro. Interessante il quesito sotteso nel secondo racconto: vivreste una vita priva di qualunque azione di giorno per poter provare il massimo piacere ogni notte?
Nell'ampia discussione seguita emerge che in alcune persone (Lorella, Giovanna) la lettura del volumetto non ha lasciato nulla, tanto da aver già dimenticato quasi tutto.
Analogo effetto unito ad un grosso "booh!?" ha provato Concetta, mentre Massimo, con sua sorpresa, ha mantenuto un ricordo perfetto delle vicende narrate anche se ha tovato il libretto "osceno" e ritiene che l'autrice abbia una "enorme fantasia indisciplinata".
Tra le ulteriori voci critiche vi sono quelle di Franca (si tratta di "esercizi di scrittura creativa" con alcune citazioni inutilmente colte e niente più), Luisella (delusa nonostante abbia letto altri libri dell'autrice che invece le sono piaciuti molto, quale, ad esempio, "Stupore e tremori"), Mirella (per lo stile di scrittura sciatto e banale), Giuseppe (che avrebbe apprezzato un po' più di ironia), Maddalena (rimasta delusa per delle trame che ritiene scontate e prive di sorpresa) e Annamaria (rimasta colpita dalla modalità di tentato infanticidio del primo racconto).
Giudizi diversi sono stati espressi da una incerta Alessandra che trova delle immagini oniriche nelle vicende narrate e da Tomas, Michele e Marisa a cui il libro è piaciuto.
Tomas avrebbe voluto che il volume fosse più lungo, Michele è rimasto colpito dal tema del caso (soprattutto nel primo racconto) e Marisa ha colto, sempre nel primo racconto, delle interessanti connessioni con il tema del quadro "L'entrata di Cristo a Bruxelles" (il cui tema centrale è quello della maschera, del camuffamento e della contraffazione).