Il bilancio dell'UE

entrate ed uscite

INDICE ANALITICO GENERALE

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La programmazione europea ha l’obiettivo di fondo di promuovere la coesione economica, sociale e territoriale tra gli Stati membri (articolo 3 TUE).


Le specifiche schede:

Approfondimenti:

Glossario UEhttps://ec.europa.eu/regional_policy/it/policy/what/glossary/Glossario di Quaderni di Tecnostrutturahttp://quaderni.tecnostruttura.it/glossario/

A differenza di quanto succede per i bilanci nazionali degli Stati membri, il bilancio dell'UE copre un periodo più lungo, almeno 5 anni, ma di solito 7. In questo periodo i governi nazionali e il Parlamento europeo definiscono la spesa annuale dell'UE in vari settori ("linee di bilancio").

L'iter prevede che la Commissione proponga un bilancio, i governi dei paesi membri, mediante il Consiglio ed il Parlamento, approvano la proposta.

Il Quadro Finanziario Pluriennale (QFP), o Multiannual Financial Framework (MFF) settennale è il Bilancio Ordinario, documento di base approvato dal Parlamento europeo. Fissa gli importi annui massimi della spesa (i «massimali») nei vari settori strategici (le «rubriche») determinando, di fatto, le priorità politiche per gli anni a venire e pertanto costituisce anche un quadro politico, oltre che di bilancio.

http://europa.eu/rapid/press-release_MEMO-13-1004_it.htm

Fornisce finanziamenti a sostegno delle priorità a lungo termine nei diversi settori d'intervento. Stabilisce il totale delle risorse messe a disposizione, secondo la ripartizione approvata tra categorie di spesa. Definisce gli importi dei massimali per ogni anno: per ogni singolo anno viene successivamente approvato un bilancio annuale.

La composizione del bilancio dipende dall’obiettivo di fondo dell’Unione Europea: promuovere la coesione economica, sociale e territoriale (articolo 3 TUE).

Ne consegue che la distribuzione tra gli Stati non è omogenea: le entrate dipendono in misura proporzionale alla rispettiva prosperità economica, principalmente da un contributo dei singoli Stati in proporzione al loro Reddito Nazionale Lordo rispetto al reddito lordo comunitario; le uscite sono indirizzate a ridurre il divario tra i livelli di sviluppo delle varie regioni, attraverso il sistema dei Fondi.

ENTRATE

Il sistema di risorse proprie è stabilito all'unanimità dal Consiglio, previa consultazione del Parlamento europeo, e deve essere ratificato dagli Stati membri. Queste le singole voci.

1.Risorse proprie «tradizionali»

Dazi doganali, dazi agricoli, nonché dei contributi nel settore dello zucchero riscossi dal 1970. La percentuale che può essere trattenuta dagli Stati membri per coprire le spese di riscossione. Le risorse proprie «tradizionali» rappresentano ora generalmente poco più del 10% delle entrate da risorse proprie.

2. Risorsa propria basata sull'IVA

Consiste attualmente in una percentuale del gettito dell'Imposta sul Valore Aggiunto stimato degli Stati membri che è trasferita all'Unione. Seppur introdotta dalla decisione del 1970, la risorsa in oggetto è stata concretamente attuata soltanto a seguito dell'armonizzazione dei regimi IVA degli Stati membri avvenuta nel 1979. La risorsa IVA rappresenta ora anche il 10% circa delle entrate da risorse proprie.

3. Risorsa propria basata sul reddito nazionale lordo (RNL)

Consiste in un prelievo degli Stati membri secondo un'aliquota uniforme stabilita ogni anno nel quadro della procedura di bilancio. È stata introdotta dalla decisione n. 88/376/CEE del Consiglio. In origine essa avrebbe dovuto essere percepita solo nel caso in cui le altre risorse proprie non fossero risultate sufficienti a coprire le spese, ma attualmente essa finanzia la maggior parte del bilancio dell'UE. La risorsa basata sull'RNL è triplicata dalla fine degli anni '90, e attualmente rappresenta generalmente il 70% circa delle entrate dell'UE.

4. Risorsa propria basata sulla plastica

Si tratta della prima nuova categoria di risorse proprie introdotta il 1º gennaio 2021 dalla decisione sulle risorse proprie del 2020. Si tratta di un contributo nazionale calcolato in base alla quantità dei rifiuti non riciclati di imballaggi in plastica, con un'aliquota di prelievo uniforme di 0,80 euro per chilogrammo. I contributi degli Stati membri con un RNL pro capite inferiore alla media dell'UE sono adeguati di una somma forfettaria annua corrispondente a 3,8 chilogrammi di rifiuti di plastica pro capite. Le entrate provenienti da questa risorsa sono stimate a circa il 4 % del bilancio dell'UE.

5. Altre entrate e saldo riportato dall'anno precedente

Nelle altre entrate sono comprese le imposte sulle retribuzioni del personale dell'UE, i contributi versati da paesi terzi a favore di determinati programmi dell'Unione e le ammende pagate dalle imprese che violano le norme sulla concorrenza o altre disposizioni di legge. Se vi è un'eccedenza, l'eventuale saldo positivo di ciascun esercizio è inserito nel bilancio dell'anno successivo come entrata. Le altre entrate, i saldi e gli adeguamenti tecnici rappresentano di norma tra il 2 e l'8% delle entrate totali.

6. Meccanismi correttivi

Il sistema delle risorse proprie mira anche a correggere gli squilibri di bilancio tra i contributi degli Stati membri. La correzione a favore del Regno Unito concordata nel 1984 riduceva il contributo del Regno Unito ed era finanziata in parti uguali da tutti gli altri Stati membri ad eccezione di Germania, Paesi Bassi, Austria e Svezia, che beneficiavano di una riduzione dei rispettivi contribuiti per il finanziamento della correzione a favore del Regno Unito. Sebbene la correzione a favore del Regno Unito non sia più applicabile, Danimarca, Germania, Paesi Bassi, Austria e Svezia continueranno a beneficiare di correzioni forfettarie, finanziate da tutti gli Stati membri, nel periodo 2021-2027.

UE, Entrate dell'Unionehttps://www.europarl.europa.eu/factsheets/it/sheet/27/entrate-dell-unione

USCITE

Sono principalmente indirizzato allo sviluppo e alla riduzione del divario tra i livelli delle varie regioni: fornisce finanziamenti a sostegno delle priorità a lungo termine nei diversi settori d'intervento, principalmente attraverso il sistema dei Fondi.

In particolare, l'attuazione della politica regionale passa principalmente attraverso:

  • il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), le cui risorse per gli investimenti a favore della crescita e dell'occupazione, sono ripartite tra tre diverse categorie di regioni:

­ le regioni più sviluppate, con un PIL pro capite superiore al 90 % della media dell'UE;

­ le regioni in transizione, con un PIL pro capite compreso tra il 75 % e il 90 % della media dell'UE;

­ le regioni meno sviluppate, con un PIL pro capite inferiore al 75 % della media dell'UE

  • il Fondo di coesione (FC), che assiste gli Stati membri con un Reddito Nazionale Lordo (RNL) pro capite inferiore al 90% della media dell'Unione europea.

  • Il Fondo Sociale Europeo (FSE+) per l’ inclusione sociale.

Il periodo 2021-27

Si veda anche la scheda: Bilancio 2021-27

La risultanza della distribuzione differenziata dei fondi è contenuta nella Decisione di Esecuzione (UE) 2021/1130.

Camera dei Deputati, La nuova politica di coesione 2021-2027, 2019http://documenti.camera.it/leg18/dossier/pdf/AT011.pdfUE, DECISIONE DI ESECUZIONE (UE) 2021/1131 DELLA COMMISSIONE, Ripartizione annuale delle risorse globali per Stato membro per il FESR, il FSE+ e il Fondo di coesione, nell’ambito dell’obiettivo «Investimenti a favore dell’occupazione e della crescita, p.5https://def.finanze.it/DocTribFrontend/getContent.do?id={4582F5B3-0ED7-4686-8B4D-91951533365A}UE, Coesione economica, sociale e territorialehttps://www.europarl.europa.eu/factsheets/it/sheet/93/coesione-economica-sociale-e-territorialeIl Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR)https://www.europarl.europa.eu/factsheets/it/sheet/95/il-fondo-europeo-di-sviluppo-regionale-fesr-http://ec.europa.eu/eurostat/web/nuts/overview

Tale Decisione fissa l’elenco delle regioni ammissibili al finanziamento del FESR, del FSE + e degli Stati beneficiari del Fondo di Coesione sulla base dei dati di Eurostat (indicatori NUTS). La situazione appare la seguente.

https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/PDF/?uri=CELEX:32021D1130&from=IThttp://ec.europa.eu/eurostat/web/nuts/overview
Corte dei Conti, Europea Assegnazione dei finanziamenti per la politica di coesione agli Stati membri per il periodo 2021-2027. Glossario della materia a p. 4https://www.eca.europa.eu/Lists/ECADocuments/RCR_COHESION/RCR_COHESION_IT.pdfUE, Is my region covered?https://ec.europa.eu/regional_policy/it/policy/how/is-my-region-covered/https://www.tusciafisco.it/area-legale/14465-11legge-di-bilancio-2021-schede-di-lettura-articolo-11-cofinanziamento-nazionale-fondi-eu-periodo-2021-2027.htmlUE, Nomenclatura comune delle unità territoriali statistiche (NUTS)https://www.europarl.europa.eu/factsheets/it/sheet/99/nomenclatura-comune-delle-unita-territoriali-statistiche-nuts-

Il contributo degli Stati: entrate, uscite

La situazione (dati 2017) appare la seguente.

https://www.youtrend.it/2019/05/02/da-dove-vengono-e-come-vengono-spesi-i-soldi-unione-europea-ue/

Il contributo degli Stati e il “beneficio netto”

Con il nuovo bilancio settennale 2021-27, tra i principali contributori, la Germania passerà da un versamento annuale di 25,4 miliardi a una media di 32,7. La Francia da 20,4 a 22,4. L'Italia da 14,9 a 15,2. La Spagna da 10,1 a 11,9. Pertanto, in termini di contributi netti, l’Italia è al terzo posto. Ma se i contributi vengono parametrati alla popolazione, l’Italia risulta essere il Paese con la spesa pro capite più bassa tra i primi dieci contributori.

In ogni caso, “limitarsi a considerare i saldi operativi netti quali indicatori del "beneficio netto" di uno Stato membro dalle attività di bilancio dell'Unione può portare a risultati altamente fuorvianti. Naturalmente, è del tutto legittimo applicare strumenti di analisi critica dei costi-benefici alla spesa europea, dal punto di vista sia europeo che nazionale. Tuttavia, i saldi operativi di bilancio decisamente non sono l'indicatore composito che può fungere da bussola affidabile per dimostrare che uno Stato membro beneficia della spesa europea in termini di bilancio”, dato che molti dei benefici sono beni “immateriali” o difficilmente quantificabili in termini monetari.

UE, Perché i saldi operativi netti sono un indicatore distorto dei benefici che uno Stato membro deriva dal bilancio dell'UE.https://www.europarl.europa.eu/RegData/etudes/BRIE/2020/648148/IPOL_BRI(2020)648148_IT.pdf

Approfondimenti:

Corte dei Conti, I rapporti finanziari con l’Unione europea e l’utilizzazione dei Fondi europei, 2019

https://www.corteconti.it/Download?id=7d88336e-1125-487a-988b-f6b6bf8120a3

EU, Own resources

https://ec.europa.eu/info/strategy/eu-budget/long-term-eu-budget/2021-2027/revenue/own-resources_en

EU, Nuove potenziali fonti di entrate

https://ec.europa.eu/info/strategy/eu-budget/long-term-eu-budget/2021-2027/revenue/potential-new-sources-revenue_it

UE, Il biancio per il futuro

https://ec.europa.eu/info/sites/default/files/eu-budget-financing_it.pdf

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Giorgio Merlo, agosto 2021