Piano sociale nazionale per gli interventi e i servizi sociali 2021-2023
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Vedi anche la sezione: PIANI, PROGRAMMI NAZIONALI IN ESSERE
Programma di Sostegno per l'inclusione attiva (Social card) 2013
Piano per la non autosufficienza
la voce DISEGUAGLIANZE nell'INDICE ANALITICO GENERALE
Il Piano nazionale per gli interventi e i servizi sociali di contrasto alla povertà costituisce la cornice unitaria di programmazione complessiva e trasversale al Piano sociale nazionale 2018-20 (LEP e priorità collegate al Fondo Nazionale Politiche Sociali) e al Piano per la non autosufficienza 2019-21 (Fondo Non Autosufficienza), che ne costituiscono parte integrante e rifinanzia il Fondo Povertà.
22/2/2021 Gazzetta ufficialehttps://www.lavoro.gov.it/priorita/Documents/Piano-Nazionale-degli-Interventi-e-dei-Servizi-Sociali-2021-2023.pdfCoerentemente con quanto già previsto dal Piano povertà 2018-2020, delinea le azioni e gli interventi prioritari nell'ambito della lotta alla povertà, nell'ottica della progressiva definizione di Livelli Essenziali delle Prestazioni da garantire su tutto il territorio nazionale in ambito sociale, e costituisce l'atto di programmazione nazionale delle risorse disponibili in una dimensione triennale. Conseguentemente le Regioni adottano un loro atto di programmazione.
Lo scenario è rappresentato da alcuni documenti fondamentali della UE e dell'ONU: la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea, la Convenzione Onu sui diritti delle persone con Disabilità e il Pilastro europeo dei diritti sociali con il relativo Piano di Azione.
Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europeahttps://fra.europa.eu/sites/default/files/charter-of-fundamental-rights-of-the-european-union-2007-c_303-01_it.pdfConvenzione Onu sui diritti delle persone con Disabilità (2006, ratificata nel 2009)https://www.esteri.it/mae/resource/doc/2016/07/c_01_convenzione_onu_ita.pdfIndividua:
il quadro di contesto;
le modalità di attuazione del Piano per i servizi di contrasto alla povertà;
le risorse finanziarie, incluso l'eventuale ricorso a risorse afferenti ai programmi operativi nazionali e regionali riferite all'obiettivo tematico della lotta alla povertà e della promozione dell'inclusione sociale nell'ambito del Fondo sociale europeo e alle risorse delle iniziative REAC EU e del PNRR, in una ottica plurifondo;
la descrizione degli interventi e dei servizi programmati.
Le nuove risorse afferenti al Fondo Povertà ammontano complessivamente nei tre anni a 1.610 milioni di euro.
Nello specifico, viene definito un primo gruppo di LEPS (già individuati in normativa o in vista di un loro formale riconoscimento) e sono considerati interventi prioritari:
Area delle azioni di sistema
Punti Unici di Accesso (vedi anche: Il nuovo modello di assistenza del SSN)
LEPS Supervisione del personale dei servizi sociali
LEPS Dimissioni protette
Potenziamento delle professioni sociali
Interventi rivolti alle persone di minore età
LEPS Prevenzione allontanamento familiare - P.I.P.P.I.
Intervento Promozione rapporti scuola territorio - Get Up
Sostegno ai care leavers
Garanzia infanzia
Sistemi informativi, rendicontazione e indicatori
I principali aspetti innovativi.
L’approccio ed il sistema di programmazione.
La sua costruzione nasce dalla “Rete della protezione e dell’inclusione sociale”[1] quale organismo di coordinamento del sistema degli interventi e dei servizi sociali presso Ministero del lavoro e delle politiche sociali, (LN. 328/2000, Lgs. 147/2017).
È frutto di un processo di elaborazione, ascolto e protagonismo degli attori coinvolti, degli utenti, degli operatori, degli stakeholder finalizzato a definire una visione unitaria del sistema, superando la parcellizzazione e chiusura negli ambiti settoriali e categoriali. La programmazione sociale regionale costituisce un elemento fondamentale dove i LEPS e gli orientamenti e le priorità condivise nel Piano sociale nazionale vengono integrati con quelli di competenza regionale e delle province autonome.
[1] (art. 21 del D.Lgs. 15 settembre, n. 147, organismo con finalità di coordinamento del sistema degli interventi e dei servizi sociali come previsto dalla Legge 328/2000. Presieduta dal Ministro del lavoro e delle politiche sociali, ne fanno parte rappresentanti dell’autorità centrale (Ministero dell’economia e delle finanze, Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca, Ministero della salute, Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, Dipartimento per le politiche della famiglia della Presidenza del Consiglio dei Ministri), delle Regioni (un componente per ciascuna delle Giunte regionali e delle Province autonome, designato dal Presidente) dei Comuni (20 componenti designati dall’Associazione nazionale dei Comuni d’Italia - ANCI) e dell’INPS.A valle della programmazione nazionale e regionale, la programmazione territoriale legge i bisogni e le caratteristiche della realtà locale e traduce in essa gli orientamenti generali del sistema dei servizi sociali.
È pensato in maniera dinamica e modulare: costituito da una cornice generale e di diversi Piani settoriali triennali, che potranno essere oggetto di aggiornamenti annuali secondo una logica a scorrimento. In questo senso si prevede che vada ad implementarsi gradualmente.
Per superare un sistema dei servizi sociali frammentato e non in grado, sull’intero territorio nazionale, di offrire la certezza della presa in carico di coloro che si trovano in condizioni di bisogno e di promuovere coesione sociale e resilienza, le risorse dedicate sono ancorate alla definizione ed al raggiungimento di Livelli Essenziali delle Prestazioni Sociali e ad Obiettivi di Servizio[2].
[2] Obiettivi di servizio di cui alla legge 42/2009 sul federalismo fiscale che all’art. 18 parla di “percorso di convergenza degli obiettivi di servizio ai livelli essenziali delle prestazioni e alle funzioni fondamentali” .Da questo punto di vista si pone due distinti obiettivi.
Il primo concerne una programmazione pluriennale dei fondi che superi l’orizzonte annuale, permettendo alle Regioni e agli Ambiti di avere compiutezza delle risorse su un orizzonte tendenzialmente triennale.
Il secondo consiste nel concorso delle risorse provenienti dai fondi nazionali e comunitari ai fini del rafforzamento dei servizi e del raggiungimento di LEAS e delle azioni di potenziamento previste.
Quindi, un approccio non episodico, ma unitario, integrato (ambiti socio sanitario, politiche del lavoro, giudiziario, politiche abitative), plurifondo, infrastrutturale, che collega la programmazione (ed i finanziamenti) del Piano sociale nazionale, del Piano per gli interventi e i servizi sociali di contrasto alla povertà e del Piano per la non autosufficienza, con quella dei programmi europei.
LEPS e principali attività di potenziamento:
Per ciascun obiettivo - intervento è presente una specifica scheda di approfondimento.
2. Alcuni obiettivi operativi.
In particolare possono essere evidenziati i seguenti punti.
Il servizio sociale ed il diritto alla presa in carico come LEPS.
Riprendendo quanto già stabilito dalla Legge di bilancio 2021 (LN 178/2020 art. 1) si definisce formalmente il servizio sociale come LEPS con un rapporto assistenti sociali e popolazione minimo di 1 su 5.000 abitanti. Il suo potenziamento, con lo specifico stanziamento triennale di risorse, è collegato alla definizione di Obiettivi di Servizio da definirsi in modo coordinato con la filiera sociale e con gli enti locali.
Reddito di Cittadinanza.
Prevede due “livelli” di Leps: - trasferimento monetario, - politica attiva, tesi a definire le basi per il riconoscimento di un vero e proprio diritto individuale alla presa in carico da parte dei servizi sociali o del lavoro. Individua come obiettivo di servizio la presa in carico per tutti i nuclei in cui siano stati individuati bisogni complessi che richiedono una equipe multi-professionale.
Pronto intervento sociale.
Prevede la costituzione una Centrale Operativa del servizio dedicata e specifica per il pronto intervento sociale attiva 24h/24 per 365 giorni/anno con l’attivazione in emergenza di risposte ai bisogni così detti “indifferibili” e “urgenti”, anche con fornitura di beni di prima necessità e l’ausilio di luoghi protetti e/o di protezione;
Servizi per la povertà e la marginalità estrema (senza fissa dimora).
Definisce che in ogni Comune deve garantire l’effettivo il diritto all’iscrizione anagrafica, presa in carico (centri di servizi leggeri), diritto all’ accesso al cibo di qualità e non solo di emergenza alimentare.
Care Leavers
Al fine di promuovere la sperimentazione di progetti integrati di accompagnamento all’autonomia di ragazze e ragazzi in uscita dall’accoglienza attraverso misure di supporto alla loro quotidianità e a scelte di vita orientate verso la formazione universitaria, la formazione professionale oppure l’accesso al mercato del lavoro, viene destinata uno specifico finanziamento.
Approfondimenti:
De Conno A., Il Piano nazionale di contrasto alla povertà nella sua dimensione infrastrutturale, Welforum 2021
https://welforum.it/il-piano-nazionale-di-contrasto-alla-poverta-nella-sua-dimensione-infrastrutturale/EU, Lisbon Declaration on the European Platform on Combatting Homelessness-Lisbona 2021
https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/en/IP_21_3044Governo, Linee di indirizzo per il contrasto alla grave emarginazione adulta in Italia
https://www.lavoro.gov.it/temi-e-priorita/poverta-ed-esclusione-sociale/focus-on/Poverta-estreme/Documents/Linee-di-indirizzo-per-il-contrasto-alla-grave-emarginazione-adulta.pdfRossini R., Finalmente in Gazzetta il Piano nazionale per gli interventi e i servizi sociali di contrasto alla povertà, Vita 2022
http://www.vita.it/it/article/2022/02/25/finalmente-in-gazzetta-il-piano-nazionale-per-gli-interventi-e-i-servi/161978/?fbclid=IwAR0Oz3TAClgsWRbuBHY8fj7jPbL1xTKzGI0_1KtrufhlMEA6LJHohWVCce0Tutti gli aggiornamenti del sito sulla
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Giorgio Merlo marzo 2022