Le quattro ragazze Wieselberger (di Fausta Cialente)

Proposto da Marinella

Riferimenti: IBS, Wikipedia

Discussione di ottobre 2023

SÌ: Adriano, Alberto, Katia, Luisella, Marinella, Pierpaolo e Sonja
NÌ: Alessandro
NO: Oscar


Marinella (sì, proponente): Ho proposto la terna al posto di Giancarlo che non poteva farlo. Ho pensato ai nostri amici non triestini nel proporre una terna tutta triestina, Lo stadio di Wimbledon, Zeno e il libro scelto, Le quattro ragazze Wieselberger.

E’ un libro che io lessi nel 1976, anno in cui vinse il premio Strega, premio meritatissimo perché la scrittura è raffinata. E’ una biografia ma ripercorre anche la storia della nostra città, la Trieste austro-ungarica, l’Irredentismo, il mito di Guglielmo Oberdan, le varie etnie e religioni, gli italiani, gli sloveni, gli ebrei e poi la Prima Guerra, il Fascismo, la Seconda Guerra, la Resistenza


Oscar (no): I miei gusti mi portano a preferire letture massimaliste, con personaggi tormentati e storie che non lasciano respiro. Lo stile e i contenuti minimalisti di questo romanzo mi hanno perciò entusiasmato poco. Ammetto di aver interrotto la lettura a metà libro: i capitoli si succedevano in una sequenza di racconti di vita quotidiana, in maniera monocorde, quasi l'autrice avesse voluto tagliar fuori eventi ed emozioni forti.


Alessandro (nì): All’inizio il libro non sembrava confacente al mio bisogno di una storia, mi sembrava  una bella cartolina di Trieste e mi chiedevo, E adesso cosa succede? Poi ho accelerato un po’ la lettura e l’ultima parte ha cominciato a piacermi. E’ scritto molto bene.


Sonja (sì): Un libro scritto magnificamente e che sa toccarti il cuore. Quello che mi ha colpito di più è la pacata semplicità con la quale è stato scritto. I momenti allegri e belli non sono esaltati e allo stasso modo l’autrice non calca la mano sui momenti bui: tutto è equilibrato in un insieme armonioso che offre al lettore un splendido spaccato sulla storia e sulle vicende della lunga vita dell’autrice.


Katia (sì): La scrittura è raffinata, coinvolgente. Trovo femminile la sensibilità del libro, ma non la sua scrittura. Belle le descrizioni di Trieste, forti i legami familiari.


Adriano (sì): Mi è piaciuto moltissimo, perché è perfetto per chi, come me, non è di Trieste, è scritto moto bene, la scrittura è raffinata e poetica. Mi hanno toccato la descrizione delle figure dell’infanzia e i ritorni a Trieste dopo le vacanze nella villa. Le ho vissute come cose mie e si è creata un’ empatia emotiva. Ho apprezzato molto anche l’impegno politico della scrittrice.


Alberto (sì): Mi è piaciuto moltissimo con una piccola riserva, l’autrice scrive alcune cose dei meridionali che non mi convincono. Straordinaria la figura del padre, antimilitarista, antimonarchico, molto controcorrente, ci ho ritrovato cose della mia famiglia. E’ scritto in maniera molto femminile, anzi femminista.


 

Prossimo libro: "Marco e Mattio" di Sebastiano Vassalli (preferito a "Il cavaliere inesistente" di Italo Calvino e a "L'ora di tutti" di Maria Corti)

Prossima proponente: Katia

Prossimo incontro: 24 novembre