Approccio strutturale
tutte le voci del sito
L’approccio strutturale alla programmazione sociale sposta il punto di osservazione dall’individuo (la persona, le possibilità e le modalità del suo vivere) al sistema sociale, economico e produttivo.
“Sarebbe a dire che non avremo più al centro della nostra attenzione il benessere dell’individuo e delle collettività, ma il funzionamento di alcune parti del sistema complessivo, provando a chiederci se vi sono elementi del suo sviluppo che, indirettamente, possano migliorare le condizioni di vita delle persone. Ci metteremo, cioè, in un «quadro concettuale utilitarista, d’origine economica» (Cersosimo, 2001, p. 156).
Tende a superare la giustapposizione tra sviluppo sociale ed economico, per assumere, viceversa, quello strutturale, secondo l’accezione adottata da sempre dal sistema di programmazione dell'Unione Europea attraverso i suoi, per l’appunto, fondi strutturali.
Stiamo parlando di fattori materiali dello sviluppo locale quali le infrastrutture, l’accessibilità, gli insediamenti produttivi, la qualità delle risorse umane, le modalità di funzionamento del mercato del lavoro, la presenza di esternalità connesse a reti produttive e commerciali, dell’ambiente, dell’efficienza della pubblica amministrazione e così via, ma anche di fattori in qualche modo più intangibili come quelli legati alla coesione sociale, alla qualità della vita, le competenze, le conoscenze e le capacità che si sono accumulate sul territorio nel corso del tempo, nonché l’insieme di norme, socialità e relazionalità che costituiscono le identità locali (cfr. Pasqui, 2005; Cuticchio et al., 2008; Ciapetti, 2010). Stiamo parlando di capitale territoriale, concetto proposto per la prima volta dall’OECD (2001) e ripreso dalla Dg-regio della Commissione europea (UE, 2005b), che permette di amplificare l’efficienza e la produttività delle attività locali (Camagni, 2009, p. 87) e determina la qualità dello sviluppo (Ciapetti, 2010, p. 27).
“Pur annotando che gli elementi che lo costituiscono non sono ancora chiaramente e unanimemente definiti e che l’OECD ne ha stilato una lunga lista1, «talvolta disordinata e ripetitiva» (Camagni, 2009, p. 70), se ne possono individuare tre macrocomponenti:
crescita economica;
equilibrio dinamico dell’ambiente;
equilibrio, coesione e inclusione sociale (Caroli, 2006, p. 33).”
1 http://www.vwl.tuwien.ac.at/hanappi/AgeSo/SecReps/Territorial_Outlook_F.pdf
Approfondimenti:
scheda UE STRUTTURALE, LA NASCITA - L'Europa tra matrice economica e coesione sociale
scheda UE STRUTTURALE 2014-2020 - Lo stato dell'arte
Tutti gli aggiornamenti del sito sulla
“Mi piace” per avere le notifiche. Suggeriscilo ai tuoi amiciottobre 2014 Giorgio Merlo