Il nipote di Wittgenstein (di Thomas Bernhard)

Proposto da Adriano

Riferimenti: IBS, Wikipedia

Discussione di febbraio 2024

Sì: Adriano, Alberto, Gabriella, Marinella, Pierpaolo


Adriano (proponente): L’ho scelto perché Bernhard è uno dei miei autori preferiti, avevo visto a teatro il monologo di Umberto Orsini e mi aveva incantato, ho così letto il romanzo da cui era stato tratto. Poi ho letto molti altri suoi libri. La scrittura è affascinante, meravigliosa, sembra di minima variazione sulla frase, in realtà è estremamente elaborata, sembra una musica minimalista. I temi pesanti sono quelli per cui provo un’attrazione morbosa. Il protagonista è critico, nichilista. La descrizione dell’amicizia, amicizia con tante difficoltà, è drammatica e il protagonista non vuole vedere l’amico che muore, aspetto fastidioso seppur molto vero. Bravissima la traduttrice.


Alberto: Mi è piaciuto moltissimo, avevo letto anni fa Il soccombente ma non mi era piaciuto per niente. Questo romanzo l’ho trovato divertentissimo, mi ha colpito la parte finale.


Gabriella: Il libro mi è piaciuto, ma ho provato sentimenti contrastanti e l’incontro con questo scrittore mi ha causato un senso di disagio. E’ riuscito a trasmettermi il suo male di vivere e la negatività di pensiero verso cose e persone. Lo stile di scrittura non dà tregua. Periodi interminabili e la mancanza di capitoli tolgono il respiro. E’ un soggetto ossessivo compulsivo e le spesso continue ripetizioni di determinati concetti, mi hanno creato sofferenza. Forse sono troppo permeabile e, anche il fatto di essermi accostata a questa lettura mentre ero influenzata, ha peggiorato la situazione. Unico raggio di sole nel buio della sua anima, l’amicizia che prova per Paul e la presenza della persona importante della sua vita. Lui vuole provocare deliberatamente chi lo legge, affliggendolo con le paranoie di un’esistenza infelice. Ho apprezzato la sua sincerità e il mettersi a nudo: con pregi e difetti. Non fa sconti a nessuno, nemmeno a se stesso.


Alessandro: L’avevo iniziato ma ho dovuto interrompere.


Marinella: Avevo letto anni fa "Il soccombente", più per trovarci Glenn Gould che l’autore, e un po’ conoscevo lo stile di Bernhard, è una scrittura morbosa, cinica ma anche ironica. Il romanzo è un’autobiografia dello scrittore e la storia di un’amicizia maschile. Belle le descrizioni dello Steinhof e della Vienna dell’epoca, non molto amata.


Pierpaolo: Sì, perché mi sono piaciuti:



Prossimo libro: "Gli dei hanno sete" di Anatole France (preferito a "La sinfonia pastorale" di André Gide e a "Via delle Botteghe Oscure" di Patrick Modiano)

Prossimo proponente: Alessandro

Prossimo incontro: 29 marzo