Sintesi orientata alla programmazione

G. Merlo, La programmazione sociale: principi, metodi e strumenti, Carocci 2014

Capitolo: 5.9. Il processo di costruzione delle sintesi e la riduzione della complessità

BOX DI APPROFONDIMENTO  n. 39

N.B. I riferimenti bibliografici si riferiscono alla sito bibliografia del testo. Nel caso di citazione si consiglia la seguente notazione: “Merlo G., La programmazione sociale: principi, metodi e strumenti”, allegato web n.39, Carocci, 2014

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Indicatori, indici, rapporti

Analisi multivariata per la descrizione di un territorio


“Uno dei compiti più delicati per il tecnico è la costruzione di sintesi delle informazioni rilevate dall’osservazione del fenomeno che si intende trattare, «rappresentando in categorie ciò che altrimenti si perderebbe nella caoticità dell’esperienza» (Cardano, 2001, p. 57), evidenziare i tratti salienti del fenomeno e permettere, facilitare e supportare la decisione sul che fare. Il decisore politico deve, infatti, trovare sul suo tavolo solo le informazioni utili, depurate da quelle inutili o secondarie, nonché portate a un buon livello di sintesi e astrazione concettuale.” (Merlo G., 2014, p. 146)

"Le caratteristiche peculiari di una tale sintesi, che sarà essenzialmente la base su cui prendere le decisioni, dovrebbero essere la precisione, la semplicità e la chiarezza." (ivi p. 148)

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Operazione che presenta non pochi aspetti di incertezza ed opinabilità.

Un primo aspetto ha a che vedere proprio con la concettualizzazione e la generalizzazione dei risultati. Infatti «ciascun concetto può essere caratterizzato  in base alla sua intensità e alla sua estensione», che sono inversamente correlate: sarebbe a dire che, se un concetto viene esteso a un numero sempre più grande di individui (o situazioni), progressivamente perderemo le specificità di ciascuno di essi (intensità)14.

Entrando nel percorso logico-concettuale di sintesi ritroveremo essenzialmente tre momenti:

 A grandi linee il processo di sintesi può essere rappresentato come segue, in cui, partendo dal basso, troviamo la realtà che si intende osservare, per arrivare alla sintesi.

1.  Il primo passaggio(rilevazioni) di riduzione della complessità è insito nell’osservazione stessa, che, quale che sia la modalità (qualitativa o quantitativa), riduce la realtà infinita (come tale non è conoscibile e trasmettibile ad altri) in alcune informazioni codificate secondo le rispettive regole definite dalla comunità scientifica.

2. Il secondo passaggio (elaborazioni) ha a che vedere con il trattamento delle informazioni rilevate, che viene effettuato attraverso un processo, anch’esso codificato, di analisi statistica (per i dati quantitativi) o di contenuto (per le informazioni qualitative)15, possibilmente attraverso un’articolazione semiquantitativa. In questo modo si interpretano le informazioni per dare loro un senso compiuto che singolarmente non avrebbero.

3.       Il terzo passaggio (rappresentazioni) è quello della rappresentazione della sintesi precedente: per i dati statistici si utilizzano in genere tabelle riassuntive, grafici e mappe che hanno lo scopo di “suggerire” quanto il tecnico ha intravisto nell’analisi dei dati, mentre per le informazioni qualitative si utilizza prevalentemente un approccio di riassunto.

4.       L’ultimo passaggio (sintesi concettuale) è costituito dallo stendere alcune brevi osservazioni discorsive (solo a volte supportate da qualche informazione dettagliata) che “fotografano” il fenomeno suggerendo (a volte raccomandando) in quale direzione affrontarlo.

Si comprenderà come in ciascuno dei passaggi descritti vi siano criticità che solo in parte le codificazioni metodologiche dei due approcci e la deontologia professionale riescono a risolvere, il che porta a riconoscere che il processo di costruzione di sintesi offre ampi spazi di opinabilità.

Per tale motivo si richiede al tecnico la massima attenzione alle regole definite dalle specifiche materie (analisi statistica e qualitativa), nonché la chiara esplicitazione delle modalità con cui sono stati effettuati i diversi passaggi e la messa a disposizione di tutti i materiali utilizzati per ogni eventuale verifica o, eventualmente, perché si possano trarre sintesi diverse dalla stessa base. (Merlo G., 2014, p. 146-148)

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Giorgio Merlo