Responsabilità pubblica condivisa

INDICE ANALITICO GENERALE

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A cura di Noemi Terranova


In argomento si veda anche le schede:

Amministrazione condivisa

Coprogettazione

Linee guida sul rapporto tra pubbliche amministrazioni ed enti del Terzo settore

Social procurement



Cosa si intende con il termine responsabilità?

Il termine responsabilità proviene dal latino respondeo, che a sua volta discende da spondeo, originariamente usato per indicare l’atto solenne di promettere e garantire[1].

Questo concetto viene utilizzato per determinare idee tra loro differenti e il suo significato appare pertanto diverso a seconda dello specifico ambito di riferimento. Nel settore sociale, esso è legato al soddisfacimento dei bisogni degli individui che compongono una collettività, da cui ne deriva il perseguimento del benessere individuale e del bene comune[2].

 

Evoluzione della responsabilità

L’evoluzione dei sistemi di welfare ha attraversato fasi distinte nel corso del tempo, seguite da diverse articolazioni del rapporto tra il settore pubblico e il settore privato[3]. Si osserva come la responsabilità tenda ad essere dinamica e multiforme: ad ogni epoca storica difatti coincidono differenti attori e azioni di tutela nei confronti degli individui e delle società.

In particolare, in Italia, i mutamenti verificatisi negli ultimi decenni hanno portato con sé una ridefinizione complessiva dei soggetti incaricati di provvedere alle necessità delle comunità, incidendo profondamente anche sulle modalità attraverso le quali viene realizzato l’obiettivo del bene comune.

A partire dagli anni ’70 si è assistito al passaggio da un sistema di government, con decisioni centralizzate nello Stato e articolate in modo gerarchico dall’ente centrale verso gli organi periferici, a un sistema caratterizzato dall’orizzontalità, detto governance, il cui potere tra gli attori, istituzionali e non, risulta diffuso e i processi decisionali fondati su principi di concertazione e negoziazione[4]. Il modello di programmazione pubblica (top-down) centrato su un unico attore e di tipo verticistico è stato così affiancato da modelli che coinvolgono più soggetti (bottom-up), favorendo una “coscientizzazione della società civile”[5]. (vedi: Dimensioni analitiche dei modelli di programmazione)

 Un nuovo scenario: declinazioni della responsabilità tra diversi soggetti

Il nuovo scenario ha condotto al riconoscimento del ruolo del Terzo settore, alla valorizzazione del livello locale e della cittadinanza attiva, dando vita a meccanismi di pluralizzazione del welfare – dal welfare mix al welfare locale e responsabile – che può arrivare a coinvolgere lo stesso privato profit. (vedi: Accezioni di welfare)

La responsabilità nelle società contemporanee si declina in una nuova modalità che colloca la relazione pubblico-privato in una diversa formula e che la rende inseparabile dall’applicazione del principio di sussidiarietà e prossimità, estendendosi fino alla responsabilità sociale di impresa.

Questa innovazione ha permesso di includere una moltitudine di soggetti all’interno delle azioni non solo di messa in atto, ma anche di programmazione delle politiche pubbliche, strutturate su basi differenti da quelle dominanti negli approcci Stato-centrici di tipo classico e che hanno visto crescere il peso dei vari attori che si muovono all’interno dei contesti locali.

Ciò ha generato una responsabilità con forme e contorni diversi a seconda del ruolo ricoperto dai soggetti coinvolti:

 Definizione operativa: dal teorico al concreto

Di fronte a un tessuto sociale mobile e variegato, occorre definire il margine all’interno del quale opera concretamente la responsabilità.

Operativamente, con il concetto di responsabilità si intendono le modalità e gli strumenti attraverso cui le società umane provvedono a soddisfare le necessità e i bisogni degli individui che compongono le collettività sociopolitiche, allo scopo di perseguire insieme sia il benessere individuale che il bene comune.

Pertanto, indica allo stesso tempo: chi è responsabile di adottare le misure che sono necessarie in un determinato momento, verso chi queste misure siano dovute, come queste vengano messe in atto e su che cosa si indirizza l’azione di tutela del bene comune.

 Definizione operativa di responsabilità

La gestione dell'emergenza epidemiologica: come opera la responsabilità?

L’emergenza epidemiologica scaturita dalla diffusione del virus Covid-19 ha contribuito a trasferire il fulcro della responsabilità dal vertice rappresentato dallo Stato ai diversi soggetti pubblici e privati vicini alle comunità.

I nuovi bisogni emersi e lo scenario che ne è derivato hanno indotto a ridefinire i rapporti tra settore pubblico e privato, estendendo i confini della responsabilità mediante il coinvolgimento di una pluralità di soggetti del tessuto locale. Il seguente strumento di analisi denominato “Tabella sul bene comune” può essere utile per indagare se l’interazione tra il principio di sussidiarietà tipico della responsabilità pubblica e il ruolo degli attori privati che operano nel contesto territoriale stia portando nel welfare attuale all’emergere di una responsabilità pubblica condivisa.

Questa tematica appare in continua evoluzione e offre numerosi spunti di ricerca, rappresentando così un oggetto di sicuro e crescente interesse scientifico.

 Strumento di analisi - Tabella sul bene comune 

NOTE

(1) M. A. Foddai, Responsabilità: origine e significati, in “Diritto@Storia”, n. 10 (2012), pp. 1-2. 
(2) A. Campanini, Nuovo dizionario di servizio sociale, Carocci, Roma, 2013, p. 520. 
(3) F. Dal Passo, Storia dell’assistenza. Nascita, evoluzione e futuro del Welfare State, Edizioni Accademiche Italiane, Milano, 2015, pp. 31-195.
(4) F. Longo, Il concetto di governance e le tipologie di reti di pubblico interesse, in Longo F, Governance dei network di pubblico interesse. Logiche e strumenti operativi aziendali, Egea, Milano, 2005, pp. 13-17; L. Bifulco, L. Centemeri, La partecipazione nei Piani sociali di zona: geometrie variabili di governance locale, in “Stato e mercato”, n. 80 vol. 2 (2007), p. 221;P. Properzi, Rapporto dal territorio, INU edizioni, Roma, (2005), pp. 41-43, in http://www.rapportodalterritorioinu.it/2005/.
(5) M. Sibilla, citato in G. Merlo, La programmazione sociale. Principi, metodi, strumenti, Carocci, Roma, 2014, p. 106. 

 


Approfondimenti:

Bifulco L., Centemeri L., La partecipazione nei Piani sociali di zona: geometrie variabili di governance locale, in “Stato e mercato”, n. 80 vol. 2 (2007), pp. 221-244.

Dal Passo F., Storia dell’assistenza. Nascita, evoluzione e futuro del Welfare State, Edizioni Accademiche Italiane, Milano, 2015.

Foddai M. A., Responsabilità: origine e significati, in “Diritto@Storia”, n. 10 (2012), pp. 1-12.

Merlo G., La programmazione sociale. Principi, metodi, strumenti, Carocci, Roma, 2014.

Longo F., Il concetto di governance e le tipologie di reti di pubblico interesse, in Longo F., Governance dei network di pubblico interesse. Logiche e strumenti operativi aziendali, Egea, Milano, 2005.

Properzi P., Rapporto dal territorio, INU edizioni, Roma, (2005), pp. 41-43, in

http://www.rapportodalterritorioinu.it/2005/.

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Noemi Terranova, dicembre 2021