Piano nazionale per la non autosufficienza 2022-2024

INDICE ANALITICO GENERALE

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Piano nazionale non autosufficienza 2019-2021

Piani nazionali

 

Adottato il 10 agosto 2022, con uno stanziamento di oltre 2,6 miliardi di euro, individua lo sviluppo degli interventi ai fini della graduale attuazione dei livelli essenziali delle prestazioni sociali da garantire su tutto il territorio nazionale.

https://uilpensionati.it/wp-content/uploads/2022/07/bozza-piano-non-autosufficienza-003.pdf

  

Beneficiari

In continuità con il precedente Piano, e in una ottica di transizione, il Piano individua fra i propri destinatari diretti i seguenti target:

 Le risorse

Afferenti al Fondo per le non autosufficienze ammontano a:

Sono altresì finanziate azioni volte alla realizzazione dei progetti previsti dalle "Linee di indirizzo per Progetti di vita indipendente", sulla base della programmazione regionale, per 183 ambiti coinvolti per un ammontare complessivo di risorse a livello nazionale pari a più di 14,6 milioni di euro per ciascun anno del triennio 2022-2024.

https://www.lavoro.gov.it/notizie/Pagine/Linee-Guida-Vita-Indipendente-anno-2018.aspx

Infine, ai fini del rafforzamento dei PUA (Punti Unici di Accesso), sono previsti 20 milioni per il 2022 e 50 milioni di euro per ciascun anno del biennio 2023-2024, da destinare alle assunzioni di personale con professionalità sociale presso gli Ambiti Territoriali Sociali.

https://www.lavoro.gov.it/priorita/Pagine/Piano-nazionale-non-autosufficienza-Orlando-firma-Decreto-Regioni-triennio-2022-2024.aspx

 

Il nuovo Piano, il secondo approvato in Italia, sviluppa le politiche della Non Autosufficienza in continuità con il precedente (2019-21), ma introduce anche importanti novità.

LEPS di servizi, erogati per gli anziani non autosufficienti, a cui si accodano anche quelli per Non autosufficienti adulti. In particolare sono finanziati con il Fondo: l'assistenza domiciliare sociale e l'assistenza sociale integrata con i servizi sanitari; i servizi sociali di sollievo prevalentemente a domicilio; i servizi sociali di supporto alla gestione dei rapporti con gli assistenti familiari.

LEPS di sistema e di processo, volti a realizzare un sistema di “presa in carico” uniforme e diffuso su tutto il territorio nazionale, incentrato sui Punti Unici di Accesso (PUA) presso le “Case di comunità” (vedi DM 77) dove l’équipe multidisciplinare, integrata fra operatori della ASL e dell’Ambito Territoriale Sociale, formulerà con la persona e la sua famiglia la valutazione della situazione e provvederà alla stesura del Piano Individuale di Assistenza, modulati secondo l'intensità del bisogno. Il PAI individua altresì le responsabilità, i compiti e le modalità di svolgimento dell'attività degli operatori sanitari, sociali e assistenziali che intervengono nella presa in carico della persona, nonché l'apporto della famiglia e degli altri soggetti che collaborano alla sua realizzazione. La programmazione degli interventi e la presa in carico si avvalgono del raccordo informativo, anche telematico, con l'INPS.

 

Definizione di non autosufficienza

Persone disabili “gravissime”, che accedono però ad una quota non più definita del Riparto: dal 40% al 60% della quota di ciascuna regione, che dovrà comunque prima soddisfare questa parte di platea dei beneficiari.

Si fissa anche una soglia unica nazionale ISEE di accesso per i disabili “gravissimi” non inferiore a 50.000,00 euro, accresciuti a 65.000,00 in caso di beneficiari minorenni, dove l’ISEE da utilizzare è quello per prestazioni di natura sociosanitaria.

Beneficiari “gravi”, la cui identificazione (criteri di accesso) viene però stabilita nello stesso Piano a livello nazionale e non più demandata totalmente alle regioni: “Persone anziane non autosufficienti con basso bisogno assistenziale e/o persone con disabilità grave, ai fini esclusivamente del presente Piano, si intendono le persone beneficiarie dell’indennità di accompagnamento, di cui alla legge 11 febbraio 1980, n. 18, o comunque definite non autosufficienti o disabili ai sensi dell’allegato 3 del Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri n. 159 del 2013, in ogni caso coerentemente ai requisiti definiti dalle Regioni con riferimento ai criteri di valutazione delle Commissioni UVM e ai modelli di erogazione delle prestazioni regionali. Si richiama il percorso in atto a livello nazionale al termine del quale si mira a stabilire criteri e strumenti per l’identificazione delle persone in condizioni di NA “gravi”, che avrà l’intento di uniformare i criteri per individuare tale platea di beneficiari. Per le persone con disabilità gli interventi e la presa in carico, quando si sviluppi una condizione di non autosufficienze come descritta, dovrà rispettare invece la continuità con il piano individuale eventualmente già in atto e in ogni caso “si richiama l’attenzione alla elaborazione di un progetto di vita personalizzato e partecipato, sulla base di un approccio multidisciplinare e con la partecipazione della persona con disabilità e/o di chi la rappresenta. Tale progetto, in linea anche con quanto indicato nella Legge Delega sulla disabilità, dovrà essere in grado di individuare i sostegni e gli accomodamenti ragionevoli che garantiscano l’effettivo godimento dei diritti e delle libertà fondamentali, tra cui la possibilità di scegliere, in assenza di discriminazioni, il proprio luogo di residenza e un’adeguata soluzione abitativa, anche promuovendo il diritto alla domiciliarità delle cure e dei sostegni socio-assistenziali.”

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Giorgio Merlo