Presenti: Alessandro, Alessandra Co., Gabriella, Maddalena, Massimo (+ Alessandra Ce. e Oscar, che non hanno letto il libro)
Sì: Alessandra Co., Gabriella, Maddalena, Massimo I.
Nì: Alessandro
Alessandra Co. (sì, proponente): Dopo la discussione sul testo Cassandra (Christa Wolf), era emerso che più di un "assorbilibro" confondere personaggi e avvenimenti dell'Iliade. Qualche giorno dopo mi era capitato in mano a casa di una amica il testo "La Forza" (S. Weil). Vivo l'Iliade come un poema che induce ad aborrire la guerra, a collocare la violenza nella bestialità, e a sperimentare grandi sentimenti umani: l'amore per la famiglia, per l'amicizia, il rispetto e l'ammirazione, la tenerezza, il senso di responsabilità, pur descrivendo l'orrore delle più truci violenze. L'Iliade è lontanissima dalla Cassandra letta e commentata assieme. Lo stile è diverso. Pensiero moderno l'uno, ma a mio avviso distante, nel suo soliloquio intellettuale. L'altro (Iliade), mi risuona vicinissimo. Simon Weil cita versi dell'Iliade toccanti, sottili, attualissimi e li sviscera. E' un colloquio interiore, il suo, ben diverso da quello della Cassandra moderna. Mi risuona il suo pensiero, il suo sentimento, la denuncia di quello che stava accadendo ancora allora… e continua a ripetersi. Un piccolo saggio per un grande, profondo lavoro: la tensione alla coscienza, affinché realmente l'uomo possa misurare entro se le forze che possono dilaniarlo.
Gabriella (sì): Ho letto il libro pochi giorni fa ed è vivo nei miei ricordi, ma ricordo anche il libro letto nel gruppo mesi addietro, Cassandra di Christa Wolf, che ne ha determinato la scelta. Mi ha fatto venir voglia di leggere l'Iliade. A volte lo stile mi risultava incomprensibile, ma le situazioni di cui narra fanno sperimentare il vissuto di una parte e dell'altra parte delle barricate. Quando la forza ti domina, non sei più un uomo. Belli i passi dell'Iliade citati nel testo.
Alessandro (nì): Mi sono un po' perso nella lettura. Alcune idee mi piacevano: ricordo a pagina 21: "… tutti possono essere vincitori o vinti… ma dimentichiamo." A pagina 22 si parla di karma, di buddismo, dell'abuso della forza, della sofferenza, dell'inconsapevolezza, della fallibilità. (Si apre una piccola discussione sui classici. Non a tutti piacciono.)
Maddalena (sì): Libro che fa pensare. Mi piace, fa venir voglia di approfondire la biografia dell'autrice. Tutto "l'inghippo" sta nella "Forza". Forse sarebbe stato meglio usare la parola "Violenza". Le persone sembrano morte, incoscienti, simili a oggetti. Mi ha fatto ricordare C. Marx: l'uso degli uomini come oggetti da parte di una economia disumana. (Qui sorge una discussione e si citano anche "La schiuma dei giorni", e il film "Tempi moderni"). L'uomo può diventare un meccanismo che crea dolore. La Forza fa parte dell'umanità. Perché? Ci fa perdere la parte umana. Ricordo azioni violente da parte di persone debolissime: tempo fa mi ha stupito assistere a un violento scatto d'ira di una vecchietta in bus. Ricordo anche persone che organizzano, distaccate, come morte, avulse dall'umanità. Meccanismi e pezzi di ingranaggi diversi.
(Alessandro a questo proposito ricorda che sta proprio compiendo una ricerca sulle violenze rivolte a assistenti sociali. Le persone che subiscono le decisioni dell'altro possono avere scoppi di violenza, la vivono come difesa, giustificano la violenza e la leggono come difesa.)
Massimo I. (sì): È un testo molto tecnico, ha la struttura di un saggio accademico che sembra fatto apposta per essere pubblicato su riviste specializzate (quelle che poi leggono soltanto i pochi addetti ai lavori, magari poi costringendo a studiarseli a qualche studente accademico). È interessante anche per la scelta dei brani che sono interpolati al commento anche se ad una lettura non attenta può risultare fuorviante il concetto di "forza" alla quale l'autrice dà una connotazione nettamente negativa. Però su questo fatto è da considerare sicuramente la temperie nel quale è stato scritto. Molto forzato secondo me e temerario (ma anche questo è tipico della Weil, che non aveva nessun timore di esporre le più ardite teorie... esiste una scambio epistolare nel quale mette praticamente KO su dottissime questioni teologiche un altissimo prelato...), il parallelismo tra iliade e i vangeli. Per chi è interessato: esiste una bellissima biografia sulla Weil di Simone Petrement (Adelphi).
(Maddalena a questo punto riprende le riflessioni sul titolo. Ipotizza che, forse, la parola da usare al posto di "Forza" potrebbe essere "onnipotenza".)
Prossimo saggio: "Fusione, neutroni lenti... amore" di Vito Lozupone (preferito a "Diritto d'amore" di Stefano Rodotà e a "Lo straniero. Due saggi sull'esilio" di Richard Sennett)
Prossima proponente: Maddalena
Prossimo incontro: 13 ottobre