Le competenze per materie della UE
G. Merlo, La programmazione sociale: principi, metodi e strumenti, Carocci 2014
Capitolo: 1.6. Perimetro di osservazione e programmazione
BOX DI APPROFONDIMENTO n. 4
N.B. I riferimenti bibliografici si riferiscono alla sito bibliografia del testo. Nel caso di citazione si consiglia la seguente notazione: “Merlo G., La programmazione sociale: principi, metodi e strumenti”, allegato web n.4, Carocci, 2014tutte le voci del sito
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- La programmazione 2021-27
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Approfondimenti:Glossario UEhttps://ec.europa.eu/regional_policy/it/policy/what/glossary/Glossario di Quaderni di Tecnostrutturahttp://quaderni.tecnostruttura.it/glossario/
"La definizione del perimetro di osservazione e programmazione deriva da due elementi fondamentali: sicuramente le scelte e l’intenzionalità della politica di occuparsi di una certa materia (il contenuto), ma anche la competenza amministrativa, cioè la quota di poteri e funzioni pubbliche attribuite ad un determinato organo della Pubblica Amministrazione che ne delimita compiti e potestà (art. 97 Costituzione) per materia, per territorio o per grado (livello dell’organizzazione dello Stato). Per questo risulta estremamente importante definire per ciascun organo e livello di intervento i contenuti ed limiti delle possibili azioni." (Merlo G., 2014, p. 37)
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In generale la programmazione europea ha l’obiettivo di fondo di promuovere la coesione economica, sociale e territoriale tra gli Stati membri (articolo 3 TUE) ed il modello sociale è basato sulla convinzione che progresso economico e sociale siano sostanzialmente inseparabili e, quindi, sull’idea che le politiche sociali siano anche un fattore produttivo.
È l’approccio che tende a superare la giustapposizione tra sviluppo sociale ed economico, per assumere, viceversa, quello strutturale.
Una logica, anche economica, che parte dall’assunto che lo svantaggio di un singolo territorio provochi una perdita per tutti gli altri, mentre solo rafforzando la competitività regionale nell’intera Unione si possa dare slancio all’economia nel suo complesso, a beneficio di tutti. (Merlo G., p.75-79)
Pertanto, “La Comunità interviene secondo il principio di sussidiarietà, soltanto se e nella misura in cui gli obiettivi dell’azione prevista non possono essere sufficientemente realizzati dagli Stati membri e possono dunque, a motivo delle dimensioni e degli effetti dell’azione in questione, essere realizzati a livello comunitario.” (Trattato di Maastricht all’art. 3b)
Il Trattato di Lisbona (UE 2010) chiarisce la ripartizione delle competenze tra l’Unione e gli Stati membri introducendo una classificazione e distinguendone tre principali (per le quali compila un elenco non esauriente dei settori interessati):
- le competenze esclusive[1] (art. 3): per le quali solo l’UE può legiferare e adottare atti vincolanti in questi settori; il ruolo degli Stati membri è quindi soltanto quello di dare applicazione a questi atti, a meno che l’Unione non li autorizzi;
- le competenze concorrenti[2] (art. 4): per le quali l’UE e gli Stati membri possono adottare atti vincolanti; gli Stati membri possono esercitare la loro competenza soltanto nella misura in cui l’UE non ha deciso di esercitare la propria;
- le competenze di sostegno[3] (art. 6): per le quali l’UE può solamente sostenere, coordinare o completare l’azione degli Stati membri; l’Unione non dispone dunque di potere legislativo in questi settori e non può interferire nell’esercizio delle competenze riservate agli Stati membri.
In ogni caso l’esercizio delle competenze dell’Unione è subordinato a tre principi fondamentali (art. 5):
- il principio di attribuzione: l’Unione dispone soltanto delle competenze che le sono attribuite;
- il principio di proporzionalità: l’esercizio delle competenze dell’UE si limita a quanto necessario per il conseguimento degli obiettivi definiti dai trattati;
- il principio di sussidiarietà: nel caso delle competenze concorrenti, l’UE può intervenire solamente se è in grado di agire in modo più efficace rispetto agli Stati membri. (si veda: il principio di sussidiarietà in programmazione)
Dal nostro punto di vista troviamo:
- quale competenza esclusiva l’unione doganale (immigrazione[4]),
- quali competenze concorrenti: la coesione economica, sociale e territoriale, le politiche sociali (intese come promozione dell'occupazione, miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro, parità di trattamento dei lavoratori, adeguata protezione sociale rispetto alle esigenze, dialogo sociale, sviluppo delle risorse umane che consenta di raggiungere un elevato e durevole livello di occupazione e la lotta contro l'emarginazione)[5];
- quali competenze di sostegno (definite al fine di avere la legittimità di spesa sulle materie indicate): la tutela e miglioramento della salute umana, istruzione, formazione professionale, gioventù e sport.
Come si noterà nulla è detto in riferimento a quella che classicamente viene definita come assistenza sociale che, pertanto, è di totale ed esclusiva competenza dei singoli Stati.
Per l’UE, infatti, il termine di politica sociale attiene essenzialmente a quella del lavoro.
Su questo specifico tema a livello italiano il Rapporto sulle politiche contro la povertà e l’esclusione sociale 2011[6], analizzando gli schemi di assistenza a livello europeo raggruppa i paesi in tre categorie: Stati sociali con reti di protezioni integrate, nei quali prevalgono misure nazionali di carattere universalistico (es. Regno Unito e Francia); Stati con assistenza sociale dualistica, nei quali, oltre a una misura di sostegno al reddito di tipo universale, sono presenti anche una o più misure di tipo categoriale (es. Germania e Spagna); Stati sociali con assistenza basata sulla cittadinanza, cioè con una misura nazionale di sostegno al reddito programmata e gestita a livello municipale e previo ricorso a una rigida prova dei mezzi (es. Danimarca) (Ministero del lavoro e delle politiche sociali 2011).
In particolare la competenza dell’Unione europea in materia di tutela della salute ha subito, nel tempo, una notevole espansione. Infatti, nel passaggio dal Trattato di Maastricht al Trattato di Amsterdam prima, e di Lisbona poi, si è prodotto un significativo ampliamento degli spazi di competenze dell’Unione nella materia, sotto la spinta di alcuni eventi, anche drammatici (come la crisi della mucca pazza, i danni da sangue infetto, l’allarme per la Sars e l’influenza aviaria, per arrivare al Covid19). Fatti che hanno evidenziato i limiti di efficacia degli interventi posti a livello di governo statale e la maggiore adeguatezza ed incisività dell’azione sovranazionale.
Al di là dei singoli atti nel tempo possiamo rintracciare tre approcci successivi ed in parte sovrapposti:
fase di sola attività di policy coordination,
fase in cui si iniziano a definire gli elementi di politica sociale tra gli obiettivi formali,
fase in cui si predispongono finanziamenti a debito comune per obiettivi condivisi.
Quest’ultima fase, soprattutto con il Next Generation EU, costituisce uno storico punto di svolta poiché alcuni obiettivi sociali vengono unitariamente definiti e finanziati in una condivisione dei rischi, tra tutti gli Stati, principalmente a favore di quelli che ne hanno una maggiore necessità (in prims l'Italia).
Una “rivoluzione” che reimposta totalmente il bilancio dell’Unione e riporta in primo piano la programmazione pubblica e la centralità della salute sanitaria e sociale come “bene comune” europeo.
[2] Mercato interno, politica sociale, per quanto riguarda gli aspetti definiti nel presente trattato, coesione economica, sociale e territoriale, agricoltura e pesca, tranne la conservazione delle risorse biologiche del mare, ambiente, protezione dei consumatori, trasporti, reti trans europee, energia; spazio di libertà, sicurezza e giustizia, problemi comuni di sicurezza in materia di sanità pubblica, per quanto riguarda gli aspetti definiti nel presente trattato; nei settori della ricerca, dello sviluppo tecnologico e dello spazio e della cooperazione allo sviluppo e dell'aiuto umanitario l'Unione ha competenza per condurre azioni, in particolare la definizione e l'attuazione di programmi, senza che l'esercizio di tale competenza possa avere per effetto di impedire agli Stati membri di esercitare la loro.
[3] Tutela e miglioramento della salute umana, industria, cultura, turismo, istruzione, formazione professionale, gioventù e sport, protezione civile, cooperazione amministrativa.
[4]Schengen, Regolamento (CE) n. 562/2006 del 15 marzo 2006 http://europa.eu/legislation_summaries/justice_freedom_security/free_movement_of_persons_asylum_immigration/l14514_it.htm
[5] Amplissima la produzione in merito: vedasi l’approfondimento relativo ai Fondi Strutturali ed il recente Employement package (EU, 2012) http://ec.europa.eu/social/main.jsp?catId=1039&langId=en
[6] Commissione di Indagine sull’Esclusione Sociale (CIES), istituita ex art. 27 della Legge 8 novembre 2000, n. 328
Documenti:
Trattato di Roma
https://www.europarl.europa.eu/about-parliament/it/in-the-past/the-parliament-and-the-treaties/treaty-of-romePrimo Programma di azione sociale
https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/PDF/?uri=CELEX:31974Y0212(01)&from=ENCommissione Europea, Libro bianco su crescita, competitività, occupazione, le sfide e le vie da percorrere per entrare nel XXI secolo, Luxembourg 1993.
https://op.europa.eu/it/publication-detail/-/publication/4e6ecfb6-471e-4108-9c7d-90cb1c3096afCarta dei diritti fondamentali
https://www.europarl.europa.eu/charter/pdf/text_it.pdfAgenda sociale 2005
https://eur-lex.europa.eu/legal-content/EN/TXT/HTML/?uri=LEGISSUM:c10127&from=ITStrategia Europa 2020
https://temi.camera.it/leg18/post/OCD25-313.html#:~:text=La%20Strategia%20Europa%202020%20%C3%A8,Europa%20a%20partire%20dal%202008.Pilastro europeo dei diritti sociali 2017
UE, Documento di riflessione sulla dimensione sociale dell’Europa, 2017
https://commission.europa.eu/publications/reflection-paper-social-dimension-europe_itNext Generation EU il bilancio UE
Action plan on the social economy 2021
https://ec.europa.eu/social/main.jsp?langId=en&catId=89&newsId=10117&furtherNews=yes#navItem-1Approfondimenti
Guerini G., Imprenditoria sociale e politiche europee, Impresa sociale 2022
https://www.rivistaimpresasociale.it/rivista/articolo/imprenditoria-sociale-e-politiche-europeeProject Ahead, In arrivo il Piano d’Azione Europeo per l’Economia Sociale
https://www.pja2001.eu/in-arrivo-il-piano-dazione-europeo-per-leconomia-sociale/UE, Sviluppi recenti dell’economia sociale nell’Unione europea 2016
https://www.eesc.europa.eu/sites/default/files/files/qe-04-17-875-it-n.pdfTutti gli aggiornamenti del sito sulla
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