Politiche attive del lavoro
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Vedi anche la scheda: PON Iniziativa Occupazione Giovani 2014-2015
Per "Politiche Attive del Lavoro" si intendono tutte le iniziative messe in campo dalle istituzioni, nazionali e locali, per promuovere l'occupazione e l'inserimento lavorativo. Un’inversione di tendenza rispetto all’assistenzialismo non coadiuvato da un percorso attivo di ricerca di un nuovo impiego.
Infatti le politiche attive si differenziano dalle politiche passive perché, mentre queste ultime mirano a ridurre il disagio sociale connesso alla disoccupazione attraverso misure di supporto come il sostegno al reddito, quelle attive intendono invece inserire (o re-inserire) nel mercato del lavoro coloro che ne sono esclusi.
Coerentemente con l'agenda di Lisbona e la Strategia Europea per l'Occupazione (SEO), le politiche attive del lavoro mirano a realizzare in modo coordinato un insieme di politiche in materia di lotta alla disoccupazione, articolate inizialmente nei 4 obiettivi fondamentali (i cosiddetti pilastri SEO):
occupabilità: accrescere le capacità di trovare lavoro;
imprenditorialità: sviluppare lo spirito imprenditoriale;
adattabilità: favorire l'adeguamento ai mutamenti del mercato del lavoro;
pari opportunità: rafforzare le politiche di uguaglianza delle opportunità per tutti.
Nel 2003 la SEO è stata riformata e in sostituzione dei 4 pilastri iniziali sono stati individuati 3 nuovi grandi obiettivi:
1. raggiungere la piena occupazione;
2. migliorare la qualità e la produttività del lavoro;
3. rafforzare la coesione e l'inclusione sociale.
https://eur-lex.europa.eu/IT/legal-content/summary/the-employment-policy-guidelines-2003-2005.htmlApprofondimenti
SCHEDE INFORMATIVE “LE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO”, a cura di ITALUIL
http://www.italuil.it/UserFiles/file/SCHEDE%20INFOMATIVE%20POLITICHE%20ATTIVE%20DEL%20LAVORO_PATRONATO%20ITAL%20UIL.pdfTutti gli aggiornamenti del sito sulla
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